Quando parliamo di sindrome da stanchezza cronica a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta essenzialmente di una forma nella quale un paziente lamenta uno stato di debolezza generale e diffusa che dura per un periodo di tempo piuttosto prolungato. Ci sono delle cause che si possono in tal senso individuare? In realtà no, infatti non si tratta di un evento collegato a una stanchezza di natura:
- Non è collegato in alcun modo a una stanchezza di natura fisica
- Non è collegato in alcun modo a una stanchezza di natura psicologica
In entrambi i casi anche se il soggetto si sottopone a una visita di natura medica, non sarà rilevabile alcun tipo di anomalia. Stesso iter se si parla di analisi che vengono condotte in un laboratorio.
Per poter parlare di una sindrome del genere, ci sono dei parametri di riferimento che si possono utilizzare? Si, per prima cosa a livello temporale si tratta di una stanchezza che dovrà durare per un periodo prolungato pari a sei mesi. In alcuni casi la sintomatologia lamentata dal soggetto potrebbe essere il risultato di una patologia presente nel soggetto che si manifesta in seguito a un processo di natura infettiva.
Come si interviene in tal senso? Le strade a disposizione sono di varia natura, per prima cosa si cercherà di rendere meno marcati i sintomi che il soggetto percepisce. Il paziente potrebbe essere sottoposto a una terapia con approccio cognitivo-comportamentale. Il paziente potrebbe essere stimolato con un’attività di natura fisica che dovrà avere una caratteristica specifica : quello di avere un certo grado di gradualità.
Parliamo di statistiche
Volendo ora utilizzare in tal senso delle statistiche, possiamo sicuramente dire che in termini del tutto percentuali, circa il venticinque per cento delle persone nella loro vita hanno provato sintomi di affaticamento con la caratteristica di avere un’impronta cronica. Quanta parte di popolazione invece può soffrire di una sindrome del genere? In termini del tutto percentuali solo lo 0,5 per cento può andare incontro a una problematica del genere.
Si tratta di una sindrome che come tale tende a manifestarsi in un periodo particolare nella vita di una persona? Si, l’intervallo di tempo nel quale si può manifestare una problematica del genere è compreso tra i 20 anni e i 50 anni. Colpisce in egual misura entrambi i sessi o è più marcata in uno dei due? La risposta corretta è che tende a manifestarsi con una maggiore frequenza in persone di sesso femminile che sono giovane di età.
Probabili cause
Quali sono in tal senso le probabili cause che possono innescare in un soggetto una sindrome del genere? Ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a stabilire quali possano essere le cause di una problematica del genere, un gruppo di ricercatori ritiene che nel corso del tempo si potrà dimostrare che le cause possono essere:
- Potrebbe trattarsi di una predisposizione in termini genetici
- Potrebbe essere legata a microbi
- Potrebbe avere delle cause di natura psicologica
Potrebbero esserci delle cause di natura infettiva? In realtà in tal senso il dibattito è aperto, con posizioni che affermano che potrebbe essere collegata a patologie quali:
- Si parla del virus di Epstein Barr
- Si parla di malattia di Lyme
Parliamo di problematiche a livello immunologico
La sindrome potrebbe essere collegata a anomalie che interessano il sistema immunitario della persona.
Variabili genetiche
La sindrome potrebbe essere collegata a un certo grado di familiarità coniugato a sua volta con una componente che riguarda la genetica.
Parliamo di sintomi
Per quanto concerne la sintomatologia è bene dire che si tratta di persone che prima di manifestarla hanno raggiunto magari nell’ambito professionale dei buoni traguardi. La sindrome potrebbe anche scatenarsi per un periodo di stress prolungato che il soggetto ha avuto nel corso della sua vita. Volendo parlare comunque di sintomi, quello più marcato è legato alla percezione di un senso diffuso e generalizzato di stanchezza che in ogni caso deve mantenersi tale nel soggetto per un periodo pari a se mesi consecutivi.
Il livello di stanchezza poi sarà talmente forte da creare nel paziente problemi allo svolgimento della sua attività lavorativa. Ci sono altri sintomi che potrebbero interessare il soggetto? Si vediamo quali sono:
- Il paziente potrebbe avere problematiche relative alla propria capacità di concentrarsi
- Il paziente potrebbe soffrire di insonnia
- Il paziente potrebbe avere mal di gola
- Il paziente potrebbe avere una forma di cefalea
- Il paziente potrebbe soffrire di dolori che riguardano la articolazioni
- Il paziente potrebbe soffrire di dolori che riguardano le fasce muscolari
- Il paziente potrebbe soffrire di dolori che riguardano dolori di natura addominale
Al di là dei sintomi appena evidenziati è importante segnalare come un paziente che soffre di un problema del genere potrebbe sviluppare nel corso del tempo una forma di depressione.
Iter diagnostico
Ad oggi non ci sono esami specifici che siano in grado di dare una conferma in tal senso, motivo per cui si procederà per esclusione e quindi gli esami serviranno a questo. Si procederà quindi a effettuare esami sul paziente che possano escludere:
- Si procede con esami che devono escludere l’anemia
- Si procede con esami che devono escludere anomalie di natura elettrolitica
- Si procede con esami che devono escludere la presenza di una forma di insufficienza ai reni
- Si procede con esami che devono escludere la presenza di malattie di natura infiammatoria
- Si procede con esami che devono escludere la presenza di disturbi che interessano l’area della tiroide
Ci sono dei criteri che in tal senso possono aiutare ad orientarsi per una diagnosi? Si vediamo quali sono:
- La sindrome deve ridurre la capacità del paziente di svolgere una vita normale per un periodo pari a sei mesi continui
- La sintomatologia lamentata tende ad avere una fase di peggioramento quando il paziente si sottopone ad attività di natura fisica
- Il paziente non riesce a riposare bene durante la fase di sonno
- Il paziente manifesta delle difficoltà di natura cognitiva
- Il paziente lamenta stordimento e capogiri
Approcci terapeutici
Vediamo ora nel dettaglio quali possono essere gli approcci di natura terapeutica. La terapia di natura cognitivo-comportamentale serve essenzialmente a lavorare sulla componente psicologica del soggetto, facendo in maniera tale che il soggetto abbia un approccio il più positivo possibile durante la fase di trattamento.
Sicuramente è importante per un paziente che lamenta un problema del genere introdurre nel corso del tempo in maniera del tutto graduale dell’attività fisica.
Nel caso in cui il soggetto soffra di una sindrome dolorosa, di una forma depressiva o magari non riposi bene durante la notte, al paziente potrebbero essere prescritti farmaci:
- Al paziente potranno essere dati farmaci antidepressivi
- Al paziente potranno essere dati farmaci corticosteroidi
Tuttavia non si tratta di un approccio che funziona con tutti i pazienti che hanno la sindrome da stanchezza cronica. La sintomatologia lamentata infatti può variare da soggetto a soggetto e in alcuni casi possono anche avere una fase di remissione del tutto spontanea.