Tumore alla vescica

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Se vi è già capitato di sentir parlare di tumore alla vescica, sappiate che si sviluppa in seguito al mutamento nella struttura di cellule che fanno parte dell’organo stesso, nello specifico ne rappresentano la parte interna. Per quale motivo, le cellule hanno un mutamento nella loro struttura che le trasforma in cellule cancerogene e maligne? Se il soggetto, sviluppa una patologia del genere, ha buone probabilità di guarigione? Quali sono le terapie che ad oggi si sono rivelate efficaci per affrontare questa patologia tumorale specifica? C’è un’età specifica nella quale la patologia tumorale si manifesta con maggiore frequenza, oppure al contrario sono interessate al problema tutte le persone, a qualsiasi età appartengano?  

Per prima cosa, è bene fare una serie di approfondimenti su questa specifica patologia tumorale, per cercare di capire in che modo si sviluppa e quali sono gli approcci terapeutici che si possono mettere in campo per cercare di combatterla e sconfiggerla. La prima cosa ce va detta è che si tratta di una forma tumorale che si sviluppa in seguito a un mutamento nelle cellule che costituiscono la struttura dell’organo. Per essere ancora più precisi, si tratta di cellule che fungono da rivestimento stesso dell’organo, nella sua parte interna, queste si trasformano, mutano la loro struttura e diventano maligne.

A cosa serve la vescica? Si tratta di un organo che ha una funzione similare a quella di una sorta di “serbatoio”, all’interno del quale troviamo l’urina che è stata filtrata attraverso il lavoro dei reni. Successivamente, sempre grazie alla vescica, verrà espulsa dal corpo. In termini percentuali, quanto è diffusa questa specifica patologia tumorale? Dovendo confrontare questa patologia,  con statistiche legate ai tumori, possiamo dire che rappresenta una percentuale minima di quelli attualmente conosciuti. Siamo intorno al 3 per cento.  C’è un’età specifica nella quale si può maggiormente manifestare? Si, si tratta di una forma tumorale più comune per persone che hanno un’età compresa tra i 60 e i 70 anni.

Colpisce con maggiore frequenza uomini o donne? In linea generale, è maggiormente diffuso nella popolazione maschile, rispetto a quella femminile. Si tratta nella maggior parte dei casi di tumori in uno stadio iniziale o tumori in uno stadio più avanzato? Nella maggior parte dei casi, parliamo di un buon 80 per cento, si tratta di forme tumorali superficiali. Ci sono stastiche che mettono in evidenza quale sia l’attuale percentuale di sopravvivenza dopo alcuni anni dello sviluppo e della cura del tumore? Si, ad oggi, a distanza di cinque anni, ci sono livelli di sopravvivenza molto elevati, che sfiorano l’80 per cento. Purtroppo, al di là della notizia positiva, bisogna anche dire che si sono buone probabilità che il tumore faccia la sua ricomparsa.

Soggetti a rischio

Ci sono dei fattori di rischio, dei comportamenti che influenzano direttamente lo sviluppo del tumore alla vescica? Si, il primo rischio ed è anche quello principale, riguarda tutte quelle persone che fumano. Poi ci sono dei rischi di natura ambientale che riguardano specifiche categorie di lavoratori che sono esposti a una serie di sostanze pericolose quali le nitrosamine. Si parla di personale che lavora in settori specifici come ad esempio quelli del comparto tessile, quelli del cuoio e quelli della gomma.  

Lo stile alimentare, il tipo di dieta specifica con l’introduzione di determinati alimenti rappresenta un altro fattore di rischio che non va sottovalutato. Per esempio, se siamo soliti mangiare alimenti che contengono buone quantità di grassi, rientriamo in quelle casistiche di persone che nel corso del tempo, possono sviluppare una patologia tumorale del genere. Esistono anche delle componenti di natura genetica che possono far aumentare i rischi? Si, ci sono persone che in termini genetici, rispetto ad altre, presentano una predisposizione nello sviluppo di questa forma tumorale.

Forme tumorali

Ci sono forme tumorali più diffuse rispetto ad altre? Si, la forma tumorale più frequente, parlando di un organo come la vescica è il carcinoma a cellule di transizione. In termini puramente statistici, parliamo di una patologia tumorale che è molto diffusa, e rappresenta all’incirca il 90 per cento dei tumori che colpiscono questo organo.

Le altre forme tumorali come ad esempio l’adenocarcinoma, sono forme molto più rare. Ci sono zone nelle quali questa forma tumorale, rispetto ad altre, si manifesta in maniera più frequente? Si, in linea generale, è molto più facile che questo tumore si presenti sulle zone laterali della vescica, con un aspetto tipico, similare a escescenze.   

Sintomatologia

Esistono sintomi specifici che aiutano un medico nel diagnosticare questa neoplasia tumorale? In realtà, è bene chiarire che la sintomatologia, spesso è equiparabile a altre patologie del tratto urinario. In ogni caso, andiamo a vedere nello specifico, una serie di disturbi, che possono segnalare la presenza di tale patologia di natura tumorale:

 

  1. Un segnale che potrebbe indicare la presenza di un tumore, è la comparsa di sangue nelle urine
  2. Un altro segnale può essere rappresentato dalla sensazione di dolore in fase di espulsione dell’urina 
  3. Si può produrre una condizione per cui, si è più soggetti a infezioni

La diffusione della forma tumorale, rende più acuti e evidenti, i disturbi precedentemente descritti. Questa patologia tumorale, può anche essere di natura invasiva, e quindi può espandersi fino ad arrivare ai linfonodi, e sfruttando il flusso sanguigno, può arrivare a organi come i polmoni e le ossa.

Il suo tipo di sviluppo, il modo di manifestarsi, segue un percorso lineare oppure no? In realtà no, non è possibile prevedere se ci potranno essere delle eventuali recidive al tumore, quale sarà il suo livello di aggressività o se ci saranno manifestazioni di natura metastatica.

Procedure diagnostiche

Nel caso ci sia un fondato sospetto che si tratti di una forma tumorale che interessa la vescica, bisogna procedere con una serie di esami per poter arrivare a una diagnosi corretta. Il medico quindi procederà con il far fare al paziente, un’ecografia. Tuttavia, è molto probabile che si proceda anche con un esame più invasivo chiamato cistoscopia. Si tratta di un esame che prevede l’inserimento di una specifica strumentazione nella vescica, che consente di esaminare l’organo al suo interno, oltre a poter prelevare dei campioni per poterli analizzare successivamente con il microscopio.

Il medico potrebbe anche decidere di far fare una Pet, un esame che aiuta a capire quale sia il livello di espansione della massa tumorale, e se per caso il suo livello di estensione va oltre alla zona della vescica.

Stadi del tumore

Ovviamente, una volta diagnosticato il tumore, serve capire a che punto è. Per questo motivo, ci si basa su alcuni parametri molto importanti per riuscire a classificarlo e capire come intervenire. Serve comprendere quali siano le sue dimensioni effettive, le caratteristiche, se si è diffuso ai linfonodi, se presenta metastasi.

Trattamenti per la cura del tumore

Una volta diagnosticato, analizzato per comprenderne il grado di diffusione, si possono utilizzare una serie di approcci differenti. L’intervento chirurgico per esempio è un’opzione che può prevedere l’asportazione della vescica, sia in maniera parziale, che completa. Molto dipende da quanto è diffuso il tumore, dalla sua aggressività. 

Attualmente, in fase di cura, la metodologia che si utilizza maggiormente, si basa sull’utilizzo di varie tecniche che possono essere applicate in contemporanea, come l’intervento chirurgico, l’utilizzo della chemioterapia, la radioterapia e anche l’immunoterapia.