Come si effettua la diagnosi della sindrome di Harnold-Chiari? Per poter diagnosticare in maniera corretta questa problematica, essenzialmente ci si basa su un esame chiamato risonanza magnetica nucleare. Per quale altro motivo si effettua un esame del genere? Si può utilizzare questo esame anche per:
- Si tratta di una tipologia di esame che può essere impiegato anche per verificare quale sia l’effettivo volume di una zona del cranio chiamato fossa cranica localizzata nella parte posteriore
- Si tratta di una tipologia di esame che può essere impiegato anche per verificare il liquido cerebrospinale
Si tratta di una tipologia di esame che in fase di diagnosi e nei controlli che dovranno essere effettuati in un secondo momento nel paziente deve interessare altri segmenti corporei? Si, quando si effettua al paziente è molto importante che si verifichi anche quale sia la situazione del midollo spinale. Per quale motivo è bene fare un approfonimento che interessa anche questa zona? Per escludere che siano presenti eventuali malformazioni.
Il paziente dovrà essere sottoposto a ulteriori esami? La risposta è si, sarà bene che il paziente venga sottoposto anche a:
- Una radiografia
- Il paziente è bene che venga anche sottoposto a una tomografia assiale computerizzata ( la Tac)
Per quale motivo si utilizzano anche questi esami? Servono essenzialmente a capire se sono presenti eventuali anomalie di natura ossea che potrebbero interessare la zona della scatola cranica.
Parliamo della patologia
Di cosa si tratta esattamente? La risposta corretta è che si tratta di una malformazione che interessa il sistema nervoso. Si tratta di una problematica presente alla nascita o può svilupparsi in seguito? In realtà è presente alla nascita e riguarda la zona del cervelletto. Qual’è la problematica specifica che interessa il paziente? Alcune porzioni del cervelletto tendono a spostarsi verso un foro che è presente tra la zona del cranio e il canale spinale.
Si tratta di una problematica che si manifesta in maniera del tutto isolata o può essere associata ad ulteriori marformazioni che possono interessare la zona del cervello e del midollo spinale? In realtà potrebbe presentarsi insieme a un’altra malformazione, vediamo quale:
- Questa problematica potrebbe presentarsi unitamente ad un’altra malformazione chiamata siringomielia
Possiamo parlare di una forma univoca di malformazione o potremmo trovarci in presenza di differenti tipologie? In realtà la risposta corretta è che possiamo ritrovare quattro tipologie differenti di malformazione tra queste abbiamo:
- Il soggetto potrebbe essere affetto da una forma definita di tipo 1, nella quale lo spostamento riguarda quelle che vengono definite “tonsille celebrali”
- Per quanto riguarda invece le forme definite di tipo 2,3,4, stiamo parlano di problematiche che hanno un livello di complessità decisamente maggiore e che possono coinvolgere zone come:
- Potrebbero coinvolgere una zona come quella del cervello
- Potrebbero coinvolgere una zona come quella del cervelletto
- Potrebbero coinvolgere la zona del midollo spinale
- Potrebbero coinvolgere la zona della colonna vertebrale
Parliamo della forma di tipo 1
Se dovessimo approfondire la forma 1 cosa potremmo dire? Per prima cosa che si tratta di una malformazione il cui livello di gravità dipende dal singolo soggetto, tuttavia in linea generale si può dire che:
- Non si tratta di una forma talmente grave da mettere in pericolo di vita il paziente
- Potrebbe essere del tutto asintomatica quindi non causare nel soggetto alcun tipo di sintomo oppure al contrario potrebbe dare problemi quali cefalea o problematiche che riguardano la sfera del movimento
- Potrebbe svilupparsi una patologia chiamata siringomielia
- L’approccio di natura chirurgica va valutato insieme al medico
Parliamo di sintomi
Qual’è la sintomatologia che il soggetto può lamentare in una sindrome del genere? Per prima cosa è bene dire che non è necessariamente detto si presentino sintomi. Se dovessero esserci comprenderebbero:
- Il paziente potrebbe soffrire di mal di testa che interesseranno la zona posteriore della testa. L’intensità potrebbe essere aggravata da tosse o starnuti
- Il paziente potrebbe lamentare una sindrome dolorosa che interessa la zona del collo
- Il paziente potrebbe avere problematiche legate alle vertigini
- Il paziente potrebbe lamentare problematiche legate al proprio equilibrio
- Il paziente potrebbe avere debolezza che interessa la parte dei muscoli
- Potrebbe lamentare un intorpidimento che interessa la zona delle braccia e delle gambe
- Il paziente potrebbe lamentare problemi legati alla capacità di vedere con offuscamento della vista
- Il paziente potrebbe avere delle problematiche legate alla fase di deglutizione
- Il paziente potrebbe avere problemi all’udito con conseguente capacità ridotta di percepire i suoni
- Il soggetto potrebbe avere delle problematiche legate alla qualità del sonno
- Il paziente potrebbe avere alterazioni che interessano la sfera del carattere
Parliamo di siringomielia
Se il soggetto dovesse anche soffrire di siringomielia quali sintomi potrebbe avere? Vediamoli insieme:
- Il paziente potrebbe lamentare delle problematiche legate al movimento delle mani
- Il paziente potrebbe lamentare problematiche legate a problematiche nel camminare
- Il paziente potrebbe soffrire di una sindrome dolorosa che interessa la vescica
- Il paziente potrebbe soffrire di una sindrome dolorosa che interessa l’intestino
Parliamo di cause
Quali possono essere le cause che innescano una sindrome del genere? Ad oggi, la medicina moderna non è ancora riuscita a stabilire una causa specifica. Si tratta di una malformazione che il soggetto ha fin dalla nascita, tuttavia la diagnosi avviene solo nel corso del tempo. Si ipotizza che una possibile causa legata alla malformazione potrebbe essere imputabile a un difetto che è presente nella fase embrionale. In funzione di questo avviene un non corretto sviluppo delle ossa che interessano la fossa cranica localizzata nella parte posteriore.
Si tratta di una malformazione primaria o secondaria? La risposta corretta è dipende, potrebbe anche essere una forma secondaria legata a problemi quali:
- Si parla di una patologia come il midollo spinale ancorato
- Si parla di una patologia come l’idrocefalo
- Si parla di tumori legati alla zona del cervello
Parliamo di approccio terapeutico
Qual’è il corretto approccio terapeutico che si dovrà seguire dopo la diagnosi di sindrome di Harnold-Chiari? In realtà è bene dare una risposta che tenga conto del fatto che un fattore da considerare è quanto siano gravi i sintomi che il paziente presenta. Se si tratta di una forma asintomatica infatti, il paziente non avrà bisogno di alcuna terapia.
In presenza di sintomi al paziente potranno essere prescritti:
- Antidolorifici
- Questi lo aiuteranno a ridurre i sintomi legati al mal di testa e a eventuali dolori presenti nella zona del collo
Se si tratta invece di problematiche maggiormente complesse come un aumento della pressione nella zona del liquor, sarà necessario valutare l’intervento chirurgico.
Approccio chirurgico
Quando si ricorre all’approccio chirugico essenzialmente si intervenire cercando di ridurre la pressione sul cervello. Quali sono le procedure chirurgiche che potrebbero essere utilizzate? Vediamole insieme:
- Ventricolostomia endoscopica
- Shunt ventricolo-peritoneale
- Fissazione vertebrale
Potrebbero esserci ipotetiche complcazioni ai quali va incontro il paziente dopo l’intervento? Si, vediamo quali:
- Problematiche neurologiche
- Potrebbe manifestarsi la meningite
- Potrebbero esserci processi di natura infettiva