Se avete sentito parlare di tumore al fegato, sicuramente la prima domanda che vi sarete fatti è quali siano le cause principali, responsabili della formazione di questa patologia tumorale? Si manifesta con sintomi specifici oppure dobbiamo parlare di una patologia tumorale latente, che quando presenta dei sintomi, si è già diffusa? Le cure attualmente presenti, sono efficaci e allungano la vita alle persone o si può arrivare a una buona percentuale di guarigione? Quali comportamenti preventivi è possibile adottare, per fare in modo tale da ridurre i possibili rischi nella formazione di questa patologia tumorale?
Prima di parlare di questa patologia tumorale specifica, è bene fare un passo indietro e parlare del fegato, delle funzioni specifiche che ha questo organo, delle sue dimensioni, di dov’è localizzato. Per prima cosa, è bene sapere che il fegato, tra tutti gli organi presenti nel corpo umano, è quello con le dimensioni maggiori. Dov’è localizzato esattamente? Il fegato si trova nella zona addominale, nello specifico nella parte più alta e a destra. Si tratta di un organo composto da due lobi, uno posto a sinistra, e uno posto a destra.
Quali sono le funzioni specifiche del fegato all’interno del corpo umano? Si occupa principalmente di eliminare tutte le sostanze che entrano nel nostro organismo ma sono considerate superflue, potremmo dire di scarto. Questa funzione depurativa del fegato, interessa il sangue, quindi le sostanze considerate inutili all’interno del flusso sanguigno, vengono filtrate e eliminate dal fegato.
Otre a questa funzione di natura depurativa, è un organo molto importante nei processi digestivi per eliminare o digerire le sostanze che vengono lavorate dal nostro organismo tramite l’alimentazione. Per fare questo, il fegato produce la bile e altri enzimi che favoriscono i processi digestivi.
Come viene mantenuta la piena funzionalità del fegato e la necessità di ricevere il sangue che serve per farlo funzionare nella maniera più corretta? Grazie a due vasi sanguigni che hanno dimensioni piuttosto grandi; si parla di vena porta e arteria epatica. Quando parliamo di tumore al fegato, ci riferiamo a una specifica condizione nella quale c’è uno sviluppo fuori controllo di cellule internamente a questo organo.
Diffusione di questa forma tumorale
Se dovessimo parlare di diffusione di questa forma tumorale, dovremmo cercare di capire in quali paesi è maggiormente presente. Ad oggi, quali sono i paesi nel mondo dove sono presenti il maggior numero di casi di questa patologia tumorale? Sicuramente ha un livello di espansione maggiore in zone come l’Asia, gli Stati Uniti e anche nel continente europeo.
Quali sono le statistiche sull’incidenza di questo tumore in tutto il mondo? Si parla per diffusione, del sesto tumore. In Italia, questa specifica patologia tumorale quanto è diffusa? Per fortuna l’incidenza di questo tumore rispetto alle statistiche mondiali è più bassa. Bisogna anche dire che è maggiormente colpita da questa patologia tumorale la popolazione maschile rispetto a quella femminile.
Parlando proprio della popolazione maschile, è importante anche segnalare come la manifestazione della patologia tumorale, è collegata all’età del soggetto. La sua diffusione in pratica è maggiore nella popolazione che ha un’età più avanzata. Esistono forme tumorali legati a questo organo che sono maggiormente diffuse, rispetto ad altre? Si, purtroppo è più facile che la patologia tumorale che colpisce il paziente sia di origine secondaria.
In pratica sia la diretta conseguenza di tumori presenti in altre aree del nostro corpo che tramite la circolazione sanguigna, si spostano e creano poi metastasi secondarie in altre sedi del corpo. Il fegato, avendo un flusso sanguigno che arriva da varie zone del corpo umano, è più facilmente attaccabile da metastasi di natura tumorale, provenienti da tumori localizzati in altre zone del corpo del paziente.
Rischi nello sviluppo della patologia tumorale
A oggi, non sappiamo molto su quali sono i meccanismi che sono alla base nello sviluppo di questa specifica patologia tumorale. Quello che si può dire è che ci sono delle variabili collegate a elementi di rischio che andiamo a indagare in maniera approfondita:
- Esistono delle forme infettive, definite anche croniche, che sono sicuramente da non sottovalutare nel possibile sviluppo di una patologia tumorale del genere. Si parla quindi di infezioni legate alla possibile trasmissione tramite rapporti sessuali. Trasmesse tramite il flusso sanguigno. Si parla quindi, volendo utilizzare un termine tecnico, di epatiti. Spesso, queste forme infettive hanno la caratteristica specifica di non dare al paziente alcun modo di accorgersene, perchè sono asintomatiche. Basterebbe un semplice esame del sangue per rilevarne la loro presenza.
- Un’altra condizione di rischio che contribuisce alla formazione di questa patologia tumorale è un paziente ammalato di cirrosi epatica. Si tratta di una malattia che si può sviluppare in soggetti che per molti anni hanno abusato di alcol, alcolisti quindi cronici, persone che hanno problemi legati a un’eccessiva quantità di determinati farmaci all’interno del loro organismo, un’altra condizione di rischio associata a questa malattia è legata a un peso eccessivo. In questa malattia le cellule presenti nel fegato, subiscono un danno che ne inibisce la corretta funzionalità.
- Si parla della presenza di sostanze, particolarmente presenti in alcune tipologie di muffe, che possono con la loro presenza portare alla contaminazione dei determinati cibi.
- Come abbiamo detto in precedenza, colpisce maggiormente la popolazione maschile
- L’età è un fattore di rischio non indifferente, tenendo presente che lo sviluppo di questa patologia tumorale, solitamente fa la sua comparsa in persone che hanno un’età superiore ai 50 anni.
- Persone che presentano condizioni fisiche, legate a un’obetisa evidente, sviluppano maggiori rischi di contrarre questa forma tumorale
- Il rischio di sviluppare una neoplasia al fegato è maggiormente presente in soggetti che sono soliti fumare
Forme tumorali che si possono sviluppare
Come abbiamo detto in precedenza, i tumori del fegato possono essere di due tipologie differenti e ben distinte: tumori primari e tumori secondari. Nel primo caso, si tratta di patologie tumorali originatesi nell’organo stesso e non per cellule di altri tumori trasportate dal flusso sanguigno e arrivate nel fegato. Pur trattandosi di patologie tumorali che non sono collegate ad altri tipi di tumori, hanno purtroppo la caratteristica di avere un grado di diffusione molto veloce.
Sintomatologia
Sfortunatamente la sintomatologia di questa forma tumorale, presenta due fasi ben distinte. Nella prima fase, è asintomatico, silente. Solo in una seconda fase, quando ha già iniziato a svilupparsi, possono comparire dei sintomi più chiari che consentono al medico di indagare e fare esami di approfondimento quali:
- Il soggetto che presenta la neoplasia può avee un dolore addominale che si diffonde poi alla schiena
- Si può notare nel corso del tempo, un oggettivo accrescimento della zona del ventre
- Il soggetto comincia a soffrire di inappetenza
- Può iniziare ad avere un dimagrimento evidente
- Può avvertire un senso di stanchezza diffuso
- Può avere un colore mutato nella pelle che tende al giallo
- Può avere stati di natura febbrile
- Le urine possono presentare un colore più scuro
Tuttavia, questi sintomi non sono sempre associati alla patologia tumorale, possono anche riguardare altre possibili malattie, per questo è molto importante che il medico faccia delle indagini approfondite per capirne l’origine.
Misure preventive
Se dobbiamo parlare di misure di natura preventiva, possiamo dire che quello che si può fare, è cercare di stare attenti a possibili fattori che aumentano il rischio di svilupparlo. Quindi sicuramente evitare un consumo eccessivo di alcol, curare il regime alimentare in maniera tale da non rischiare di arrivare a un sovrappeso evidente o a stati di obesità. Sicuramente valutare i vaccini contro le forme di epatite, può essere un atteggiamento intelligente. Chiaramente i pazienti che corrono un rischio maggiore, perchè ammalati di cirrosi, hanno la necessità di un maggiore monitoraggio di queste malattie rispetto ad altri e devono stare sotto stretto controllo medico.
Processo diagnostico
Come si può diagnosticare con successo un tumore al fegato? Esistono una serie di approcci medici che consentono allo specialista, di arrivare a una diagnosi accurata, vediamo in che modo:
- Il medico, in sede di visita medica, può verificare una serie di condizioni nel paziente, per arrivare a capire di quale patologia si tratta. Notare se il fegato o organi vicini si sono ingrossati, il colore della pelle e gli occhi, per verificare se c’è un colore giallo.
- Il medico può prescrivere al paziente delle analisi del sangue, in particolare la presenza di un marcatore tumorale chiamato Afp può rivelare la presenza di un tumore
- Il medico può decidere di prescrivere un’ecografia, serve per avere un’immagine del fegato e degli organi vicini. Le masse tumorali localizzate, possono essere notate perchè danno origine a un’ecografia differente rispetto a quella degli organi sani
- Il medico può prescrivere una tomografia computerizzata che con apposita soluzione di contrasto, aiuta a evidenziare un tumore
- Il medico può prescrivere una risonanza magnetica
- In alternativa, si può ricorrere a un prelievo di tessuto nella zona interessata, è necessario in questo caso un breve ricovero e un’anestasia locale
Diagnosi effettuata e cure
La diagnosi è una parte molto importante, in funzione di questa, il medico specialista, potrà determinare quale sia il grado di diffusione della patologia tumorale al fegato, e quali approcci terapeutici si possano utilizzare. Solitamente, il tumore viene diagnosticato quando è già in uno stadio avanzato. Per questo motivo, l’efficacia delle cure che si possono mettere in campo, sono legate alla diagnosi stessa del tumore. Più la diagnosi avviene in fase precoce di sviluppo della neoplasia tumorale, maggiori saranno le possibilità che si possa intervenire in maniera chirurgica.
Si può quindi operare un paziente, se la massa tumorale non è estesa ed è localizzata in un determinato punto. In questi casi, se il fegato ha ancora una buona funzionalitò, si può intervenire con un’asportazione parziale che interessa solo la zona del tumore. Si può decidere anche di asportare uno dei due lobi, solo se la parte rimanenteè in grado di poter svolgere le funzioni essenziali del fegato. Purtroppo può anche capitare che non si possa operare, soprattutto nei casi in cui la funzionalità del fegato è compromessa per altre patologie come ad esempio la cirrosi. Come si interviene in questi specifici casi?
- Si può utilizzare il laser che tramite il calore, distrugge la massa caratterizzata dalla patologia tumorale
- Si può utilizzare un approccio che prevede l’interruzione del flusso di sangue che alimentano il tumore
- Si può utilizzare un approccio recente, basato sull’utilizzo di sfere microscopiche con un determinato grado di radiazioni, immesse tramite un catetere nell’arteria principale del fegato. In questo modo rilasceranno la radioattività colpendo solo il tumore e non intaccando i tessuti sani
- Si può utilizzare il trapianto di fegato, solo nel caso in cui la patologia tumorale non si sia già diffusa.
Patologia in stadio avanzato
Se la patologia tumorale è in stadio avanzato, si possono utilizzare dei farmaci, a seconda del livello in cui si trova la neoplasia tumorale che potranno aiutare il paziente, a vivere meglio questa fase. Citiamo ad esempio il levantinib.