Quando parliamo dei sintomi della tachipnea a cosa ci stiamo riferendo? Per prima cosa è bene dire che si tratta di una condizione medica che in quanto tale si caratterizza per l’aumento nella frequenza negli atti respiratori. Parlando di condizioni normali e riferendoci a un paziente adulto è bene sapere che il numero degli atti respiratori che tende a compiere nell’arco temporale di un minuto sono pari a 16. Nel caso in cui dovesse soffrire di tachipnea, questi tenderanno ad aumentare, portando la frequenza sui 40-60 nell’arco di un minuto.
Generalmente il tutto viene accompagnato da:
- Un aumento nella frequenza dei battiti cardiaci;
- Una sensazione di affaticamento;
- Una sensazione di mancanza di aria.
Potremmo parlare in tal senso di una causa di natura fisiologica? La risposta è si, la causa collegabile a questa condizione è uno sforzo di natura fisica. Parlando invece di possibili cause di natura patologica troviamo:
- Una delle cause patologiche potrebbe essere l’acidosi metabolica;
- Un’altra delle cause patologiche potrebbe essere l’embolia;
- Un’altra delle cause patologiche potrebbe essere l’infarto polmonare;
- Un’altra causa patologica potrebbe essere l’intossicazione da monossido di carbonio.
Si tratta di una condizione che come tale va nettamente distinta dall’iperpnea, si tratta in tal senso di un aumento della frequenza associato ad un aumento della profondità. Questo di fatto innesca una maggiore ventilazione a livello polmonare.
Parliamo di malattie
Quali possono essere le patologie associabili a questa condizione? Vediamole insieme:
- Una delle patologie associabili a questa condizione si chiama acidosi metabolica;
- Una delle patologie associabili a questa condizione si chiama embolia;
- Una delle patologie associabili a questa condizione viene definita Embolia polmonare;
- Un’altra patologia associabile a questa condizione è la Fibrosi cistica;
- Un’altra patologia associabile a questa condizione è l’infarto ai polmoni;
- Un’altra patologia associabile a questa condizione è l’intossicazione da monossido di carbonio;
- Un’altra patologia associabile a questa condizione è la polmonite;
- Un’altra patologia associabile a questa condizione è la sepsi;
- Un’altra patologia associabile a questa condizione è lo schock settico;
- Un’altra patologia associabile a questa condizione è l’ulcera duodenale.
Embolia polmonare
Quando parliamo di embolia polmonare a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di un processo ostruttivo che coinvolge un’arteria polmonare ed è legata ad un accumulo di materiale di natura solida che viene in tal senso portato in circolo ( viene anche definito embolo). Ora facciamo un piccolo approfondimento sulla funzione delle arterie polmonari.
La loro funzione è quella di portare il sangue dalla zona del cuore alla zona dei polmoni. Nel caso in cui si producesse un processo ostruttivo di un’arteria polmonare in seguito ad un embolo, il paziente presenta il rischio oggettivo di non ricevere la quantità di ossigeno che gli è necessaria.
Nel caso in cui la quantità specifica di sangue che viene in tal senso pompata non dovesse essere sufficiente, riducendo di molto l’apporto di flusso sanguigno o il muscolo cardiaco dovesse sforzarsi oltre ad un certo limite, potrebbe subentrare una condizione definita shock e portare al decesso del paziente.
In ogni caso il processo ostruttivo tende a determinare in tal senso la morte di una porzione del tessuto polmonare, definito anche infarto del polmone. In tal senso il paziente potrebbe avere una sindrome dolorosa piuttosto marcata ma reversibile. In linea generale è bene dire che l’organismo di un paziente ha la capacità di dissolvere i piccoli coaguli in forma più rapida rispetto a quelli che hanno una dimensione maggiore.
Al contrario se parliamo della capacità che ha l’organismo di riuscire invece a disgregare quelli che sono più grandi, in tal senso è necessario un tempo maggiore. In casi più rari invece potrebbe capitare che una parte dei coaguli non riesce a dissolversi, questo di fatto crea delle cicatrici.
Queste a loro volta possono causare un aumento della pressione del sangue nei vasi polmonari ( una condizione definita anche ipertensione polmonare).
Parliamo di cause
Quali sono le cause maggiormente frequenti legate a questa condizione? Si parla in tal senso come causa maggiormente comune di un coagulo di sangue che si può formare in una gamba o magari in una vena che si trova nella zona del bacino. Parlando invece di altre possibili cause abbiamo patologie che possono in tal senso rendere il sangue più propenso a coagularsi, oppure la presenza di corpo del tutto estraneo nel flusso sanguigno, per esempio un catetere venoso.
Possiamo parlare di fattori che predispongono l’insorgenza di coaguli di sangue? La risposta è si, vediamo quali sono:
- Un’età superiore ai 60 anni;
- Un disturbo relativo alla coagulazione del sangue;
- Un tumore;
- Cateteri presenti nel paziente in una grande vena, collegati alla somministrazione di farmaci;
- Patologie che interessano il midollo spinale e causano una densificazione eccessiva del sangue;
- Problematiche quali l’insufficienza cardiaca;
- Processi di natura infettiva;
- Un trauma che potrebbe interessare la zona del bacino, l’anca, la gamba;
- Una patologia che interessa la zona renale definita anche sindrome nefrosica;
- Una condizione come l’obesità;
- Una formazione di natura trombotica che si è manifestata già in precedenza;
- Potrebbe trattarsi di Anemia falciforme;
- Potrebbe trattarsi di un ictus;
La presenza di emboli potrebbe essere legata a condizioni insolite, vediamo in tal senso quali:
- La frattura di un osso che potrebbe originare una fuga di grasso presente nel sangue che tende a formare come conseguenza un embolo. La formazione di emboli, potrebbe anche essere causata dalla frammentazione di cellule di natura cancerogena a grumi. Un’altra causa per la formazione di emboli, potrebbe essere legata alla presenza di bolle d’aria. Tuttavia la formazione di emboli potrebbe anche essere causata dall’introduzione nell’organismo del paziente di un corpo di natura estranea che si trova nel flusso di sangue che scorre nel paziente.
Sintomatologia
Quale può essere in tal senso la sintomatologia? Vediamoli insieme:
- Il paziente potrebbe avere il respiro affannoso;
- Il paziente potrebbe avere un dolore che interessa la zona del torace;
- Il paziente potrebbe avere un senso di stordimento;
- Il paziente potrebbe avere un senso di svenimento.
Quali sono invece gli esami che dovranno essere eseguiti sul paziente per stabilire se si tratta di un’embolia ai polmoni? La risposta corretta è:
- La pulsossimetria;
- La radiografia del torace;
- Un angio tomografia;
- Un’ecografia agli arti inferiori;
- Una scintigrafia polmonare perfusionale.
Gli approcci di natura terapeutica prevendono invece una terapia che possa essere di supporto al paziente, l’utilizzo di anticoagulanti, in alcuni casi l’inserimento di un filtro definito cavale, in alcuni casi al paziente potrà venire prescritta una terapia di natura trombotica.
Considerazioni finali
Se un paziente dovesse avere i sintomi della tachipnea, si dovrà per prima cosa capire quale sia la causa di questa problematica, solo in un secondo momento si potrà prescrivere al paziente una terapia mirata.