Sindrome di Morgellons

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Se non avete mai sentito parlare della sindrome di Morgellons, sappiate che ad oggi la medicina ufficiale dermatologica non si è ancora pronunciata in tal senso, non si sa quindi se si tratta di una effettiva patologia di origine organica o si parla di una problematica di natura psichiatrica che il soggetto tende a somatizzare nel proprio organismo . La prima volta che se n’è sentito parlare è stato nel lontano 2002 quando in una zona specifica degli Stati Uniti per la precisione la Pennsylvania una biologa americana descrisse per la prima volta questa strana sindrome. Si parla a tutti gli effetti di una patologia che interesserebbe la zona della pelle la cui sintomatologia prevede varie manifestazioni che andiamo a vedere nel dettaglio:

  • Il soggetto affetto da questa sindrome avrebbe una sensazione diffusa di prurito
  • Il soggetto manifesterebbe delle lesioni evidenti sulla cute che sono il risultato di un continuo grattarsi messo in atto dal soggetto stesso
  • Un’altra sensazione riferita dai soggetti che manifestano i sintomi di questa malattia parlano di una percezione specifica. In pratica è come se sulla pelle del soggetto ci fossero degli insetti che camminano
  • Il soggetto lamenta di avere dolori, fitte
  • Un’altra caratteristica specifica di questa sindrome è la presenza di fibre sulle pelle

Pronunciamento della comunità scientifica

Come spesso accade soprattutto quando si tratta di malattie nuove delle quali si sa poco e non c’è un riscontro e un’evidenza empirica di natura scientifica, il mondo della scienza almeno per i primi casi ha interpretato questa sindrome come una sorta di problematica di natura mentale, una sorta di parassitofobia caratterizzata dalla presenza di stati allucinatori da parte del paziente.

Quindi nella fase iniziale la comunità scientifica non ha in alcun modo associato i sintomi riferiti dai vari pazienti che ne soffrivano come evidenze di una possibile malattia del tutto nuova, da studiare e indagare a fondo per comprenderne l’origine. Siamo quindi rimasti nell’ambito di patologie di natura mentale accompagnate da evidenti stati di allucinazione presenti nel paziente che lamenta i sintomi di questa condizione sulla cute.

Origine delle fibre

Se la comunità scientifica ha almeno in una fase iniziale preso una posizione del genere, quale sarebbe l’origine di queste fibre che il paziente racconta di avere sulla cute? Secondo dei medici queste fibre che sono visibili attraverso il microscopio sulla pelle del paziente, non sarebbero altro che fibre di tessuto comune rimaste nelle zone oggetto delle lesioni in seguito al continuo grattamento operato dal paziente stesso sulla sua cute in seguito a questi fastidi che lamenta.

Il punto di vista del dermatologo

In che modo porsi se il paziente si dovesse recare a una visita dermatologica portando magari dei campioni inerenti alla sua cute e a queste fibre che lamenta di avere sulla pelle nei punti in cui soffre di questo prurito fastidioso e si gratta procurandosi delle lesioni? Ovviamente l’approccio del paziente nasce da una sua esigenza piuttosto chiara e specifica: quella di avere delle delucidazioni, delle spiegazioni che lo possano rassicurare e tranquillizzare.

Chiaramente l’approccio del dermatologo deve essere conseguente all’esigenza del paziente, senza escludere nulla e senza sottovalutare quelle che sono le preoccupazioni stesse che il soggetto manifesta il dermatologo si porrà o cercherà di porsi in un atteggiamento mentale di apertura al problema, non escludendo in maniera frettolosa e a priori nessuna possibile ipotesi che possa fornire validi dettagli e aiuto nella ricerca della problematica.

Questo perchè ad oggi non ci sono da parte della comunità scientifica dei pronunciamenti che avvallino l’effettiva presenza di una nuova malattia della quale ancora si sa poco o nulla, da studiare in maniera attenta e sulla quale fare ricerche e raccogliere evidenze di natura empirica.

Si propende ancora per una forma di parassitofobia che avrebbe un’origine di natura psichiatrica.

Patologie nuove e approccio scientifico

Cosa accade quando un medico si trova di fronte a sintomi di una patologia che non è conosciuta e della quale non si ha uno storico o delle evidenze di natura medica? Sicuramente è umano un approccio di natura un minimo scettica. Questo porta il medico a considerare la sintomatologia lamentata dal paziente non associabile effettivamente a una patologia del tutto nuova ma magari a problematiche di natura differente quali:

  • Nella medicina ufficiale si propende per un approccio che considera la sintomatologia lamentata dal paziente come semplice presenza non di una condizione organica del tutto nuova e da indagare ma magari associabile a condizioni di stress elevate presenti nel paziente
  • In alcuni casi i sintomi lamentati dal paziente potrebbero essere interpretati dal medico non come il segnale di una condizione patologica del tutto nuova e da indagare a fondo ma come non esistenti, immaginari, frutto di una rielaborazione irrazionale della mente

 Studi sulla sindrome

Tuttavia nel frattempo la medicina si è attivata e sono presenti differenti studi condotti in varie zone del mondo su persone che lamentano una sintomatologia riconducibile a questa sindrome. Quali sono gli approcci che vengono utilizzati su questi pazienti? Possiamo sicuramente parlare di un modo di porsi multidisciplinare. Trattandosi di una patologia del tutto nuova e sconosciuta, dal quale non si sa nulla, serve un approccio che tenga conto di fattori differenti tra di loro ma strettamente intrecciati:

  • Sul paziente che lamenta la sintomatologia verrà fatta una visita di natura dermatologica
  • Non potendo escludere a priori una componente di natura mentale si procederà anche con una visita psichiatrica
  • Si procederà quindi anche a effettuare sul paziente una biopsia per prelevare dei campioni di tessuto e analizzarli al microscopio in un apposito laboratorio

Da un punto di vista storico, nel 2012 è stato condotto e pubblicato uno studio portato avanti da un centro statunitense per le malattie e il controllo che si basa su ipotesi di vario genere per riuscire a spiegare la patologia, vediamo quali sono quelle effettivamente formulate:

  • Si parla di una possibile malattia che potrebbe essere causata da nanotecnologie
  • Si parla di bioimpianti
  • Si ipotizza che ci possa essere una correlazione con le scie chimiche

Fattori correlati alla sindrome

Ci sono anche delle ipotesi che parlano di possibili fattori correlati alla patologia vediamo quali sono:

  • Un fattore correlato alla sindrome potrebbe essere legato a un paziente che soffre di iperinsulinemia
  • Potrebbe trattarsi di un problema collegato a livelli elevati di proteina C
  • Potrebbe esserci un fattore correlato a una sindrome infettiva da Babesia. Si tratta di un’infezione che colpisce i globuli rossi causato da un parassita composto da una singola cellula chiamato Babesia

Dermatologia e sindrome

La dermatologia si dovrà quindi occupare di questa possibile patologia cercando di comprendere meglio quali potrebbero essere le cause che danno origine a questa malattia e altre patologie già conosciute per le quali è presente un’ampia documentazione. Sembra si possa escludere una componente di contagiosità in questa sindrome, tuttavia serve che la scienza si pronunci su questa malattia e la catagologhi in base alle sintomatologie presenti se di nuova patologia effettivamente si tratta.

Non si può certo escludere a priori che la sindrome di Morgellons abbia effettivamente un’origine di natura psichica e sia equiparabile a  una condizione di parassitofobia con tendenze di natura allucinatoria.