Tumore ai polmoni

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Sicuramente, vi sarà capitato di sentir nominare il tumore ai polmoni, tuttavia, per prima cosa sarebbe bene parlare dei polmoni stessi, organi molto importanti, dei quali sappiamo veramente poco. Questa neoplasia, da cosa è causata? Quali sono i principali fattori di rischio nello sviluppo di questa patologia tumorale? Quali sono invece, le possibili azioni preventive che possiamo mettere in campo per evitare che si possa sviluppare una patologia del genere? Esiste una forma specifica di tumore, oppure a seconda della zona interessata, ci sono varie neoplasie di natura tumorale che possono svilupparsi? Le attuali terapie mediche, e le conoscenze che nel corso del tempo, la medicina ha acquisito, quanto sono importanti? Esistono terapie relativamente nuove, in grado di combattere in maniera efficace questa patologia?

Prima di parlare della forma tumorale, è bene fare un approfondimento che indaghi in maniera attenta e puntuale, cosa sono i polmoni, qual’è la loro struttura e qual’è la funzione che in condizioni normali svolgono. Per prima cosa, se dovessimo dare una definzione ai polmoni, potremmo dire che si tratta di due organi che non hanno una forma regolare. Quale struttura hanno? La caratteristica che li contraddistingue è quella di essere spugnosi. Dove sono collocati esattamente? Si trovano nella zona del torace. Quale funzione svolgono precisamente? In realtà si deve parlare di due funzioni specifiche. Nella prima i polmoni consentono all’ossigeno di circolare correttamente nel relativo flusso sanguigno, nella seconda, l’altro loro compito è quello di contribuire in maniera adeguata alla riduzione dell’anidride carbonica in eccesso che il nostro organismo in maniera naturale e del tutto fisiologica, tende ad accumulare e a produrre all’interno dell’organismo umano.

Proprio per questo motivo, per capire ancora meglio la loro importanza, dobbiamo ora approfondire il meccanismo della respirazione, partendo dal presupposto che il naso e la bocca, consentono di far entrare l’aria nel nostro organismo. L’aria a sua volta, quando è entrata nel nostro organismo, utilizza la trachea. Una volta arrivata in questo punto, raggiungerà poi i polmoni. Per questo motivo, è corretto parlare di due organi specifici: il polmone destro e quello sinistro.

La suddivisione della struttura polmonare è la seguente:

  1. Prima suddivisione riguarda come detto in precedenza, polmone destro e polmone sinistro
  2. Una successiva suddivisione, riguarda  segmenti più piccoli chiamati anche bronchi
  3. I bronchi a loro volta, presentano un’ulteriore suddivisione in bronchioli
  4. Nella parte finale dei bronchioli sono presenti gli alveoli.
  5. In questa parte finale della struttura dei polmoni, l’aria riesce poi a dirigersi verso il flusso sanguigno, mentre l’anidride carbonica, che si è depositata negli alveoli, attraverso il meccanismo della respirazione nella fase di l’espirazione, viene correttamente estromessa verso l’esterno.

Patologia tumorale

Se parliamo di tumore ai polmoni, dobbiamo subito specificare che la neoplasia, è in grado di svilupparsi in tutte le aree che abbiamo in precedenza approfondito: alveoli, bronchi, bronchioli. Qual’è il tipo di sviluppo che ha la forma tumorale? In questo senso, dobbiamo dire che può essere presente come massa in grado di ostacolare il normale flusso dell’aria, oppure causare emoraggie di natura polmonare. Si parla di un solo tipo di tumore, o al contrario esistono più forme tumorali? No, le forme tumorali che interessano la zona dei polmoni, possono essere di vario tipo. 

Diffusione della patologia tumorale

Quanto è diffusa per esempio in Italia questa patologia tumorale? In termini puramente numerici, questa forma tumorale si attesta all’incirca sui 35.000/40.000 nuovi casi all’anno. Tuttavia è bene anche specificare un dato interessante che di fatto è anche indice di un mutamento nelle abitudini. Infatti mentre si sta assistendo a una diminuzione dei casi collegati a questa patologia tumorale che riguarda l’uomo, si assiste invece a un fenomeno inverso, i casi sono invece in aumento nelle donne. 

Tuttavia è anche bene dire che c’è una spiegazione oggettiva che rende più chiaro il quadro e il perchè la neoplasia sta aumentando nelle donne. Si tratta di un mutamento nelle abitudini, che sta interessando sia uomini che donne. Mentre l’abitudine di fumare infatti, sta calando negli uomini, è invece in netto incremento tra le donne.

Principale rischio

Quindi è bene identificare con chiarezza quale sia il principale rischio che è responsabile di questa neoplasia. Il fumo della sigaretta, in base a una serie di parametri che adesso andiamo a vedere che ne influenzano direttamente l’insorgenza:

 

  1. Lo sviluppo della patologia tumorale è influenzato da quanto tempo si fuma
  2. Lo sviluppo della patologia tumorale è collegato alla quantità di sigarette che si sono fumate
  3. Lo sviluppo della patologia tumorale è influenzata da un fattore come la durata. In pratica sono a maggiormente a rischio ragazzi giovani che hanno iniziato molto preso a fumare, rispetto a persone che fumano magari la stessa quantità di sigarette, ma sono più grandi di età e hanno iniziato dopo.

Ci sono altri fattori che influenzano il rischio di poter sviluppare una patologia tumorale del genere? Si, oltre alla sigaretta, il livello di inquinamento presente nell’aria, è un altro fattore molto importante. Oltre a questo è bene non sottovalutare il rischio correlato a una certa familiarità con questa patologia tumorale, soprattutto se in famiglia ci sono parenti che l’hanno avuto.

Principali neoplasie polmonari

Esiste una classificazione specifica in base alla quale, è possibile identificare quante sono le neoplasie di natura tumorale? Si, solitamente, basandosi anche sulle statistiche di diffusione che in termini percentuali rappresentano oltre il 90 per cento di quelle riscontrate, si è soliti identificarne due tipologie specifiche, andiamo a vedere quali:

 

  1. La prima forma, riguarda viene anche definita tumore polmonare a piccole cellule che solitamente è quello che riguarda i tabagisti
  2. La seconda forma, che in termini percentuali è maggiormente diffusa, è il tumore polmonare non a piccole cellule

Dove si originano queste neoplasie polmonari? La loro nascita è legata a uno dei quattro tessuti che compongono il corpo, si tratta di cellule di forma non regolare collegate le une alle altre, viene anche chiamato tessuto epiteliale. Questo costituisce una sorta di rivestimento della struttura dei polmoni.

Nel tumore non a piccole cellule, è bene specificare che esiste un’ulteriore suddivisione a livello di tumori, andiamola a vedere insieme:

  1. Il tumore non a piccole cellule, può anche svilupparsi come tumore a cellule squamose
  2. Possiamo avere l’adenocarcinoma
  3. Ultimo non per importanza è il carcinoma a grandi cellule

 Sintomatologia

Purtroppo, questa particolare patologia tumorale, spesso non dà sintomi specifici, almeno nella fase iniziale del suo sviluppo. Tuttavia, possono esserci anche sintomatologie precise che se presenti, vanno indagate a fondo, vediamo quali sono:

  1. La patologia tumorale, potrebbe accompaggnarsi alla comparsa di una tosse persistente 
  2. Un’altra sintomatologia che potrebbe indicarne la presenza è la raucedine
  3. Un sintomo della patologia è l’aver un respiro difficoltoso, tendente all’affannoso
  4. Il soggetto, potrebbe lamentare dei dolori nella zona del petto, soprattutto se accompagnati da colpi di tosse
  5. Il soggetto che presenta questa patologia tumorale, potrebbe essere soggetto a dimagrimento  nel corso del tempo
  6. Il soggetto, potrebbe soffrire di stipsi
  7. Il soggetto, potrebbe sviluppare infezioni di natura respiratoria

Prevenzione

Esistono degli approcci di natura preventiva che possiamo mettere in atto, per cercare di ridurre in maniera significativa, i rischi di sviluppare questa patologia tumorale? Si, un comportamento intelligente che va messo in atto è quello di evitare di fumare. Per quanto riguarda il quotidiano delle persone, valgono i consigli che vengono spesso dati anche non necessariamente collegati a patologie di natura tumorale. Quindi praticare uno sport, e avere un regime alimentare corretto, ricco di frutta e verdura, è sempre positivo.

Conviene sottoporre persone sane, a esami periodici, per individuare in maniera tempestiva una possibile forma tumorale in atto? Su questo punto, gli esperti del settore sono piuttosto divisi. Il motivo è legato ai test di natura diagnostica ai quali si possono sottoporre le persone. Per esempio, la radiografia al torace, non è sempre in grado di individuare un tumore in maniera precoce. 

La tomografia computerizzata, potrebbe essere utilizzata su soggetti che sono a rischio, parliamo quindi di fumatori. Tuttavia l’esame ha anche delle controindicazioni specifiche: sottopone il polmone a radiazioni. Quindi, il ripetere questo esame più volte nel corso del tempo a puro scopo preventivo, potrebbe causare nel corso del tempo, danni legati alle radiazioni.

Effettuare la diagnosi

Come si effettua in maniera corretta e precisa, una diagnosi relativa al tumore ai polmoni? Partiamo dal presupposto che è molto importante che il paziente stesso sia il più possibile attento e vigile. Se si tratta di una forma asintomatica, è difficile essere tempestivi, al contrario se c’è una sintomatologia evidente, è bene rivolgersi al proprio medico di fiducia, che in sede di visita, potrà valutare se è necessario effettuare esami di approfondimento. Gli esami che si effettuano per arrivare a una diagnosi sono una radiografia toracica. Tuttavia la diagnosi richiede necessariamente una biopsia, per prelevare una parte del tessuto e fare un successivo esame con il microscopio. L’analisi dei campioni è molto importante, anche per poter consentire ai medici la possibilità di un intervento con un approccio farmacologico mirato, a patto che siano presenti specifiche molecole presenti sulle cellule del tumore.

Approcci curativi

Per curare un tumore del genere, ci sono una serie di variabili che devono essere tenute in considerazione, quali lo stadio in cui si trova il tumore, se avanzato o in forma iniziale oltre alle condizioni generali di salute del paziente. Gli approcci quindi cambiano a seconda della patologia tumorale.

Se al paziente infatti è stato diagnosticato un tumore non a piccole cellule, di solito l’approccio chirugico è la strada che viene utilizzata. Ovviamente, questo approccio è utilizzato solo se non sono presenti metastasi. In ogni caso, prima di eseguire l’intervento, il medico dovrà valutare con molta attenzione qual’è il livello di funzionalità dei polmoni.

Chemioterapia e radioterapia, sono approcci utilizzati nel caso in cui, le condizioni di salute del paziente e la forma tumorale, non consentano l’intervento chirurgico. In questo caso, vengono utilizzati una serie di farmaci, che andiamo a vedere:

  1. Si procede alla somministrazione di farmaci come il carboplatino
  2. Si può somministrare anche un farmaco chiamato vinorelbina

Una specifica importante che va fatta è la seguente:

  1. La chemioterapia e la radioterapia possono essere utilizzate in combinazione con l’intervento chirurgico, sia per ridurre la massa tumorale prima dell’intervento, sia per distruggere in maniera mirata eventuali cellule tumorali presenti successivamente all’intervento

Questa patologia tumorale, può in parte anche essere combattuta ricorrendo all’immunoterapia. Si tratta di un nuovo approccio che parte da un presupposto specifico: il tumore è similare a un’infezione. Per questo motivo è possibile modificare la risposta del sistema immunitario del paziente, facendo in modo tale che riconosca le cellule tumorali e le distrugga. Una delle strade utilizzate da questo approccio, si basa sull’utilizzo di anticorpi che interagendo con il sistema immunitario, riescono a aumentare la risposta del sistema immunitario in maniera tale che i linfociti, combattano in maniera più efficace i tumori.

Se si tratta invece di un tumore a piccole cellule, l’approccio più utilizzato è quello della chemioterapia. Perchè non si utilizza l’intervento chirurgico? Perchè il tumore è in uno stadio avanzato, infatti sono già presenti metastasi che coinvolgono altre tipologie di organi. Recenti studi, mettono in luce come l’immunoterapia potrebbe essere un approccio valido, combinato con la chemioterapia.

Unitamente alla chemioterapia, si utilizza anche la radioterapia, per cercare di ridurre il rischio che siano presenti ancora cellule tumorali dopo il trattamento chemioterapico. Può anche essere utilizzata, per ridurre i rischi che si presentino metastasi legate al tumore principale che arrivano al cervello.