Tumore esofago

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Quanto è diffusa una patologia come il tumore all’esofago? Quante persone annualmente colpisce, sia nel mondo che in Italia? Gli approcci di natura terapeutica, siano essi interventi di natura chirurgica, o approcci di natura formacologica come la radioterapia o la chemioterapia sono risolutivi o possono allungare e migliorare la qualità della vita del paziente? Esistono efficaci azioni di natura preventiva, in grado di poter ridurre in maniera significativa, quelli che sono i rischi che nel corso del tempo, un soggetto sano, possa sviluppare una patologia tumorale del genere? Ci sono sezioni specifiche dell’esofago, dove la patologia tumorale si può sviluppare, oppure la crescita di cellule maligne, può interessare qualsiasi punto dell’organo?

Prima di parlare nel dettaglio di questa patologia tumorale, è bene fare un approfondimento sull’esofago, sulle caratteristiche di questo organo, su quali funzioni svolge. Volendo utilizzare una definizione corretta per l’esofago, potremmo dire che si tratta di un dotto dove passano gli alimenti che vengono introdotti nell’organismo, tramite l’alimentazione. Il dotto, collega la gola allo stomaco, consentendo il corretto transito dei cibi. Quali caratteristiche ha l’esofago?

Il dotto ha una lunghezza di 20/25 centimetri, e tra le sue caratteristiche specifiche, c’è quella di essere rivestito da tessuto muscolare e mucoso. Come avviene il corretto transito del cibo, che deve passare dalla bocca allo stomaco? Grazie all’esofago o per meglio dire la contrazione muscolare che si produce quando il cibo viene ingerito da un soggetto, consente il corretto passaggio dall’alto verso il basso in direzione dello stomaco.

Esiste un collegamento diretto tra l’esofago e lo stomaco, o ci sono organi che consentono questo collegamento e il corretto passagio del cibo? In realtà, i due organi sono collegati dal cardias, che potremmo definire una sorta di orifizio attraverso il quale l’esofago arriva alla zona dello stomaco.

Dove si sviluppa questa patologia tumorale? Si tratta anche in questo caso, di una proliferazione senza controllo di cellule che ricoprono la zona interna di questo organo, oppure si tratta di cellule che costituiscono le ghiandole che a loro volta, producono il muco.

Livelli di diffusione

Quanto è diffuso questo specifico tumore, in Italia e nel mondo? A livello mondiale, questo tumore si colloca al sesto posto se parliamo di paesi che non hanno un livello di industrializzazione elevato. Mentre per i paesi fortemente industrializzati, è il diciottesimo tumore in termini di diffusione. Si tratta di una patologia che colpisce con maggiore frequenza la popolazione maschile o quella femminile? In linea generale, tende a essere maggiormente diffuso nella popolazione maschile, in termini numerici, possiamo dire che gli uomini hanno una probabilità di sviluppare il tumore che è superiore di tre volte rispetto alle donne.

Per quanto riguarda i paesi dove si riscontra un maggior numero di questi casi, spiccano la Cina e la città di Singapore, dove il tumore ha un livello di incidenza che si attesta intorno al 20 per cento, considerando un campione di popolazione di 100.000 abitanti. Colpisce prevalentemente giovani o è più diffuso nella popolazione anziana? In linea generale, si parla di una patologia tumorale che colpisce una fascia di popolazione specifica, che ha un’età anagrafica che va oltre i 60 anni.

Possibili fattori di rischio

Se vogliamo individuare delle cause specifiche che sono all’origine dello sviluppo di questa specifica patologia tumorale, ce ne sono alcune che andiamo a vedere nel dettaglio:

  1. Il tumore può sorgere per motivo di natura genetica
  2. Un fattore che può contribuire allo sviluppo della patologia tumorare è legato allo stile alimentare
  3. Può essere il risultato di processi di natura infiammatoria

Uno dei fattori genetici che possiamo individuare nello sviluppo di questa forma tumorale è la presenza di papillomi ( protuberanze) nella zona dell’esofago. 

Abitudini dannose 

Quali sono invece le abitudini dannose, che nella vita di tutti i giorni, in maniera consapevole oppure no, la popolazione mette in atto, che sono corresponsabili nella formazione della patologia tumorale? Se mettiamo a confronto nazioni come l’Europa e anche gli Stati Uniti, le abitudini dannose sono il consumo di alcolici e il fumo della sigaretta. In termini percentuali, le persone che fumano abitualemente, hanno un rischio che è cinque volte maggiore, rispetto a persone che non fumano, di sviluppare questa patologia tumorale. 

Se poi prendiamo in considerazione entrambi i fattori combinati, possiamo tranquillamente dire che le persone che fumano e bevono alcolici, possono sviluppare un tumore all’esofago con un rischio che è cento volte maggiore rispetto a quello di persone che non fumano e non consumano abitualmente alcolici.

Possibili rischi legati a processi di natura infiammatoria

Abbiamo detto in precedenza che condizioni di natura infiammatoria, possono costituire un rischio oggettivo, nello sviluppo di queste forme tumorali. Vediamo ora nel dettaglio, in quali condizioni specifiche, si deve trovare l’esofago, per rischiare di sviluppare un tumore:

  1. L’esofago è a sua volta rivestito da una mucosa, se questa sviluppa una infiammazione, i rischi aumentano notevolemente
  2. Si potrebbe produrre una condizione in cui il cardias, l’orifizio attraverso il quale la parte finale dell’esofago, arriva allo stomaco, si infiamma. La causa è dovuta ai succhi gastrici, che risalgono e infiammano questa zona, perchè non filtrati dal cardias che non funziona come dovrebbe. Viene anche chiamata Esofagite Peptica. 
  3. Questa condizione patologica, porta a una progressiva sostituzione dell’epitelio di cui è formato l’esofago, con uno similare a quello dello stomaco. Viene anche chiamato esofago di Barret

 Fattori alimentari

Uno dei fattori di rischio che sicuramente deve essere preso in considerazione, è il regime di natura alimentare al quale la persona si sottopone. Vale sempre il consiglio, utile per tutte le possibili forme tumorali, un regime alimentare sano e attento, basato su buone abitudini quali il consumo di frutta e verdura è sempre molto utile. Mentre invece, è bene evitare una dieta ricca di grassi, serve avere un buon controllo sul nostro peso corporeo, evitando condizioni di sovrappeso o obesità, condizioni favorevoli per lo sviluppo dei tumori.

Forme tumorali

Quali sono le forme tumorali specifiche che possono interessare la zona dell’Esofago? Tendenzialmente, i tumori che si possono sviluppare sono di due tipologie specifiche, vediamo insieme quali sono:

  1. Si parla di carcinoma spinocellulare, localizzato nella zona centrale o superiore del dotto esofageo
  2. Si parla di adenocarcinoma quando viene prodotto dalle ghiandole che della zona della mucosa

Sintomatologia

C’è una sintomatologia specifica, associabile a questo tipo di tumore? Si, ci sono alcuni segnali che non vanno sottovalutati al quali è necessario porre una certa attenzione. Per prima cosa, un progressivo dimagrimento che nelle fasi iniziali si accompagna a una certa difficoltà in fase di deglutizione. Prima avviene per cibi di consistenza solida, e successivamente avviene anche per i cibi di consistenza liquida. 

In alcuni casi, le forme tumorali associate alla deglutizione, sono evolute in forme con relativa presenza di ulcere, questo causa anche dolori associati alla deglutizione. In alcuni casi, un altro segnale è legato alla presenza di linfonodi che rispetto alle normali dimensioni, si sono ingrossati. Una delle zone interessate a questa condizione è quella del collo, in entrambi i lati.

 Approcci preventivi

Quali sono le azioni preventive che si possono mettere in campo per ridurre i rischi di contrarre questa patologia tumorale? Sicuramente, ridurre progressivamente il consumo di alcolici e del fumo di sigarette è un’azione importante e responsabile. Tuttavia ci sono anche altri fattori da considerare, come il consumo di caffè, e non dimentichiamo il controllo del peso, evitando condizioni come il sovrappeso e l’obesità.

Uno degli esami che si possono fare, per ridurre il rischio su pazienti sani di sviluppare patologie tumorali in tal senso, è la gastroscopia nella zona dell’esofago. 

Processo diagnostico

Come si diagnostica in maniera corretta una patologia tumorale del genere? Fondamentalmente, il medico, in presenza di sintomi che possano far pensare a una patologia del genere, utilizza due esami diagnostici specifici:

  1. Si procede tramite una gastroscopia della zona dell’esofago, per vedere lo stato dell’organo, se sono presenti lesioni e prelvare un campione per ulteriori approfondimenti
  2. Si procede con una radiografia della zona esofagea con una soluzione di contrasto
  3. Esiste poi un terzo approccio, che consente di vedere se ci sono linfonodi che presentano metastasi e si chiama eco-endoscopia

Evoluzione della sindrome tumorale

Il tumore all’esofago, in base alla sua evoluzione, può essere classificato in fasi specifiche che andiamo a vedere:

  1. La forma tumorale può trovarsi in una fase iniziale
  2. La forma tumorale si è estesa coinvolgendo mucosa e zona muscolare
  3. La forma tumorale è presente nella zona muscolare, la parte esterna della parete
  4. La forma tumorale è nella zona muscolare con interessamento dei linfonodi
  5. La forma tumorale è localizzato nella zona esterna dell’esofago senza metastasi
  6. La forma tumorale è estesa con metastasi in altri organi

Approcci curativi per la patologia tumorale

Per cercare di curare in maniera più efficace possibile, una forma tumorale del genere, il primo approccio è di natura chirurgica. Tuttavia l’intervento è possibile in determinate condizioni. Se non sono presenti metastasi, e le condizioni di salute del paziente, consentono di intervenire con l’approccio chirurgico. In alcuni casi, solo se il tumore è proprio in fase iniziale, si può utilizzare il laser. L’intervento chirurgico, cosa comporta?

Si intervenire sulla zona dell’esofago interessata dalla patologia tumorale, con un’asportazione. Unitamente all’asportazione della zona interessata dell’esofago, viene asportata una piccola parte dello stomaco e dei linfonodi. In presenza di un paziente sul quale non si può intervenire in maniera chirurgica, si utilizzano chemioterapia e radioterapia combinate, perchè più efficaci.

Se si tratta di pazienti nei quali l’intervento chirurgico è eseguibile, ma potrebbero esserci delle metastasi che coinvolgono i linfonodi, si utilizza la chemioterapia e la radioterapia in fase di pre-intervento. In pazienti con tumori in fase avanzata, nei quali non è possibile intervenire nè in maniera chirurgica, nè con terapie come la radioterapia o la chemioterapia, si può procedere con l’inserimento di una protesi che consente di far passare il cibo, espandendo la zona del lume dell’esofago.