Se non vi è mai capitato di sentir parlare della sindrome di Capgras, sappiate che si tratta di una rara patologia mentale nella quale un soggetto è fermamente convinto del fatto che i propri familiari, le persone a lui care, o anche gli amici, insomma tutta la cerchia delle persone a lui vicine che è solito frequentare non siano reali ma siano stati progressivamente sostituiti nel corso del tempo da sosia. Questa rara forma psichiatrica tende a colpire in maniera frequente più uomini o donne? Si manifesta in un’età specifica o si tratta di una patologia mentale che può comparire in un soggetto a qualsiasi età? Quali sono ad oggi gli approcci terapeutici validi che sono in grado di curare questa problematica e cercare di ridare al soggetto una vita normale ed equilibrata?
Origini della sindrome
Chi è stato lo scopritore di questa sindrome? Da quale psichiatra prende il suo nome? Allora dobbiamo parlare ancora una volta di uno specialista francese che si chiamava Joseph Capgras. Verso la fine del 1924 lo psichiatra diede una sorta di definizione di questa problematica considerandola dal suo punto di vista come una sorta di illusione riguardante il sosia.
Si tratta di una problematica che una una manifestazione specifica e per certi versi molto originale: chi soffre di questa problematica è persuaso del fatto che chi vive intorno a lui, la cerchia dei suoi familiari, i suoi amici non siano realmente autentici. In pratica dal suo punto di vista le persone che lui è solito frequentare non sono quelle originali ma si tratta di sosia, possiamo anche parlare di alieni che sono uguali nell’aspetto fisico alle persone originali.
Quindi il suo mondo è circondato da impostori, persone finte, sosia che fanno finta di essere quello che in realtà non sono. Per quanto la persona ammalata di questa sindrome ammetta che questi sosia come lui li definisce siano completamente identici agli originali, non li riconosce come i familiari autentici che dovrebbero far parte della sua vita.
Per questo motivo nei loro riguardi ha delle percezioni completamente diverse, andiamo a vedere quali:
- Il soggetto che è affetto da questa sindrome sperimenta nei riguardi di questi sosia un distacco emotivo completo, dichiarando di non provare per loro alcun tipo di sentimento
- La sindrome della quale sono affetti li porta a provare nei riguardi di questi “sosia” un comportamento aggressivo
Soggetti colpiti dalla sindrome
Quali sono le persone colpite da questa sindrome? Si tratta di soggetti maschili o femminili? In linea generale tende a colpire con maggiore frequenza le donne rispetto agli uomini. Si tratta di una patologia che è stata classificata nel segmento delle sindromi correlate a un riconoscimento fittizio e fasullo.
Capita che quando si manifesta possa essere correlata ad altre patologie che possono avere un’origine e una causa di natura organica o di natura psicologica. Solitamente se la sindrome si manifesta in maniera precoce è correlata ad altre problematiche di natura psichica. Nel caso in cui la condizione del soggetto sia correlata a una malattia di natura organica, ha la caratteristica di manifestarsi in contemporanea con il disturbo organico.
Per quanto riguarda il periodo di permanenza nel soggetto della sindrome può avere due modalità di manifesstazione specifiche:
- Può trattarsi di una condizione di natura psicologica che si manifesta in maniera temporanea
- Può trattarsi di una condizione psicologica che tende a diventa cronica nel corso del tempo
Lo stress è un fattore che può contribuire in qualche modo causarne la sua manifestazione? Si, può sicuramente emergere se il soggetto si trova in un periodo di forte stress di natura emotiva e psicologica.
Probabili cause legate alla sindrome
Esistono delle cause specifiche che la moderna psichiatria è stata in grado di rilevare per la sindrome di Capgras? In realtà no, ad oggi ci sono solo due ipotesi che cercano di spiegare e indagare a fondo il fenomeno, vediamo quali:
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- La prima ipotesi che è stata formulata e portata avanti riguarda una possibile spiegazione di natura neurobiologica. In pratica si pensa che in seguito al danneggiamento di alcune aree del cervello, si sia creata una una sorta di interruzione tra un’area del cervello che si occupa di far riconoscere a un soggetto in maniera visiva un altro e l’area predisposta alla gestione delle emozioni correlate a questo riconoscimento visivo. Ci sono delle evidenze in tal senso che possano rendere questa ipotesi attendibile? Si, si è notato che la persona affetta da questa sindrome tende a riconoscere come autentico il familiare se lo sente al telefono. Questo perchè secondo la teoria neurobiologica l’area del cervello preposta al riconoscimento uditivo funzionerebbe in maniera corretta.
- La seconda teoria che viene portata avanti riguarda il campo della psicanalisi e della psichiatria. Secondo questa teoria la sindrome sarebbe la conseguenza di sentimenti basati sulla rabbia nel soggetto che ha questa problematica. Più corretto è parlare di sentimenti di rabbia o di paura che si proiettano sulla persona amata, sul familiare o sull’amico. La teoria afferma che avere dei sentimenti negativi che vengono proiettati sul soggetto che pensiamo essere un sosia perchè non lo riconosciamo come un familiare o un amico vero. Questo ci aiuta a tenerlo alla larga dalla nostra vita. Tuttavia questa proiezione negativa verso un ipotetico sosia sarebbe una strategia di natura mentale per evitare di doversi confrontare con la persona a noi cara.
Approcci terapeutici per la sindrome di Capgras
Per curare questa patologia psichiatrica l’approccio deve essere soggettivo e deve tenere conto di quali siano le ipotetiche cause che l’hanno scatenata. Per questo motivo si potranno utilizzare approcci differenti che andiamo a vedere nel dettaglio:
- Si può utilizzare un approccio di natura farmacologica che preveda l’utilizzo di antipsicotici. Si tratta di un segmento specifico di farmaci che agiscono sui neurotrasmettitori riducendo l’attività abituale che la dopamina ha sul cervello. Vengono utilizzati per la cura e il trattamento di psicosi che posson anche essere in una fase molto acuta ad esempio la schizofrenia
- Unitamente al trattamento farmacologico è bene in contemporanea utilizzare la psicoterapia. Un fattore positivo è quello legato al coinvolgimento dei propri cari. Questo è un fattore molto importante perchè ci potremmo trovare di fronte a un paziente che non ha una percezione corretta del proprio stato psicologico e non ha la piena consapevolezza di avere un problema del genere.
Unitamente a questo potremmo trovarci di fronte a una persona che oltre a non riconoscere questa problematica non ha neanche ben chiare quali siano le probabili cause o fattori che contribuiscono in maniera significativa a mantenere il disturbo attivo e presente nella vita del soggetto.
Ulteriori approfondimenti
Abbiamo parlato dei farmaci che possono essere utilizzati, oltre a quelli a base antipsicotica, si possono utilizzare farmaci che stabilizzano l’umore del soggetto, farmaci a base antidepressiva che possono aiutare il soggetto a gestire meglio stati depressivi o di tristezza.