Tumore al rene

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Quanto è diffusa una patologia come il tumore al rene? Esiste una sola forma tumorale, oppure parliamo di forme differenti a seconda della loro precisa localizzazione sull’organo? Ci sono degli approcci preventiti che si possono mettere in atto che riescono in maniera efficace a ridurre i rischi di sviluppo di questa patologia? Si tratta di una forma tumorale diffusa in maniera uniforme tra gli uomini e le donne, oppure si tratta di una patologia che colpisce maggiormente uno dei due gruppi? Quali sono ad oggi le tecniche mediche, gli approcci per curare la patologia e quale tasso di successo hanno? Esistono approcci nuovi, che stanno sostituendo quelli tradizionalmente utilizzati per la cura di questa patologia?

Prima di affrontare questa forma tumorale specifica, è bene fare un approfondimento sul funzionamento dei reni, per capire meglio quanto siano importanti questi organi per il nostro corpo, dove sono collocati. Quando parliamo di reni, ci riferiamo a due organi che sono posti nella zona addominale, posteriormente ad essa. Qual’è la loro forma? Assomigliano a tutti gli effetti a dei fagioli. La loro specifica funzione è quella di costituire un valido filtro per il sangue, liberandolo da tutte quelle sostanze che possiamo definire prodotti di scarto, che verranno successivamente espulse tramite l’urina. 

La diffusione di questa patologia tumorale dove avviene generalmente? In linea generale, la patologia tumorale interessa la zona interna, con una improvvisa proliferazione di cellule che la compongono, tuttavia in taluni casi, il tumore può originarsi dalla zona esterna. 

Livelli di diffusione

Quali sono gli attuali livelli di diffusione di questa patologia tumorale? Ne è maggiormente colpita la popolazione maschile o quella femminile? In termini puramente percentuali, la patologia che stiamo analizzando, confrontata con tutte le altre forme tumorali che colpiscono ad esempio la popolazione maschile, è pari circa al 3 per cento tenendo anche in considerazione il fattore anagrafico dei pazienti che si ammalano di questo tumore.

Volendo invece confrontare quanti sono i casi negli uomini, rispetto ai casi ai quali sono soggetti le donne, possiamo tranquillamente dire che negli uomini la percentuale di tumori sviluppata a questi organi, è esattamente il doppio di quella sviluppata dalle donne. Dovendo dare delle numeriche in minimo più precise basate su un anno, possiamo anche dire che su una media di oltre 13.000 casi, circa 9000 casi interessano la popolazione maschile, i rimanenti casi invece, quella femminile.

Questa patologia si sviluppa in base all’età del paziente? Si, il rischio di sviluppare una forma tumorale del genere, si accresce con l’aumento dell’età del paziente, con uno sviluppo massimo che riguarda i pazienti che hanno un’età all’incirca sui 70 anni.

Rischi correlati allo sviluppo della patologia tumorale

Ci sono dei rischi che sono correlati allo sviluppo di questa patologia tumorale? Si, il primo che possiamo identificare per il tumore al rene, è quello legato a soggetti che sono soliti fumare sigarette. In tal senso è bene specificare che occorre tener conto di una serie di variabili che fanno in tal senso la differenza, andiamo a vedere quali sono:

  1. Nell’aumento del rischio correlato allo sviluppo di questa specifica patologia, il numero di sigarette fumate giornalmente è un parametro da tenere in considerazione
  2. Un altro parametro del quale tener conto, è da quanti anni il soggetto fuma

Ci sono altri fattori di rischio che possono influenzare lo sviluppo di questa forma tumorale? Si, il primo fattore che va tenuto in considerazione, riguarda il peso corporeo delle persone. Soggetti in stato di obesità, hanno rischi maggiori di poter sviluppare la forma tumorale.  

Approcci preventivi

Ci sono degli approcci di natura preventiva, che possono essere considerati validi per ridurre il rischio di sviluppo di questa forma tumorale? Ad oggi, purtroppo non è possibile prevenire la formazione di questo tumore, quello che si può fare è cercare di adottare dei comportamenti prudenti e intelligenti, che siano in grado di ridurre la percentuale di rischio che si possa sviluppare questa forma tumorale. 

La prima cosa che il soggetto può attivamente fare, per ridurre le percentuali di rischio è quella di evitare di fumare. Si potrebbe anche pensare, in un’ottica preventiva, di sottoporsi con cadenza annuale, a un’ecografica nella zona addominale. Questo esame, potrebbe ridurre in maniera sensibile i rischi di sviluppare patologie tumorali che non riguardano solo i reni ma anche di altri organi come il fegato o il pancreas. Tuttavia questo tipo di valutazione e anche approccio specifico con esami, va valutata con il medico, che sarà determinante per capire quanto sia elevato il rischio che il singolo soggetto corre nello sviluppo di questa forma.

Forme tumorali

Esiste una foma specifica di tumore o dobbiamo parlare di più forme tumorali? In realtà, esistono differenti tipologie di tumore che possono colpire questi organi, andiamole a vedere nello specifico:

  1. Possiamo trovarci in presenza di un carcinoma a cellule chiare
  2. Potrebbe essere un un carcinoma renale papillare
  3. In alcuni casi ma più rari, si può trattare di un carcinoma cromofobo
  4. Altre tipologie di tumori per fortuna più rari sono i sarcomi

Sintomatologia

Questa forma tumorale, se non è in fase espansiva, purtroppo non dà origine ai sintomi specifici, e capita in maniera frequente che la diagnosi sia legata a esami eseguiti dal paziente, per motivi completamente diversi. Questa fase di acquiescenza, nella quale non ci sono sintomi precisi è il problema più grande per riuscire a effettuare una diagnosi precoce di questa forma tumorale.

Quali sono invece i sintomi, quando il tumore è maggiormente diffuso? Vediamoli nel dettaglio:

  1. Nella zona addominale, al tatto si percepisce una massa
  2. Il soggetto presenta ematuria

Esiste poi, una sintomatologia correlata però all’organismo, vediamo quali:

  1. Il soggetto può avere un dimagrimento non motivato
  2. Il soggetto avverte durante l’arco della giornata una stanchezza diffusa
  3. Si può manifestare una febbre non elevata

Processo diagnostico

Come si arriva a una diagnosi corretta di questa forma tumorale? Purtroppo, come abbiamo detto in precedenza, la diagnosi raramente è tempestica, proprio per la natura stessa del tumore, che è asintomatico, almeno nella fase iniziale. In ogni caso, si procede con un’ecografia, mentre la risonanza magnetica, consente di di avere informazioni aggiuntive sul livello di espansione del tumore e se sono presenti metastasi.

Proprio per questo motivo, possiamo anche dire che la diagnosi del tumore, avviene in maniera del tutto occasionale, in seguito a controlli che fa il paziente, magari per altre problematiche. 

 

Stadi del cancro

La patologia tumorale, a seconda dello stadio di diffusione, viene classificata, vediamo insieme in che modo:

  1. Nel primo stadio,  la patologia tumorale è confinata alla zona del rene e ha una dimensione massima che non supera i 7 centimetri
  2. Nel secondo stadio, ci troviamo sempre in presenza di una patologia tumorale localizzata esclusivamente nella zona del rene, tuttavia la dimensione della massa tumorale, è superiore ai 7 centimetri
  3. Terzo stadio la patologia tumorale ha raggiunto un livello di espansione che va oltre il rene stesso ma non è metastatizzato
  4. Quarto stadio, si tratta di un cancro con metastasi, diffuso in altri organi quali polmoni, fegato 

Approcci curativi

Quali sono gli approcci che con maggiore frequenza vengono utilizzati per curare il tumore al rene ? L’approccio più frequente è quello chirurgico, che può prevedere a seconda dei casi, la rimozione chirurgica di tutto il rene ( nefrectomia radicale), tuttavia se il tumore è di piccole dimensioni, si può anche intervenire asportando solo la massa tumorale, lasciano la parte di organo sana.

Se il tumore non è operabile con un intervento chirurgico, si possono utilizzare terapie alternative che prevedono la rimozione della massa tumorale utilizzando il freddo ( crioablazione), o utilizzando il caldo ( termoablazione).

Come si intervenire su tumori metastatizzati? Non si utilizza più la chemioterapia ma ci si avvale dell’immunoterapie e di terapie mirate che lavorano solo su determinati processi della cellula.