Prima di parlare del dettaglio di quali sono i possibili tumori ipofisari dobbiamo per prima cosa fare un approfondimento che chiarisca alle persone che cos’è l’ipofisi e a cosa serve esattamente. Per prima cosa è bene dire che si tratta di una ghiandola che si trova nel cranio. Pur non avendo dimensioni certo rilevanti ha un ruolo molto importante. Infatti è collegata con una zona del cervello che si chiama ipotalamo che è deputato a mantenere attive e corrette le funzioni che regolano l’attività del cervello e quelle che riguardano la produzione di ormoni. A loro volta ipofisi e ipotalamo sono collegati, infatti l’ipofisi possiede un meccanismo di regolamento che è direttamente collegato alla produzione di determinati ormoni che sono prodotti dall’ipotalamo.
Quando si parla di una patologia tumorale che interessa la zona dell’ipofisi a tutti gli effetti si tratta di malattie che si originano dalle cellule che sono presenti all’interno dell’ipofisi stessa. In linea generale possiamo dire che si tratta di tumori che hanno un decorso di natura benigna tuttavia bisogna anche tener presente gli effetti che possono dare sull’organismo umano.
Infatti il nostro organismo funziona bene ed è regolato quando la produzione ormonale è ben bilanciata secondo un principio basato sull’equilibrio. Un tumore alla ghiandola ipofisaria può decisamente compromettere questo equilibrio che che regola la produzione di ormoni dando problemi a sua volta all’organismo di una persona.
Percentuali di diffusione
Quali sono le percentuali di diffusione di queste forme tumorali? Qual’è la tipologia di tumore più diffusa? Per prima cosa è bene dire che nella maggior parte dei casi il tumore che viene diagnosticato è un adenoma. Molto raramente vengono diagnosticati carcinomi. Altro fattore importante che non va sottovalutato è che l’ipofisi può essere una zona dell’organismo di un uomo dove si formano metastasi anche se è bene specificare che si tratta di forme tumorali originate da un tumore primario che è localizzato in un’altra zona del corpo. Quindi in questo caso sarebbe improrio e non corretto parlare di una forma tumorale che riguarda l’ipofisi.
Volendo invece citare delle percentuali che ci danno una minina idea di quali sono le patologie tumorali che possono interessare la zona del cranio è bene dire che l’adenoma all’ipofisi rappresenta circa un dieci per cento di tutte le forme tumorali che possono interessare questa regione del corpo.
Questa tipologia specifica di tumori interessa circa 200 persone su un campione pari a un milione. Nel caso invece dei carcinomi ipofisari ne sono conosciuti poco più di un centinaio in termini di casi.
Fattori di rischio
Ci sono dei fattori di rischio in base ai quali le probabilità di sviluppare questo tumore in un soggetto aumentano? Possiamo rispondere in realtà parlando di quelli che ad oggi non sono reputati fattori rilevanti nello sviluppo della patologia. Per prima cosa è raro che questo tumore possa essere collegato a una storia nell’ambito familiare del paziente dove ci sono stati altri familiari che si sono ammalati di questa forma.
Allo stesso modo ad oggi è considerato evento molto raro un tumore che si sviluppa in seguito alla presenza di malattie in un soggetto di natura genetica.
Tipi di tumore che possiamo avere
Ora è importante fare una distinzione cercando di inviduare in maniera precisa le tipologie tumorali che possiamo avere parlando dell’ipofisi. Per prima cosa è bene dire che parlando di adenomi ipofisari questi vengono identificati in base alle loro dimensioni e quindi avremo:
- Microadenomi se inferiori ai 10 mm di diametro
- Macroadenomi se superiori ai 10 mm di diametro
Poi ci sono tumori che possono produrre nella loro proliferazioni ormoni specifici ad esempio la prolattina.
Sintomatologia
C’è una precisa sintomatologia che può interessare le persone che hanno tumori che interessano la zona dell’ipofisi? Dipende nel senso che i sintomi sono spesso collegati ai macroadenomi che essendo una massa che è maggiormente espansa nel cranio può dare origine a sintomatologie quali:
- Il soggetto può avvertire un mal di testa molto intenso
- Il soggetto può iniziare ad avere problemi legati alla vista
Se si dovesse invece trattare di macroadenomi che hanno dimensioni molto importanti allora i sintomi possono essere più evidenti tra questi abbiamo:
- Il soggetto potrebbe avere attacchi di vomito
- Il soggetto potrebbe avere una sonnolenza diffusa
Parlando degli effetti dannosi di queste forme tumorali possiamo anche dire che tendono a erodere la parte sana dell’ipofisi e questo a sua volta causa problemi di natura ormonale perchè avviene uno squilibrio. Si tratta di patologie che tendono a svilupparsi maggiormente quando il soggetto è adulto e in età piuttosto avanzata.
Gli adenomi collegati alla produzione di ormoni specifici come ad esempio la prolattina possono dare sintomi per esempio nelle donne come il completo blocco del ciclo mestruale mentre negli uomini possono causare inappetenza sessuale. Se si tratta invece di adenomi che riguardano la produzione dell’ormone della crescita, possono dare origine a sindromi come il gigantismo e l’acromegalia.
Processo diagnostico
Effettuare una diagnosi relativa a una patologia tumorale del genere non è semplice. Per prima cosa si renderà necessaria una visita medica da uno specialista che valuterà attentamente la storia familiare, se per caso ci sono stati casi di tumore all’ipofisi. Nel caso in cui il medico avesse il ragionevole dubbio di trovarsi in presenza di un tumore del genere, verranno fatti altri approfondimenti. Si procederà quindi a fare un’esame relativo alle urine e a valutare i livelli ormonali presenti nel sangue. La conferma della diagnosi avverrà con altri esami quali:
- Risonanza magnetica
- Tomografia computerizzata
Non esiste ad oggi una classificazione del livello di evoluzione di un tumore del genere quelli che vengono definiti stadi tumorali. Questo perchè nella maggior parte dei casi si ha a che fare con forme tumorali che hanno un decorso del tutto benigno.
Cura del tumore
Quali sono gli approcci di natura curativa che vengono utilizzati nei tumori ipofisari? Molto dipende dal tipo di tumore, diciamo che in molti casi rivolgendosi però sempre a centri altamente specializzati nella cura di questi tumori viene utilizzata la chirurgia. Si procede quindi in maniera chirurgia ad asportare l’adenoma magari riuscendo a mantenere intatta l’ipofisi. Qualora si dovesse procedere all’asportazione anche di questa si cercano di limitare al massimo i possibili rischi di andare incontro a complicazioni.
Si potrà rimpiazzare il funzionamento dell’ipofisi somministrando ormoni di natura sintetica. Quando si tratta invece di tumori che riguardano la produzione di determinati ormoni come ad esempio la prolattina l’approccio non sarà chirurgico ma di natura farmacologica.
In questo caso agiranno inibendo la produzione di prolattina. Nel caso di recidive al tumore dell’ipofisi, quindi si riformi dopo l’intervento chirurgico o non regisca alla terapia farmacologica che viene prescritta, si potrà utilizzare la radioterapia. In questo caso si parla di una tecnica che sfrutta raggi x che vanno a colpire le cellule tumorali.
Se si tratta di una patologia tumorale maligna che non ha alcun tipo di regressione utilizzando le terapie citate, si utilizzerà la chemioterapia somministrata per via orale.