Parliamo oggi del tumore delle ghiandole salivari, una patologia piuttosto rara. Quali sono le sintomatologie specifiche che lamenta un soggetto affetto da questa neoplasia? Sono chiare e si manifestano subito alla cormparsa della patologia tumorale, oppure si tratta di una forma asintomarica che non dà segni evidenti fino a quando il tumore non è arrivato a un determinato stadio? In termini diagnostici, quali sono gli esami che vanno fatti sul soggetto, per riuscire a determinare con esattezza se siamo in presenza di questa patologia tumorale? Pur essendo rara, colpisce con maggiore frequenza il sesso maschile o quello femminile? Se il medico effettua una diagnosi relativa a questa forma tumorale piuttosto rara, come si interviene generalemente? Si tratta di un approccio di natura solo chirurgica o si interviene anche con terapie di altro genere?
Prima di parlare di questa rara forma tumorale, è bene capire un attimo a cosa servono queste ghiandole e dove sono collocate. Sono posizionate all’interno della bocca, e la loro principale funzione è quella di produrre la saliva. Parliamo di un liquido molto utile, che serve per consentire il primo step legato alla digestione dei cibi dove averli introdotti in bocca. Unitamente a questa funzione, costituisce una efficace barriera difensiva da agenti patogeni esterni, che una volta presenti nel cavo orale, potrebbero causare varie tipologie di infezioni.
Le ghiandole salivari, sono poi divise in due differenti tipologie, che andiamo a vedere:
- Si parla di ghiandole salivari maggiori distribuite nelle zone del viso che comprendono la zona sottomandibolare, sotto la zona della lingua e ai lati del volto
- Per quanto invece concerne le ghiandole definite minori, le possiamo trovare distribuite in varie zone del volto, oltre a essere molto numerose
Come si origina questa specifica neoplasia tumorale specifica? In questo caso si deve parlare di ghinadole salivari e di cellule che le costituiscono. Queste ultime, possono subire una trasformazione, al punto tale da diventare cellule di natura tumorale.
Percentuali di diffusione di questa patologia tumorale
Quali sono le percentuali specifiche legate alla diffusione di questa patologia tumorale piuttosto rara e particolare? Dovendo fornire delle numeriche specifiche e basandoci su un paese come l’Italia, possiamo dire che la diagnosi di questa forma tumorale, riguarda un caso ogni 100.000 se ci riferiamo alla popolazione maschile. Mentre per quella femminile, è bene dire che la percentuale è lievemente inferiore. Lo scostamento però è talmente minimo da non costituire in tal senso una differenza sostanziale.
Per quanto concerne la sua ipotetica comparsa, è bene dire che non esiste un’età specifica nella quale la patologia si manifesta, in linea generale, si può dire che il suo sviluppo è più evidente oltre i 60 anni di età. Tuttavia, può anche capire che si diagnostichi una forma tumorale del genere in soggetti più giovani, che hanno meno di 40 anni. Come abbiamo visto nelle statistiche precedentemente riportate, colpisce in maniera uniforme sia uomini che donne, l’unico dato significativo in tal senso, deriva dal fatto che è maggiormente presente in uomini in età avanzata.
Fattori di rischio
Studiare in maniera approfondita e dettagliata quelli che sono i fattori di rischio non è un’operazione tra le più semplici, infatti si tratta sempre di una neoplasia piuttosto rara, si possono in ogni caso identificare alcune casistiche specifiche, che andiamo a vedere insieme:
- Uno dei fattori di rischio che potrebbe incidere in maniera negativa su un soggetto, è sicuramente una probabile esposizione a livelli di radiazioni legate a possibili terapie che fanno aumentare la probabilità di sviluppare questo tumore
- Un altro fattore riguarda specifiche categorie di lavoratori, che lavorano in determinati settori dove si viene a contatto con sostanze come il silicio, o elementi radioattivi
- Sono a rischio soggetti che hanno in precedenza avuto una patologia tumorale di natura benigna, nella stessa zona
- Sono a rischio anche persone che hanno un regime alimentare non corretto, dove mancano frutta e verdura
Tipologie tumorali specifiche
In linea generale, possiamo dire che il tumore delle ghiandole salivari, hanno uno sviluppo di natura benigna, questo consente di intervenire in molti casi in maniera chirurgica, procedendo all’asportazione della massa tumorale. Tuttavia, questo non vuol dire che non esistano anche forme maligne. In questo senso è bene dire che in termini percentuali, quasi il settanta per cento di queste forme, si origina e si sviluppa nella zona della ghiandola parotide.
Un dato interessante è legato proprio alla quantità di tumori salivari che possiamo classificare. Ad oggi, ce ne sono oltre una ventina, perchè le cellule presenti nelle ghiandole salivari sono di differenti tipologie, e in teoria ognuna di queste, può dare origine a una patologia di natura tumorale. Vediamo ora nel dettaglio, quali sono le differenti neoplasie tumorali che sono correlate alle ghiandole salivari:
- Ci potremmo trovare in presenza di una neoplasia chiamata carcinoma mucoepidermoide
- Ci potremmo trovare in presenza di una neoplasia chiamata carcinoma adenoide cistico
- Potremmo trovarci di fronte a una tipologia definita adenocarcinoma
- Potrebbe essere un carcinoma a cellule squamose
- Potrebbe trattarsi di un sarcoma
- Potrebbe trattarsi di un linfoma anche se quest’ultima casistica è estremamente rara
Sintomatologia
Esiste una precisa sintomatologia in base alla quale si manifesta questa rara forma di tumore? Per prima cosa è bene dire che i sintomi interessano principalmente la zona del collo e della testa. Vediamo ora nel dettaglio quali possono essere i sintomi specifici:
- La manifestazione tumorale può fare la sua comparsa in un soggetto come un dolore diffuso nella zona del volto
- La zona irradiata dal dolore improvviso può essere quella del collo
- Il dolore si può manifestare nella zona della bocca
- Il soggetto può improvvisamente avere delle difficoltà in fase di deglutizione
- Il soggetto improvvisamente ha una perdita di sangue dal naso
- Avverte un senso di intorpidimento che coinvolge la zona del volto
Su queste due ultime sintomatologie è bene dire che non sono necessariamente correlate a una forma tumorale, in ogni caso non vanno sottovalutate ed è bene rivolgersi al proprio medico di fiducia per una visita di controllo.
Approcci preventivi
Ad oggi, vista la tipologia di tumore piuttosto rara, non è possibile dare un elenco definito di strategie che siano in grado di prevenire questa neolplasia. Ci si può limitare ad evidenziale alcune casistiche che rappresentano un fattore di rischio quali:
- Come abbiamo detto, l’esposizione a radiazioni aumenta il rischio, quindi si deve cercare di evitare questa condizione
- Fare attenzione a non esporsi a sostanze come ad esempio le polveri di silicio
- Adottare un regime alimentare più attento a sano, basato sul consumo di frutta e verdura può essere utile
Come si effettua la diagnosi
La visita di controllo dal proprio medico di fiducia, può aiutare a determinare l’eventuale presenza di noduli sospetti, tuttavia è anche bene dire che la scoperta di un nodulo, di per sè non è sufficiente per stabilire una diagnosi in tal senso. Se il medico sospetta la presenza di una condizione anomala del paziente che necessita di un approfondimento, potrà richiedere una visita specialistica da un otorinolaringoiatra.
Lo specialista a sua volta, sottoporrà il paziente a una serie di esami di approfondimento, finalizzati a stabilire se si tratta di un tumore, vediamo insieme quali:
- Può venir prescritta un’ecografia nella zona interessata
- Può venire prescritta una radiografia
- Si può ricorrere a una tumografia computerizzata
- Si può ricorrere a una risonanza magnetica
In ogni caso, come per altre tipologie tumorali, si deve necessariamente prelevare un campione perchè venga analizzato al microscopio (biopsia).
Specifiche finali
Analogamente a come avviene per altre tipologie tumorali, si dovrà stabilire con esattezza il grado di espansione della massa tumorale, l’eventuale diffusione nei linfonodi e se si è esteso a organi differenti rispetto alla sede originale della neoplasia.