Quando parliamo di stenosi del canale vertebrale a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di un restringimento che si produce nel canale legato alle vertebre che tende a creare una pressione che comprime quelli che vengono definiti nervi spinali, insieme alle radici nervose legate alla cauda equina. Quali sono le conseguenze per il paziente? Si avverte una sindrome dolorosa che interessa la zona della schiena, oltre ad avere un dolore che interessa gli arti inferiori nel momento in cui il soggetto è impegnato magari a camminare o quando è sotto carico.
Parliamo di una forma univoca? La risposta corretta è:
- Potrebbe trattarsi di una forma congenita;
- Potrebbe trattarsi di una forma acquisita.
Quando parliamo di stenosi è bene dire che porta il paziente, in maniera particolare quelli che hanno circa la mezza età a sviluppare la sciatalgia. Possiamo definire quali siano in tal senso le cause? La risposta è si, vediamo insieme quali:
- Tra le cause maggiormente diffuse a livello lombare troviamo l’artrosi;
- Tra le cause imputabili abbiamo disturbi di natura degenerativa relativi al disco;
- Tra le cause imputabili abbiamo la spondilosi;
- Tra le cause imputabili abbiamo la spondilolistesi;
Potrebbero esserci ulteriori cause? La risposta è si, vediamo quali:
- Una delle possibili cause è la malattia di Paget dell’osso;
- Un’altra causa è la spondilosi anchilosante.
Parliamo di sintomi
Qual’è la sintomatologia che lamenta il paziente? La risposta corretta è che la sindrome dolorosa tende a presentarsi nella zona dei glutei, nella zona delle cosce, nella zona dei polpacci mentre il soggetto cammina. Potrebbe anche verificarsi nel momento in cui si corre, si salgono le scale, oppure stando semplicemente in piedi.
Il dolore tende a ridursi se il paziente per esempio sta fermo in posizione eretta? La risposta è no, il paziente potrebbe trarre un certo sollievo se si flette il tronco o si siede. Da questo punto di vista è bene sapere che per una persona che soffre di questa problematica, risulta meno doloroso camminare in salita piuttosto che camminare in discesa. Per quale motivo si trae un sollievo dal camminare in salita? La risposta è perchè il tronco risulta essere leggermente flesso.
Potrebbero esserci ulteriori sintomi che il paziente potrebbe riferire da questo punto di vista? La risposta è si, se si tratta della radice colpita, il paziente potrebbe lamentare:
- Un sintomo legato al paziente è il dolore;
- Un altro problema che il paziente potrebbe avere è una parestesia ( si tratta di un’alterazione della sensibilità);
- Un altro problema che il paziente potrebbe avere è l’ipostenia;
- Una riduzione dei riflessi legati alla zona della radice colpita.
In forma rara, se si dovesse verificare una compressione del tutto inaspettata delle radici nervose, derivata da una stenosi lombare, oppure legata a un’ernia del disco piuttosto pronunciata, potrebbe prodursi una condizione definita sindrome della cauda equina.
Quali sono gli effetti che potrebbe provocare sul paziente questa sindrome? Vediamoli insieme:
- Potrebbe avere una disfunzione che interessa la vescica;
- Potrebbe avere una disfunzione che interessa l’intestino;
- Potrebbe avere una disfunzione che interessa i genitali.
Approccio diagnostico
Qual’è il corretto iter a livello diagnostico? Per prima cosa è bene dire che il medico sospetta una sindrome del genere in base alla sintomatologia lamentata dal paziente in termini di dolore. Un fastidio che può avere un’intensità variabile che tende ad aumentare se il paziente compie degli sforzi e tende a diminuire se il paziente si trova in posizione seduta o tende magari a flettere la schiena.
In termini di forza a livello muscolare è bene dire che tende a mantenersi nel corso del tempo, tuttavia potrebbero essere presenti altri sintomi quali la debolezza focale, la perdita di natura sensoriale e la riduzione di quelli che sono i riflessi tendinei profondi. Parlando invece di claudicatio vascolare è bene dire che va differenziata in base alla sede del dolore, se per esempio si attenua in fase di riposo, diversificandola da quella che viene definita atrofia cutanea, eventuali anomalie presenti nella zona dei polsi, dal reflusso capillare e dai test vascolari.
Quali sono invece gli esami ai quali può essere sottoposto il paziente che soffre di questa condizione? La risposta corretta è che si tratta di esami che sono identici a quelli legati ad un’altra problematica che è la sciatalgia. In ogni caso per determinare se si tratta di questa problematica il paziente verrà sottoposto a:
- Uno degli esami ai quali il paziente potrebbe essere sottoposto è la risonanza magnetica;
- Un altro esame al quale il paziente potrebbe essere sottoposto è la tomografia computerizzata;
- Un altro esame al quale il paziente potrebbe essere sottoposto sono gli studi elettrofisiologici.
Sciatalgia
Quando parliamo di sciatalgia a cosa ci stiamo riferendo? La risposta corretta è che si tratta di un processo infiammatorio o per meglio dire il processo irritativo legato al nervo sciatico è una patologia che si origina a causa della compressione della sua radice. C’è un’età specifica nella quale potrebbe manifestarsi questa problematica? La risposta è si, generalmente tende a colpire persone in una fascia d’età compresa tra i 40 anni e i 50 anni.
Colpisce di più gli uomini o le donne? Si tratta di una problematica che in prevalenza tende a colpire maggiormente gli uomini. In alcuni casi la sindrome dolorosa potrebbe essere talmente pronunciata da portare una persona ad avere oggettive difficoltà quando cammina. Da questo punto di vista potrebbe trovarsi costretta a rinunciare alle attività che quotidianamente è solita svolgere.
Parliamo di cause
Quali possono essere le cause che come tali innescano questa sindrome dolorosa molto marcata? Vediamole insieme:
- Potrebbe essere legata ad un’ernia del disco;
- Potrebbe essere legata ad un processo degenerativo che interessa le vertebre lombo-sacrali;
- Potrebbe essere legata allo scivolamento di due vertebre, viene anche definita spondilolistesi;
- Potrebbe essere legata a una sindrome piriforme;
- Potrebbe essere legata a tumori spinali, in ogni caso questi ultimi è bene specificare che sono un evento raro.
La diagnosi viene effettuata tramite una visita medica da un fisiatra, attraverso il racconto del paziente, attraverso l’esecuzione di esami specifici quali la rx rachide dorso-lombare, la risonanza magnetica del rachide, la tomografia computerizzata rachide lombare, l’elettromiografia.
Il processo infiammatorio verrà curato tramite farmaci antinfiammatori non steroidei, tramite trattamenti di natura riabilitativa per ridurre il rischio di recidive. Solo in casi estremi, qualora le terapie appena descritte non dovessero dare un risultato positivo, allora si potrà ricorrere all’intervento chirurgico.
Considerazioni finali
Se il paziente dovesse soffrire di una stenosi del canale vertebrale, i trattamenti in tal senso verteranno su attività fisica, farmaci per il dolore, fisioterapia, iniezione di corticosteroidi a livello epidurale, approccio chirurgico nei casi definiti gravi come tali.