Sindrome dell’intestino irritabile ovvero una problematica che coinvolge un soggetto. Si tratta di uno stato legato a pochi individui e quindi di fatto raro o parliamo di una condizione piuttosto comune. In realtà si tratta di una condizione comune, in termini puramente statistici coinvolge circa il dieci per cento della popolazione. Si tratta di una problematica che colpisce in maniera più diffusa uomini o donne? Coinvolge maggiormente donne e il range temporale nel quale si manifesta è compreso tra i 20 anni e i 50 anni. Qual’è la sintomatologia specifica che coinvolge il soggetto che ne soffre? Il paziente inizia a soffrire di problemi legati all’intestino, con sintomi che vanno dal dolore che coinvolge la zona dell’addome a un senso di fastidio.
Altre problematiche che riguardano questa condizione sono legati alla funzionalità stessa dell’intestino che risulta di fatto alterata. Il soggetto potrebbe percepire un senso di gonfiore e di distensione. Il nome specifico con il quale si etichetta questo problema, in passato veniva definito in maniera differente. Si parlava infatti di una forma di colite di tipo spastico o veniva anche detta colon irritabile. In ogni caso quando compare in un soggetto di sesso maschile o femminile tende a manifestarsi con una sindrome dolorosa che interessa la zona dell’addome unita a un fastidio.
Queste problematiche tendono a diventare meno fastidiose nel momento in cui il soggetto espelle materiale fecale. Da questo punto di vista il soggetto potrebbe avere:
- Questa condizione potrebbe interessare soggetti che iniziano ad avere problemi di stitichezza
- Questa condizione potrebbe interessare soggetti che iniziano ad avere problemi di diarrea
- Questa condizione potrebbe interessare soggetti che iniziano ad avere problemi sia di stipsi misti a diarrea
Quali sono le conseguenze alle quali un soggetto va incontro quando soffre di questo problema? Possiamo rispondere affermando che la qualità della vita del paziente ne risulta notevolmente peggiorata. In termini puramente percentuali possiamo dire che circa il sessanta per cento delle persone che soffre di questa problematica, tende a lamentarsi di un peggioramento nella qualità della vita che percepisce e vive effettivamente.
Condizione permanente?
Si tratta di una condizione che ha un carattere permanente o si tratta di episodi che hanno momenti nei quali il problema tende a riacutizzarsi alternati a altri periodi di completa acquiscenza? Possiamo sicuramente parlare di un problema che ha fasi differenti, quindi può avere fasi nelle quali si riacutizza.
Tuttavia la riacutizzazione non è un evento casuale ma coincide con accadimenti di varia natura, nello specifico:
- Si tratta di pazienti che possono sviluppare questa sintomatologia in seguito a eventi stressanti sul piano fisico come ad esempio:
- Potrebbe trattarsi di un soggetto che ha avuto nel corso del tempo interventi di natura chirurgica
- Potrebbe trattarsi di un soggetto che nel corso del tempo ha sviluppato processi di natura infettiva a livello virale
- Potrebbe trattarsi di un soggetto che nel corso del tempo ha sviluppato processi di natura infettiva a livello batterico
- Potrebbe trattarsi di una conseguenza legata a eventi stressanti a livello psicologico
Sintomi intestinali correlati ad altre problematiche
Le persone che soffrono di sindrome dell’intestino irritabile, possono avere uno spettro ampio di sintomi di altra natura quali:
- Si tratta di soggetti che possono soffrire di emicrania
- Si tratta di soggetti che possono soffrire di stati ansiogeni
- Si tratta di soggetti che possono soffrire di stati di natura depressiva
- Si tratta di soggetti che potrebbero sviluppare una patologia chiamata fibromialgia
- Si tratta di soggetti che potrebbero avere uno stato di fatica che si è cronicizzata
- Si tratta di soggetti che potrebbero avere problematiche legate a una forma di cistite
- Si tratta di soggetti che potrebbero avere problematiche che interessano la propria sessualità
Possibili cause
Quali possono essere le possibile cause che portano un individuo a sviluppare questa problematica? Non si può parlare di un solo fattore univoco ma di cause differenti che variano da individuo a individuo. Potremmo sicuramente parlare di una serie di fattori che vanno da quello psicologico nel quale subentrano variabili di natura emotiva e cognitiva e fattori di natura biologica. Sotto a questa categoria rientrano fattori legati alla sensibilità individuale, alla flora intestinale, processi infettivi che riguardano la zona dell’intestino.
Potrebbero anche esserci problematiche che riguardano possibili allergie di natura alimentare o anche forme di intolleranza alimentare. Potrebbero esserci fattori quali:
- Assunzione di farmaci di natura antinfiammatoria
- Problemi collegati a fattori di stress
Intestino come secondo cervello
In maniera frequente l’intestino viene identificato come una sorta di secondo cervello che comunica con il primo. Quindi se per esempio un soggetto sta vivendo un periodo particolarmente stressante magari legato a una condizione mentale di disagio, queste tensioni colpiscono inevitabilmente il tratto intestinale.
La sintomatologia può essere varia e in tal senso il paziente potrebbe anche soffrire di:
- Si tratta di pazienti che potrebbero soffrire di cefalea
- Si tratta di pazienti che potrebbero avere problematiche legate alla schiena con dolori
- Si tratta di soggetti che potrebbero sviluppare problematiche legate al sonno
- Si tratta di soggetti che potrebbero iniziare a soffrire di un senso di debolezza
- Si tratta di pazienti che potrebbero iniziare a soffrire di una sindrome dolorosa che interessa l’area pelvica
Sintomatologia specifica
Qual’è la sintomatologia specifica legata alla sindrome dell’intestino irritabile? Per prima cosa il soggetto deve avere dolori o fastidi che interessano la zona dell’addome. Tuttavia il dolore si deve essere presentato per un certo numero di volte per un determinato periodo. Da questo punto di vista si parla di almeno tre episodi che si manifestano in un arco temporale compreso negli ultimi tre mesi. Tuttavia il sintomo principale deve anche essere collegato a:
- I fastidi che il soggetto lamenta devono avere una fase di miglioramento quando il soggetto espelle materiale fecale
- I fastidi si presentano in associazione a modifiche nella frequenza di defecazione
- I fastidi si presentano in associazione a modificazioni che riguardano l’aspetto del materiale fecale
La sintomatologia può anche comprendere:
- Una consistenza mutata legata alle feci
- La fase di espulsione del materiale fecale si presenta accompagnata da percezioni legate all’urgenza, a un senso di evacuazione che non senza essere completo
Processo diagnostico
Come si effettua una diagnosi legata a una problematica del genere? Generalmente si va per esclusione, infatti il quadro di sintomi che il soggetto lamenta non è compatibile con malattie di natura organica specifica. Tuttavia questo non esclude a priori che si possa procedere con una colonscopia qualora i problemi lamentati dal paziente dovessero assumere una connotazione più seria e marcata.
In ogni caso quando si esegue una colonscopia si devono tenere in considerazione una serie di fattori tra cui:
- L’eta del soggetto se è circa cui 50 anni
- Un soggetto che tende a perdere peso senza una motivazione plausibile
- Un soggetto che diventa piretico
- Un soggetto che inizia a soffrire di anemia
- Un soggetto che presenta sangue nel materiale fecale
- Un soggetto che lamenta dolori che si protraggono nel tempo anche dopo aver evacuato
Un esame come la colonscopia permette di esaminare tutto il tratto del colon inserendo uno strumento sottile e un tubo dotato di telecamera. Si utilizzerà anche una pinza per prelevare campioni di mucosa o per eliminare eventuali polipi
Potrebbe essere prescritto al paziente un esame come la tomografia computerizzata che consente di avere una panoramica degli organi interni. Potrebbe essere fatto al paziente un test chiamato del respiro che consente di stabilire se è presente la lattasi. Si tratta di un enzima che consente di digerire alimenti nei quali è presente il lattosio come i latticini. La mancanza di questo enzima e l’assunzione di alimenti come i latticini causano nel soggetto queste problematiche. Al paziente potrebbero essere fatti esami del sangue per stabilire se è allergico al glutine ( celiachia).
Approcci terapeutici
Gli approcci di natura terapeutica sono mirati alla sintomatologia lamentata e potrebbero prevedere:
- Una variazione nel regime alimentare del soggetto
- Se il soggetto soffre di stitichezza si prescriveranno lassativi e integratori
- Se il soggetto soffre di diarrea verranno prescritti farmaci come la Loperamide
- La variazione del regime alimentare dovrà puntare a eliminare cibi che causano confiori e gas come ad esempio bevande gassate
- Si potranno prescrivere farmaci antispastici per dolori all’intestino
- Potrebbero essere prescritti farmaci antidepressivi se la sintomatologia si accompagna a disturbi mentali
- Se il soggetto dovesse avere stati di natura ansiogena si provvederà alla somministrazione di farmaci ansiolitici
Da parte del paziente che soffre di sindrome dell’intestino irritabile, non ci sono veri e propri comportamenti che possiamo definire di prevenzione. Si tratta sostanzialmente di imparare a convivere con la malattia e sapere quali sono gli eventi che potrebbero scatenare una ripresa dei sintomi.
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