Tumore alle ossa

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Se vi è capitato in passato di sentir parlare di tumore alle ossa, sappiate che vanno fatti degli approfondimenti specifici, per capire come si origina questa patologia. Quali sono le cause conosciute, che possono scatenare in una persona sana, l’insorgenza di una patologia tumorale del genere? Esistono ad oggi degli approcci di natura preventiva che consentano di ridurre i possibili rischi che sono collegati allo sviluppo di una patologia del genere? Se si sospettano sintomi e ci si reca da un medico per fare degli approfondimenti in tal senso, qual’è il corretto iter diagnostico al quale il soggetto si deve sottoporre? Si può sviluppare in tutto l’apparto scheletrico, in qualsiasi punto, oppure al contrario si sviluppa in zone specifiche?

Quando parliamo di questa patologia tumorale, dobbiamo conoscere alcune caratteristiche di base, che spesso non abbiamo valutato. Per prima cosa è bene dire che il nostro apparato osseo, a una prima occhiata superficiale, potrebbe sembrare statico, perchè di fatto formato da tessuti che hanno una determinata consistenza e che mantengono una determinata forma, una volta che il soggetto ha raggiunto l’età adulta.

In realtà questa percezione è completamente sbagliata. Infatti la costituzione delle ossa è un complesso di cellule dinamiche, vive e che assolvono a due funzioni specifiche:

  1. Contribuire a mantenere la forma che il nostro apparato scheletrico ha acquisito nel corso degli anni
  2. Contribuire a mantenere la forza delle ossa

Proprio per questo motivo, trattandosi di una struttura viva, dinamica, che grazie al continuo lavoro delle cellule cerca di mantenersi solida e di non mutare la sua forma, una neoplasia tumorale alle ossa, si può sviluppare in qualsiasi punto non precisato, perchè di fatto è il risultato di una trasformazione di natura cellulare di una qualsiasi cellula di cui le ossa sono composte. Quali sono le cellule di cui sono costituite le ossa? Andiamole a vedere insieme:

  1.  Le cellule presenti nell’apparato scheletrico umano sono quelle che contribuiscono al mantenimento della resistenza stessa delle ossa e vengono chiamate osteoblasti
  2. Ci sono poi cellule invece che hanno il compito specifico di mantenere intatta la forma dell’osso, senza che questa subisca nel corso del tempo dei cambiamenti e sono chiamate osteoclasti

Compito delle ossa

Ora giustamente, dopo aver affrontato una prima fase in cui abbiamo approfondito la struttura della ossa dal punto di vista cellulare, è bene anche conoscere a fondo quale sia il loro compito. A cosa servono le ossa? Perchè l’uomo è dotato di una struttura scheletrica che di fatto è presente in tutto il corpo? Il compito principale delle ossa è quello di costituire una sorta di struttura di sostegno. Un altro compito molto importante, è quello di avere a tutti gli effetti una funzione di difesa per tutelare l’integrità di una serie di organi molto importanti dentro al nostro organismo, quali:

  1. Le ossa servono a proteggere un organo essenziale per la vita umana che è il cervello, che si trova dentro alla scatola cranica
  2. Le ossa, servono anche a proteggere organi vitali come il cuore e i polmoni, che si trovano nella del torace e sono avvolti da ossa

Livelli di diffusione della forma tumorale

Ad oggi, quanto è diffusa questa patologia tumorale ? Anche qui è necessario fare una distinzione. Se si tratta di una forma tumorale di derivazione primaria, la cui origine parte proprio dalla struttura ossea, bisogna dire che in linea generale, è considerata una forma piuttosto rara. Se dovessimo ragionare in termini numerici, potremmo dire che si tratta di una forma che interessa 1 persona ogni centomila, questo riferendoci ovviamente all’Italia.

Purtroppo, al contrario di questa forma tumorale specifica, quelle invece metastatiche, causate dalla presenza di altre patologie tumorali, provenienti da altri organi del corpo come ad esempio il polmone, sono molto più diffuse. Esiste in tal senso una fascia di età specifica che colpisce in maniera più frequente le persone, a differenza di altre? Si, purtroppo la fascia maggiormente interessata a questa patologia tumorale sono i giovani con un’età media intorno ai 20 anni.

C’è una zona specifica dell’apparato scheletrico che viene colpita da queste patologie tumorali? In realtà no, tutta la struttura ossea, in qualsiasi punto, può essere interessata da queste patologie. 

Fattori di rischio

Esistono dei fattori di rischio che contribuiscono in maniera determinante a creare le condizioni ideali, perchè possa svilupparsi una patologia tumorale del genere? Si può parlare sicuramente di fattori di rischio e non di cause, queste ultime ad oggi, rimangono ancora sconosciute. Andiamo a vedere invece i fattori di rischio specifici:

  1.  Si è potuto rilevare che una forma tumorale come l’osteosarcoma è maggiormente diffuso in adolescenti, nella fase di massimo sviluppo della struttura ossea e non solo. L’ipotesi è che proprio la crescita ossea possa rappresentare un fattore di rischio
  2. Un secondo fattore di rischio che è stato individuato, è legato all’eventuale esposizione a radiazioni. 
  3. Un terzo fattore di rischio è quello genetico

Tipologie tumorali a confronto

Come abbiamo detto in precedenza, queste patologie tumorali si possono dividere in primarie e metastatiche. Per quanto riguarda i tumori di origine primaria, abbiamo ad esempio l’osteosarcoma, si tratta di una forma tumorale che si origina nella struttura scheletrica, mentre il  condrosarcoma si sviluppa nella zona delle cartilagini.

Tuttavia è importante sottolineare come siano più diffuse le forme metastatiche dei tumori. Cosa si intende per forma tumorale metastatica? Si tratta di un tumore che si è formato in organi differenti rispetto alle ossa, le cui cellule tumorali sono arrivate fino all’apparato scheletrico.

Sintomatologie del tumore

Quali sono le sintomatologie più comuni e diffuse in un soggetto, che possono essere il campanello di allarme di una forma tumorale alle ossa? Vediamole nel dettaglio:

 

 

  1. Un sintomo che può far pensare a una patologia tumorale alle ossa, può essere un dolore localizzato in un punto specifico dell’apparato scheletrico
  2. Un altro sintomo che può far pensare a un tumore, è un gonfiore sempre localizzato in un punto specifico delle ossa

Tuttavia è anche bene specificare che la sintomatologia, dipende molto da una serie di fattori quali quanto è grande la massa tumorale e in quale zona si trova. Si potrebbe avere una sindrome dolorosa che va a momenti. Magari diventa più intensa quando si fa attività fisica. Una cosa importante da sapere è che la sindrome iniziale diventa più costante nel corso del tempo, unitamente allo sviluppo della forma tumorale. 

Al punto tale che nel corso del tempo, la progressiva espansione della forma tumorale, può compromettere a tal punto la zona dell’osso interessata, da causare magari delle fratture.

Approcci preventivi

Purtroppo, visto che le cause legate alla diffusione di questa patologia tumorale, sono ad oggi sconosciute, non esistono neanche dei relativi approcci preventivi che possiamo mettere in pratica, per ridurre i rischi di sviluppo di questa neoplasia.

Fase diagnostica

Quando rivolgersi al medico? Se si sono notati sintomi come quelli descritti in precedenza, è bene rivolgersi al proprio medico, che potrà porci una serie di domande, per capire meglio quale sia il quadro generale del paziente. Solo in questa sede, si potranno valutare ulteriori esami di approfondimento. 

Quali sono gli esami che occorre fare per arrivare a una diagnosi specifica? Per prima cosa, si dovrà eseguire una radiografia, nella zona interessata dai disturbi manifestati dal paziente. Unitamente a questo primo esame, si potrà anche procedere con una Pet. Esiste un’esame specifico per stabilire senza alcun tipo di dubbio, se ci troviamo in presenza di un tumore? Si, l’esame più attendibile in tal senso è la biopsia alle ossa. Come si esegue? In cosa consiste esattamente? La procedura si può eseguire in due modi differenti:

  1. Si può utilizzare un ago ad hoc che in grado di prelevare cellule tumorali o parti di tessuto
  2. Procedura chirurgica avvalendosi dell’anestesia per poter esaminare la parte di osso interessata

Classificazione delle forme tumorali

Esiste una classificazione della forma tumorale, in base alla quale si può stabilire a quale stadio si trova la neoplasia? Si, il criterio che viene utilizzato è quello della presenza della patologia tumorale, in una zona specifica o se è diffuso in altri tessuti, anche in base a questi dati, si deciderà in che modo intervenire. Vediamo quali sono questi stadi:

  1. Potremmo trovarci in presenza di un tumore che è localizzato, nel quale le cellule malate sono presenti solo nella zona in cui ha avuto origine il tumore
  2. Potremmo trovarci in uno stadio metastatico, quando il tumore si è diffuso in altri organi
  3. Potremmo trovarci in presenza di una patologia tumorale che pur essendo stata curata e in precedenza sdradicata dalla zona dove si era formata, si ripresenta.

Approcci curativi

Per poter curare un tumore alle ossa , ci sono una serie di elementi dei quali il medico specialista, dovrà tenere conto. Se si tratta di un tumore in stadio iniziale o avanzato, quanto è aggressivo, è anche quali sono le condizioni del paziente. Ad oggi, gli approcci per la cura di questi tumori consistono nell’intervento chirurgico e nella chemioterapia. Possono anche essere utilizzate in forma combinata.

L’intervento chirurgico, prevede l’asportazione della parte ammalata, con una successiva fase dove avverrà un innesto utilizzando un’altra parte di osso o tramite protesi. Un discorso a parte va fatto per interventi del genere effettuati su pazienti giovani. In questo caso l’applicazione di una protesi può essere problematica. Infatti si tratta di pazienti soggetti a crescita ossea, questo comporterà il dover eseguire più interventi per sostituire la protesi con una più adatta al livello di crescita ossea.

Bisogna anche dire che in questi ultimi anni, il livello di evoluzione nell’ambito protesico è talmente elevato, che si è arrivati ad avere protesi che si adattano meglio alla struttura scheletrica del paziente giovane. La chemioterapia è un approccio differente che si basa essenzialmente sull’utilizzo di farmaci che vengono somministrati per via orale o intramuscolare, per eliminare il tumore.

Nel caso dell’osteosarcoma, la chemioterapia è finalizzata alla fase pre-intervento, per ridurne le dimensioni e in fase post-intervento per ridurre il rischio che ci siano cellule tumorali ancora in circolo. La radioterapia non si è dimostrata particolarmente efficace per la cura di queste patologie tumorali. Si può tuttavia applicare, per ridurre le dimensioni del tumore prima dell’intervento o attenuare la sintomatologia, se di tratta di una forma tumorale in stadio più avanzato.