Se avete sentito parlare di tumore alle ovaie, sappiate che si tratta di una patologia che colpisce i due organi presenti nella zona dell’utero. Qual’è la sintomatologia specifica in base alla quale si origina questa forma di tumore? Esistono degli efficaci comportamenti di natura preventiva, che la donna può mettere in atto, per cercare di ridurre i rischi che si possa originare questa specifica patologia tumorale? Quali sono ad oggi, gli approcci ufficiali che la medicina mette in campo per cercare di combattere in maniera efficace questa forma tumorale? Soni risolutivi o dipende come accade in altri tumori dallo stadio di evoluzione stesso della patologia?
Prima di parlare in maniera dettagliata di questa patologia, è bene fare un approfondimento sulle ovaie, cercando di capire nel dettaglio quale sia la loro funzione, dove si trovano, le dimensioni e la loro forma. Per prima cosa è bene dire che si tratta due organi posti uno a sinistra e uno a destra nella zona dell’utero. In termini di dimensioni, si parla di pochi centimetri, tre per la precisione. Per quanto riguarda la forma, potremmo dire che hanno una struttura allungata. Un fattore molto importante da considerare è il fatto che le dimensioni sono variabili, quello che determina questa condizione è nella donna l’età.
Quali sono le funzioni specifiche alle quali questi due organi rispondono? Andiamole a vedere nel dettaglio:
- La prima funzione importante che hanno è quella di produrre specifici ormoni di natura sessuale
- La seconda funzione che hanno le ovaie è legata alla produzione di ovociti
Qual’è la dinamica in base alla quale si sviluppa questa neoplasia specifica? In linea di massima accade che le cellule che compongono le ovaie, ad un certo punto subiscono una mutazione che le porta ad una fase espansiva completamente fuori controllo.
Percentuali di diffusione
In termini puramente percentuali, quanto è diffusa questa patologia tumorale in Italia? Nei processi diagnostici che vengono attuali, questa forma tumorale specifica ricopre circa un tre per cento del totale dei tumori che vengono annualmente diagnosticati. Si tratta di una patologia tumorale maggiormente diffusa in alcuni paesi rispetto agli altri? Si, generalmente il livello di diffusione è più elevato in paesi come gli Stati Uniti, in Europa, mentre è meno diffuso in paesi come l’Africa e l’Asia.
Quali i fattori di rischio presenti
Ci sono dei fattori di rischio specifici in base ai quali si è notato che il tumore si diffonde maggiormente? Si, ci sono alcuni fattori di rischio che andiamo a elencare:
- Le donne che sviluppano questa patologia tumorale, generalmente sono comprese in una fascia d’età che va dai 50 ai 70 anni. Si deve quindi parlare di un rischio oggettivo che è quello legato all’età biologica della donna
- Un fattore di rischio che va considerato è la comparsa di una menopausa non nelle tempistiche previste. Quindi se compare ad esempio in ritardo rispetto alla giusta età biologica della donna
- Donne che nella loro vita non hanno avuto gravidanze, presentano un profilo di rischio più accentuato
- Un altro fattore di rischio che va considerato in maniera attenta è quello legato a modifiche di natura genetica che hanno un profilo ereditario
- Se la donna presenta nel suo profilo genetico, una specifica mutazione di due geni in particolare, definiti con il nome di BRACA1 e BRCA2, sviluppa un rischio molto più elevato di sviluppare delle forme tumorali che non coinvolgono solo la zona delle ovaie, ma possono coinvolgere anche la zona del seno
- Per questo motivo, in presenza di un nucleo familiare o di parenti che hanno sviluppato nel corso del tempo patologie tumorali che coinvolgono la zone delle ovaie o del seno, è bene che la donna si rivolga a un centro genetico apposito
- Se la donna scopre di avere all’interno del proprio organismo, questi geni mutati o uno dei geni, è consigliabile che si sottoponga a esami periodici quali la mammografia e l’ecografia
Quello che abbiamo evidenziato è sicuramente un fattore di rischio, non è però necessariamente detto che una donna che ha un grado di parentela, sviluppi necessariamente un tumore.
Forme tumorali che si possono sviluppare
Esistono delle specifiche forme tumorali che possiamo identificare quando parliamo di tumore alle ovaie? Si, andiamo a vedere insieme in base a quale classificazione, possiamo identificare questa forma tumorale:
- Potremmo trovarci in presenza di una forma tumorale che colpisce la zona epiteliale, che rappresenta la parte più superficiale delle ovaie. In termini percentuali, questa forma è quella maggiormente diffusa
- Potremmo trovarci in presenza di una patologia tumorale che si orgina dalle cellule che che creano gli ovuli, chiamate anche germinali. Questa seconda forma è più rara, sono più diffuse in una popolazione giovane di donne, si parla della fase adolescenziale o nella fase dell’infanzia
- Esiste una terza classificazione legata alle forme tumorali che possono colpire la zone delle ovaie, vengono definiti tumori stromali, per fortuna, si tratta di forme non eccessivamente aggressive
Sintomatologia
Esiste una precisa sintomatologia in base alla quale diventa più semplice identificare questa tipologia specifica di tumore? Purtroppo, quando la patologia tumorale si trova in una fase iniziale, nella maggior parte dei casi si manifesta in maniera del tutto asintomatica ( non dà sintomi specifici), questa sua particolarità, rende complessa a difficile una diagnosi nelle tempistiche più adeguate per poterlo curare in maniera tempestiva e efficace.
Dovendo comunque tenere in considerazione dei sintomi che possono mettere in allarme una donna, e spingerla a rivolgersi a un ginecologo per fare i dovuti approfondimenti abbiamo:
- Una donna che si accorge di avere la zona addominale gonfia, non dovrebbe sottovalutare questo sintomo
- Un altro sintomo specifico che non va sottovalutato è la presenza di fastidiosa aerofagia
- Se una donna si accorge di avere subito una sostanziale variazione nella frequenza con cui urina, questo può essere un altro segnale che non deve essere preso in maniera leggera
Tuttavia è anche bene specificare che la sintomatologia appena illustrata, è spesso comune a patologie meno gravi, per questo motivo viene sottovalutata, in questi casi è bene essere previdenti, rivolgersi al proprio ginecologo che con un’ecografia transvaginale potrà avere un quadro più chiaro della situazione.
Approcci di natura preventiva
Esistono delle buone abitudini, degli approcci di natura preventiva ufficialmente riconosciuti come validi, che possono aiutare le donne a prevenire questa forma tumorale? No, ad oggi non esistono validi protocolli preventivi, tuttavia quello che si può fare, è sicuramente tenere monitorata la situazione, in tal senso, una visita di controllo annuale dal proprio ginecologo o ginecologa di fiducia, è un approccio molto importante. Il medico specialista, eseguirà una serie di controlli, ad esempio farà fare un’ecografia transvaginale, dopo aver esaminato le ovaie attraverso la palpazione.
Processo diagnostico
Come si effettua una corretta diagnosi di un tumore alle ovaie? Quali sono gli approcci che dovrà utilizzare il medico specialista per capire se si trova in presenza di una patologia di natura tumorale? Vediamo nel dettaglio, qual’è la prassi utilizzata in questa fase:
- Per prima cosa, la paziente verrà sottoposta a una visita ginecologica nella quale lo specialista esaminerà con attenzione la zona dell’addome
- La visita dovrà essere fatta tenendo presenti alcuni parametri importanti quali gli anni effettivi della paziente, la grandezza delle ovaie e la loro soldità
- Il ginecologo potrà poi valutare di sottoporre la paziente, a un’ecografia transvaginale
- Ulteriori accertamenti utili, ai fini di un ulteriore approfondimento del livello di patologia tumorale, se in fase espansiva e metastatizzato nella zona addominale, saranno possibili tramite ulteriori esami quali la risonanza magnetica e una tac addominale
Fase espansiva del tumore
In molti casi, la patologia tumorale ha già raggiunto una discreta fase espansiva, prima che venga diagnosticato con successo, questo fattore limita fortemente l’efficacia delle cure che si possono mettere in campo per combatterlo. Mentre se la diagnosi avviene in maniera tempestiva, quando il tumore è diffuso a una delle ovaie o a entrambe ma non ha raggiunto uno stadio più evoluto, la terapia riesce ad essere molto più efficace.
Cura della patologia tumorale
Una volta che il tumore è stato diagnosticato correttamente, qual’è l’approccio che viene maggiormente utilizzato? Solitamente, si utilizza l’intervento chirurgico. L’efficacia e la modalità stessa dell’intervento, dipendono dallo stadio di evoluzione del tumore, tuttavia, visto e considerato che c’è il rischio di una recidiva post intervento, si procede anche tramite chemioterapia, utilizzando farmaci specifici, vediamo quali sono:
- Uno dei farmaci che viene utilizzato è il paclitaxel
- Un altro farmaco utilizzato si chiama carboplatino
Non si utilizza quasi mai la radioterapia, mentre nell’ambito di nuove terapie per tumori con un livello avanzato, si stanno studiando con attenzione nuovi approcci terapeutici come l’immunoterapia.