Stenosi carotidea

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La stenosi carotidea è una condizione di natura patologica nella quale la carotide va incontro a un restringimento. Stiamo parlando di un’arteria che riveste un ruolo molto importante. Tra tutte le arterie che irrorano l’organismo di una persona questa in particolare è essenziale per nutrire di sangue e ossigeno la zona del cervello. Se il flusso sanguigno che arriva a questo organo risulta per motivazioni varie compromesso, si potranno avere delle conseguenze importanti per il paziente. Da questo punto di vista si potrebbero produrre:

  • Il paziente che subisce un restringimento nel naturale flusso sanguigno che la carotide trasporta verso il cervello, potrebbe andare incontro a un’ischemia celebrale
  • ll paziente che subisce un restringimento nel naturale flusso sanguigno che la carotide trasporta verso il cervello, potrebbe andare incontro a un’ischemia transitoria

Il fatto che la carotide subisca un mutamento nella sua struttura al punto tale da essere più piccola del dovuto, è una condizione che interessa pazienti di una determinata fascia di età, oppure può colpire un soggetto in qualsiasi fase della sua vita? In realtà è bene dire che si tratta di una patologia che si manifesta principalmente in pazienti che hanno un’età all’incirca sui 65 anni. La conseguenza è che il normale flusso sanguigno che arriva al cervello e ne consente la sua corretta funzionalità risulta compromesso. Per meglio dire al cervello arriverà un flusso di sangue minore rispetto al normale. Questo si traduce in un non adeguato apporto di ossigeno e anche di altre sostanze che sono molto importanti per il corretto funzionamento di questo organo.

Ovviamente queste problematiche non sono certo prive di conseguenza per il paziente, al contrario una persona che non ha un adeguato livello di ossigenazione del cervello, può andare incontro a problemi molto seri quali:

  • Il soggetto potrebbe avere nel corso del tempo un ictus
  • Il soggetto potrebbe andare incontro a un’ischemia transitoria

Parliamo dell’ictus

Si parla di ictus quando accade che un’arteria deputata a fornire il giusto apporto di sangue al cervello può presentare due condizioni specifiche:

  • L’arteria potrebbe andare incontro a un’ostruzione
  • L’arteria potrebbe rompersi

In entrambi i casi quello che accade al paziente è una necrosi di una parte del tessuto celebrale che muore. Viene anche definito infarto celebrale. Per quanto riguarda la possibile sintomatologia associata a una condizione del genere, le problematiche che potrebbe avere un paziente sono di vario genere, approfondiamo insieme le principali:

  • Il soggetto che ha un ictus potrebbe improvvisamente manifestare una debolezza che interessa la zona dei muscoli
  • Il soggetto che ha in ictus potrebbe andare incontro a una paralisi di natura muscolare
  • Il soggetto colpito da un ictus, potrebbe andare incontro a una percezione fuori dall’ordinario legata a una porzione del suo corpo
  • Potrebbe iniziare ad avere delle problematiche che interessano l’area del linguaggio
  • Potrebbe perdere la propria lucidità al punto tale da manifestare una sorta di confusione mentale
  • Potrebbe andare incontro a problematiche legate alla propria capacità di vedere
  • Potrebbe iniziare a soffrire di vertigini
  • Potrebbe avere un progressivo deterioramento nell’area dell’equilibrio
  • Potrebbe andare incontro a una progressiva mancanza di coordinamento a livello muscolare e neurologico

La diagnosi di una problematica del genere verte sulla sintomatologia che il paziente lamenta, accompagnata anche da esami del sangue.

Parlando di ictus ci troviamo in presenza di una forma specifica e univoca o possiamo trovarci in presenza di differenti tipologie? Da questo punto di vista è bene dire che l’ictus a sua volta si distingue in:

  • Potremmo trovarci di fronte a un ictus di natura ischemica
  • Potrebbe trattarsi di un ictus che è la conseguenza di una perdita di natura emorragica

Volendo in tal senso fornire delle percentuali specifiche, possiamo tranquillamente affermare che in un buon ottanta per cento dei casi ci troviamo in presenza di un ictus di natura ischemica che è il risultato di un’arteria che ha un’occlusione. La conseguenza di una problematica del genere è che le cellule legate alla zona del cervello, non ricevendo il giusto afflusso di sangue, possono subire un danno. Da questo punto di vista fare un stima di quanto possa essere grave questo danno è strettamente correlato a quanto tempo la zona è stata non irrorata nel modo giusto dal sangue che gli era necessario.

Cellule celebrali

Per questo motivo le cellule di natura celebrale possono avere un danno che è differente. Se la mancanza di sangue si protrae per un tempo limitato, allora il paziente potrebbe anche recuperare la funzionalità delle cellule stesse. Se invece il danno si protrae per un tempo piuttosto lungo è molto probabile che le cellule possano morire. Questo causa a sua volta la perdita di alcune facoltà che erano proprie del soggetto prima dell’ictus.

Ci sono delle variabili o per meglio dire fattori che rappresentano un rischio nell’insorgenza di un ictus? Si andiamo a vedere quali sono:

  • Sono maggiormente a rischio ictus soggetti che magari soffrono di una condizione definita ipertensione arteriosa
  • Sono maggiormente a rischio soggetti che hanno problemi di colesterolo molto alto
  • Sono maggiormente a rischio soggetti che hanno problemi di diabete
  • Sono maggiormente a rischio soggetti che vivono una condizione di forte sovrappeso al punto tale da essere considerati obesi
  • Un soggetto che non svolge alcun tipo di attività fisica può avere maggiori rischi in tal senso
  • Un soggetto che soffre di stati di depressione

Il processo diagnostico volto a determinare se il paziente ha avuto effettivamente un ictus prevede un esame approfondito da parte del medico, una tomografia computerizzata e analisi del sangue.

Cause stenosi carotidea

Quali possono essere le cause che scatenano in un soggetto una patologia del genere? Generalmente se ne può identificare una specifica ed è legata all’accumulo di colesterolo, calcio che formano del corso del tempo delle masse che tendono a creare un’ostruzione nel normale flusso sangugno che dovrebbe scorrere nell’arteria.

Sintomatologia

In realtà è bene dire che la sintomatologia legata a una condizione del genere, tende a presentarsi quando la situazione del paziente è già seria e non va sottovalutata. In ogni caso da questo punto di vista il paziente potrebbe avere sintomi quali:

  • Una paralisi che interessa il lato della carotide che ha subito un’occlusione
  • Il paziente potrebbe iniziare a manifestare problemi di coordinamento nei movimenti
  • Il paziente potrebbe andare incontro a problematiche nella vista al punto tal da non riuscire a vedere più o ad avere un annebbiamento della vista stesso
  • Il soggetto potrebbe iniziare ad avere problematiche che interessano la sua capacità di esprimersi
  • Il paziente potrebbe avere una paresi che interessa la zona del viso
  • Il paziente potrebbe arrivare a perdere coscienza

 Diagnosi

Per poter correttamente diagnosticare una problematica del genere, il paziente sarà sottoposto a una serie di indagini di natura diagnostica. Vediamo insieme quali:

  • Per prima cosa, per poter effettivamente determinare se la carotide ha in corso un processo ostruttivo, si procederà a effettuare un ecocolordoppler
  • Una volta effettuato questo esame sarà compito del medico specialista determinare se si renda necessario ricorrere ad ulteriori approfondimenti
  • Se dovessero rendersi necessari, si potrà procedere in tal senso con esami specialistici quali l’angiografia con relativa risonanza magnetica
  • Un altro esame al quale il paziente potrà essere sottoposto è l’angiografia con relativa tomografia computerizzata

Interventi

La scelta di come intervenire, dipenderà molto dalla percentuale di restringimento che ha subito la carotide. Da questo punto di vista se a livello percentuale ci trovassimo in presenza di un restringimento che arriva a superare il settanta per cento, si renderà necessario intervenire in maniera chirurgica.

L’intervento chirurgico è un’opzione che va praticata se il soggetto si trova in questa condizione, anche se di fatto la problematica manifestata è del tutto assente, in pratica è asintomatica e non dà luogo ad alcuna manifestazione di natura fisica. In questo senso le opzioni chirurgiche che si possono praticare sono sostanzialmente due vediamo quali:

  • Si potrà procedere con un intervento di natura chirurgica a livello vascolare
  • Si potrà procedere con intervento di angioplastica con palloncino.

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