Se non avete mai sentito parlare del tumore dell’ano, sappiate che si tratta di una patologia tumorale molto rara. Quali sono gli approcci di carattere curativo che si possono mettere in campo per fare in modo tale da riuscire a curare questa patologia nel miglior modo possibile? A oggi, con le attuali conoscenze e le metolodogie nuove che si possono mettere in campo, quali sono le probabilità che una persona che è affetta da questa neoplasia possa guarire? Si tratta di una forma tumorale che colpisce in maniera più frequente gli uomini o le donne? C’è un’età specifica o un arco temporale preciso, entro il quale i rischi di sviluppare questa patologia sono maggiormente estesi rispetto ad altri?
Prima di rispondere e questa serie di domande in maniera approfondita, dobbiamo prima parlare di questo orifizio, a cosa serve, dov’è esattamente collocato e a quale funzione è adibito. Se parliamo di ano, ci riferiamo ad un orifizio che è collocato nel tratto intestinale finale. La sua funzione specifica è quella di consentire l’espulsione del materiale fecale. Parlando del processo di assorbimento del cibo, è importante dire che tramite l’alimentazione e il mangiare, il nostro corpo assorbe le sostanze nutritive delle quali ha bisogno. Tuttavia non tutto viene trasformato in energia ed elementi nutritivi, quello che al corpo non serve, diventa scarto, e viene successivamente smaltivo ed espulso dal nostro corpo grazie all’orifizio anale.
Vediamo adesso nello specifico com’è strutturato l’ano. Si parla di un tratto lungo all’incirca 5 centimetri, la mucosa che ne funge da rivestimento interno è a sua volta formata da un conglomerato di cellule. Queste, possono nel corso del tempo mutare la propria struttura, diventando tumorali. In questo senso è bene fare una distinzione. Questa forma tumorale si orgina nella maggior parte dei casi da questo strato di cellule, mentre in alcuni casi può anche formarsi dall’ano stesso.
Percentuali di diffusione
Quanto è diffusa questa specifica patologia tumorale? In termini puramente percentuali, i tumori legati all’orifizio anale, sono all’incirca il 2 per cento delle neoplasie che colpiscono il tratto gastro-intestinale. In termini invece numerici e analizzando il trand specifico di questa patologia, la prima cosa che va detta è che si parla di un caso ogni 100.000 abitanti circa. Tuttavia la neoplasia rispetto al passato è in aumento con ua incidenza geografica che coinvolge la zona degli Stati Uniti, l’Europa e ultimamente anche i paesi in via di sviluppo.
Se parliamo invece del panorama italiano, i casi accertati di tumore dell’ano, sono all’incirca 1000 su un arco temporale di un anno. Colpisce con maggior frequenza le donne, ed è invece meno diffuso negli uomini. Questo sempre riferendoci ai dati italiani.
Fattori di rischio
Quali sono i principali fattori di rischio che si possono identificare in una patologia tumorale del genere? Uno dei fattori più in assoluto correlati al rischio di sviluppo di questa neoplasia è la presenza nel sogetto di un’altra malattia chiamata Papilloma virus. In termini percentuali si è visto che questa forma infettiva nei soggetti colpiti da questo tumore, è presente in percentuali che sfiorano l’ottanta per cento.
Come si contrae questa infezione? Generalmente è il risultato di un contatto di natura sessuale con partner occasionali che hanno loro stessi già questa infezione. Se pensate che l’utilizzo del contraccettivo riduca i rischi a zero vi state sbagliando. Riduce la probabilità che si possa contrarre ma non garantisce che non si possa sviluppare l’infezione comunque.
Da questo punto di vista, è bene ricordare a tutti che una buona prevenzione, parte innanzitutto da noi stessi. Evitare quindi partner occasionali, e frequenti incontri sessuali con persone sconosciute, è la forma migliore per proteggersi da questa infezione. Tra uomini e donne, sono queste ultime a correre maggiori rischi nello sviluppare questa patologia tumorale.
Altre categorie di persone che corrono seri pericoli di sviluppo in questa forma tumorale sono:
- Persone che sono abituate a fumare
- Persone che hanno un sistema immunitario compromesso che non riesce a sviluppare gli anticorpi adeguati per combattere gli agenti patogeni che sono presenti nel nostro corpo
Forme tumorali specifiche
Le tipologie tumorali che colpiscono l’ano, possono essere differenti tra di loro. Non tutte sono per fortuna maligne, se dovessimo comunque specificare quali sono, potremmo parlare di:
- Carcinomi a cellule squamose
- Adenocarcinomi
- Melanomi
- Carcinomi a cellule basali
Per questa tipologia tumorale, le cellule subiscono delle mutazioni nella propria struttura chiamate anche displasie che potrebbero evolvere in forme tumorali.
Sintomatologia
Esiste una precisa sintomatologia in base alla quale possiamo renderci conto se è presente questo tumore? In realtà, la forma tumorale della quale stiamo parlando, in molti casi ha un processo di latenza piuttosto lungo, nella quale non si manifesta in alcun modo, non originando sintomi di alcuna sorta (asintomatico).
In ogni caso, se dovessimo indentificare dei sintomi precisi che potrebbero far pensare a una forma tumorale del genere, potremmo trovare casistiche del genere:
- Il soggetto durante l’espulsione del materiale fecale o subito dopo, potrebbe avere delle perdite di natura ematica dalla zona dell’ano
- Il materiale fecale potrebbe presentare delle variazioni nelle dimensioni
- Il soggetto potrebbe alternare dei periodi nei quali soffre di diarrea, da altri nei quali soffre di stitichezza
- Il soggetto potrebbe avere dei linfonodi che si sono ingrossati, localizzati nella zona dell’ano
Tuttavia è bene anche dire che questa sintomatologia, spesso è associata anche alla presenza di emorroidi, che provocano sintomi pressochè uguali a quelli appena descritti.
Approcci preventivi
Ad oggi, la scienza non è ancora riuscita a dare delle risposte specifiche legate alle cause che scatenano questa forma tumorale, di conseguenza, non è possibile fornire consigli validi di natura preventiva. Sicuramente, evitare forme infettive legate alla diffusione del papilloma virus è la strada migliore.
Per questo motivo, è bene modificare i propri comportamenti di natura sessuale, cercando di evitare troppi rapporti occasionali, utilizzando sempre il preservativo. La vaccinazione dal Papilloma virus, è una buona abitudine che non dobbiamo mai scordarci di avere e tutela molto dal rischio di contrarre questa forma tumorale.
Fase diagnostica
Come si diagnostica in maniera corretta un tumore dell’ano? Partendo dal presupposto che la sua scoperta avviene in maniera frequente, in maniera del tutto casuale, il medico per prima cosa intraprende una visita che comporta una fase esplorativa a livello rettale in forma esterna, in questo modo potrà già accorgersi di lesioni se presenti. L’esplorazione continua, ma questa volta in forma digitale e interna, per verificare la presenza di eventuali lesioni. Se il medico nutre dubbi e necessita di ulteriori indagini di approfondimento, si passa alla endoscopia, una sonda introdotta nella zona anale per verificarne lo stato.
Se gli esami dovessero mettere in evidenzia eventuali anomalie, si procede con la biopsia, per analizzare al microscopio in campione e capire a che stadio è il tumore. Nel caso di tumori di piccoli dimensioni, si potrà procedere con l’asportazione della parte correlata al tumore già in sede di esame.
La pet e la risonanza magnetica, indicheranno al medico, se il tumore si è ulteriormente diffuso, intaccando magari altri organi.
Approcci curativi
Una volta scoperto il tumore, variabili come il livello di diffusione, come sta il paziente, determinano poi l’approccio. Nel caso di tumori allo stadio iniziale, si può procedere con un intervento di natura chirurgica che si limiterà all’asportazione della zona interessata al tumore. Biopsia, risonanza magnetica, aiuteranno a stabilire quale sia il tumore e a che punto è sviluppato.
L’intervento chirurgico, può anche prevedere l’asportazione completa dell’ano e del retto, dovrà quindi essere creato un ano di natura artificiale nella zona addominale, collegato a un sacchetto per consentire l’espulsione e la raccolta del materiale fecale.
La chemioterapia e la radioterapia, possono essere utilizzate in combinazione successivamente all’intervento chirurgico, per ridurre il rischio che siano presenti ancora cellule tumorali che circolano. Questo approccio può essere utilizzato anche quando il tumore è in fase molto avanzata, se ci sono metastasi, o in presenza di una recidiva del tumore che non sia operabile.
Nell’ultimo periodo, si sta verificando l’efficacia dell’immunoterapia combinata con l’azione di farmaci di natura chemioterapica.