Quali sono i sintomi della Sindrome di Reiter? In questa forma di artrite reattiva, il dolore e il processo infiammatorio che interessa le articolazioni potrebbero essere in forma lieve o in forma grave. In linea generale tendono ad essere colpite articolazioni differenti in maniera contemporanea, in maniera particolare le ginocchia, le articolazioni relative alle dita dei piedi, zone specifiche nelle quali tendono a inserirsi nelle ossa, per esempio come la zona dei talloni.
In maniera molto frequente vengono colpite le articolazioni grandi legate agli arti inferiori. La zona dei tendini, potrebbe essere infiammata e risultare dolorante. Il paziente potrebbe avere una serie di sintomi quali:
Potrebbe manifestarsi un dolore che interessa la zona della schiena;
Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere è la febbre;
Il paziente potrebbe andare incontro a perdita di peso;
Il paziente potrebbe lamentare una stanchezza eccessiva.
Potrebbero esserci ulteriori sintomi? La risposta è si, potrebbe svilupparsi un processo infiammatorio a carico dell’uretra ( definita anche uretrite). Si tratta del canale che ha la funzione di trasportare l’urina dalla zona della vescica nella zona esterna del corpo. Generalmente questa problematica tende a manifestarsi in un arco temporale compreso tra i sette giorni e i quattordici giorni in seguito a un processo di natura infettiva ( potrebbe essere collegato ad un ipotetico contatto di natura sessuale o in alcuni casi potrebbe essere legato alla diarrea).
Ci sono differente tra il processo infiammatorio a carico dell’uretra che può colpire gli uomini o le donne?
La risposta è si, negli uomini il processo infiammatorio a carico dell’uretra tende a manifestarsi in maniera moderata, causando una sindrome dolorosa media, potrebbero esserci secrezioni che si manifestano nella zona del pene, potrebbero manifestarsi delle ulcere piccole che non causano dolore sulla zona del glande.
Se parliamo invece di donne, la sintomatologia a livello di genitali e urinari, se sono ovviamente presenti sono di modesta entità. In tal senso nella donna potrebbe manifestarsi una secrezione vaginale leggera oppure si potrebbe avere un fastidio che è legato al momento in cui si urina.
Potrebbero esserci ulteriori sintomi? La risposta è si, potrebbe colpire la congiuntiva che è una membrana che ricopre sia la palpebra che il globo oculare. Potrebbe diventare arrossata e infiammata, causando da questo punto di vista un prurito o un bruciore, una sensibilità alla luce e in alcuni momenti una sindrome dolorosa e una lacrimazione eccessiva.
Ci sono ulteriori sintomi che il paziente potrebbe avere? La risposta è si, nella zona della bocca e della lingua, potrebbero svilupparsi delle piccole ulcere che sono del tutto indolori o in alcuni casi potrebbero produrre dolore.
Potrebbero esserci anche complicazioni maggiormente rare? La risposta è si, tra le complicanze potrebbe esserci un processo infiammatorio a carico dell’aorta, un processo infiammatorio delle membrane che coprono la zona dei polmoni, un malfunzionamento che interessa la valvola aortica e una sintomatologia che interessa il cervello.
Quando si parla di artrite reattiva, in precedenza chiamata come sindrome di Reiter, parliamo a tutti gli effetti di una spondiloartrite che causa un processo infiammatorio legato alla zona delle articolazioni, dei collegamenti tra tendini e articolazioni. Perchè viene chiamata artrite reattiva? Il nome deriva dal fatto che il processo infiammatorio a livello articolare sembra in tal senso essere una reazione a un processo infettivo che si origina nel tratto gastrointestinale.
Parliamo di una forma univoca o ne esistono di differenti tipologie? La risposta è che possiamo essere in presenza di due tipologie specifiche, vediamo quali:
La prima forma tende a manifestarsi nelle persone che hanno delle infezioni di natura sessuale quali ad esempio la clamidia. Si tratta di una forma maggiormente compresa tra i 20 anni e i 40 anni.
L’altra forma invece tende a manifestarsi in seguito ad un processo infettivo a livello intestinale quale la shigella, la salmonella, la Yersinia o la Campylobacter.
Predisposizione genetica
Un fattore importante da sottolineare è legato al fatto che i pazienti che tendono a sviluppare una forma di artrite reattiva, sembra che in tal senso abbiano una predisposizione di natura genetica. Quando una persona soffre di artrite reattiva, questa potrebbe anche essere collegata a un processo infiammatorio a carico della congiuntiva e delle mucose ( si parla in tal senso di quelle legate alla bocca e quelle legate agli organi genitali).
Diagnosi
Qual’è il corretto iter diagnostico da questo punto di vista? La risposta corretta è che i sintomi oltre alla presenza di un processo infettivo precedente, da questo punto di vista è bene parlare di sintomi che si presentano a livello genitale, urinario, cutaneo e oculare, tende a dare al medico gli strumenti per poter valutare se si tratta di un’artrite reattiva.
Tuttavia è bene sapere che la sintomatologia appena descritta tende a comparire anche in momenti del tutto differenti, motivo per il quale il processo di diagnosi potrebbe tardare di alcuni mesi.
Purtroppo non ci sono esami di laboratorio da questo punto di vista semplici che possano dare una conferma su una diagnosi come quella dell’artrite reattiva. Per questo motivo vengono in tal senso eseguite delle radiografie che servono a valutare lo stato delle articolazioni. Potranno essere effettuati in tal senso degli esami che consentono di escludere che si possa trattare di disturbi in tal senso che potrebbero causare nel corso del tempo dei sintomi che sono in tutto e per tutto simili a quelli che abbiamo descritto.
Prognosi
Qual’è la prognosi di un paziente che soffre di artrite reattiva? La risposta corretta è che nella maggior parte dei casi, la sintomatologia lamentata dal paziente tende a fare la sua scomparsa in un arco temporale pari a 3 o 4 mesi. Tuttavia è anche bene dire che il cinquanta per cento dei pazienti tende a soffrire di un processo infiammatorio articolare che risulta essere da questo punto di vista ricorrente.
In alternativa potrebbe soffrire di altri sintomi e questa potrebbe essere una condizione che dura diversi anni. Altre problematiche alle quali il paziente potrebbe andare incontro riguardano deformità nella zona delle articolazioni, deformità che riguardano la colonna vertebrale. In alcuni casi purtroppo, l’artrite reattiva potrebbe diventare una forma invalidante.
Approcci terapeutici
Quali sono invece gli approcci di natura terapeutica che si possono mettere in campo se si soffre di sintomi della sindrome di Reiter ? La risposta corretta è che il paziente potrebbe essere trattato con farmaci antinfiammatori di natura non steroidea, in alcuni casi potranno essere somministrati degli antibiotici quali la sulfasalazina, l’azatriopina o in alternativa il metatressato. Questi potrebbero anche essere utilizzati in combinazione tra di loro.
In alcuni casi si potrebbe procedere con l’iniezione di corticosteroidi, mentre la fisioterapia è utile per riuscire a mantenere la mobilità relativa alle articolazioni durante la fase di guarigione.