Sindrome dell’elevatore

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Quando parliamo di sindrome dell’elevatore a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta essenzialmente di una percezione dolorosa che il soggetto ha ed è localizzata nella zona rettale. Per quale motivo il paziente percepisce una sindrome dolorosa del genere? Si tratta della conseguenza di uno spasmo che interessa un gruppo muscolare situato in prossimità dell’ano. Nello specifico si tratta del gruppo muscolare chiamato muscolore elevatore anale. Quali sono le cause specifiche che innescano in un soggetto una sindrome dolorosa del genere? Ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a stabilire quali siano le cause effettive che provocano un dolore del genere nella zona anale.

Si tratta di un dolore sporadico e di breve durata o può essere percepito dal paziente per un tempo più lungo? La risposta corretta è che la sindrome dolorosa potrebbe avere un decorso che come tale dura per alcune ore di seguito. Qual’è il corretto iter diagnostico al quale il paziente si dovrà sottoporre? Essenzialmente il processo di diagnosi tende a basarsi su una visita approfondita.

Parliamo di retto

Quando parliamo di retto a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di un segmento nello specifico quello finale e si trova nella parte alta dell’ano. In questo tratto specifico per un determinato periodo si trova il materiale fecale che verrà successivamente eliminato dall’organismo del paziente attraverso l’ano. L’ano a sua volta è un orifizio che rappresenta il tratto finale dell’apparato digerente, tramite questa apertura avviene una corretta eliminazione del materiale fecale che in maniera provvisoria era presenta nella zona rettale.

Percezioni dolorose

Prima di arrivare alla sindrome vera e propria, il soggetto potrebbe anche percepire dolori collegati ad altre problematiche che rappresentano a tutti gli effetti delle variazioni alla sindrome vera e propria. Stiamo parlando in tal senso di:

  1. Il paziente potrebbe andare incontro a una sindrome dolorosa di natura transitoria che avverte nella zona del retto
  2. Il paziente potrebbe andare incontro a una sindrome dolorosa che si manifesta nella zona dell’osso sacro

La contrazione dolorosa avvertita dal soggetto è in qualche modo collegata all’espulsione di materiale fecale? In realtà no. Quanto può durare? Si parla in linea generale di una tempistica che si attesta intorno ai venti minuti circa. Potrebbe avere una durata molto breve o al contrario il paziente potrebbe percepire un dolore di lieve entità che interessa la zona del retto nella parte alta. Ci sono posture specifiche che possono provocare il dolore? In realtà no, il soggetto potrebbe essere semplicemente seduto e percepire questa sindrome dolorosa.

Il dolore potrebbe manifestarsi quando il paziente sta dormendo. Il dolore può ridursi di intensità? Si, all’atto dell’espulsione di materiale fecale o nell’espulsione di gas, il paziente potrebbe provare un certo sollievo. Potrebbe prolungarsi nel tempo? Si, ci sono casi in cui la sindrome dolorosa potrebbe durare alcune ore.

Si tratta di un evento occasionale e di una manifestazione sporadica o potrebbe riprensentarsi con maggiore frequenza? La risposta corretta è che il dolore potrebbe ripresentarsi e avere una certa frequenza. Se il dolore si ripresenta in quale maniera si interviene? In caso di dolore recidivante l’approccio principale è quello chirurgico. Il paziente viene sottoposto a un singolo intervento e questo risulta risolutivo? In realtà no, gli interventi potrebbero essere più di uno ma non è detto risolvano il problema.

Processo diagnostico

La diagnosi si effettua tramite una visita medica approfondita da parte di un medico. In fase di visita il dottore dovrà valutare in maniera attenta che il dolore percepito dal soggetto non sia la conseguenza di altre problematiche che coinvolgono la zona del retto, vediamo insieme quali:

  • La visita medica servirà ad escludere cause differenti come ad esempio la presenza di emorroidi.
  • La visita medica servirà ad escludere cause differenti come ad esempio la presenza di ragadi.
  • La visita medica servirà ad escludere cause differenti come ad esempio la presenza di ascessi.

Durante la visita medica si rileveranno delle anomalie evidenti? In realtà non è detto necessariamente che si rilevino eventuali anomalie. Questo non esclude che il muscolo esaminato potrebbe avere due condizioni specifiche:

  • Potrebbe risultare contratto
  • Potrebbe risultare pervaso da un dolore

Quali potrebbero essere ulteriori cause che innescano la sindrome dolorosa? Vediamole insieme:

  1. Il dolore potrebbe essere legato alla zona della schiena o dei lombi ( il termine medico è lombalgia)
  2. Il dolore potrebbe essere legato a una problematica localizzata alla zona della prostata

Parliamo di ascesso perianale

Quando utilizziamo il termine ascesso perianale, ci stiamo riferendo a una condizione nella quale è in corso un processo infiammatorio della zona del canale anale in forma acuta. Non deve essere in alcun modo trascurata perchè potrebbe innescare delle problematiche molto serie.

Quali sono le cause che portano a un problema del genere? Ci sono una serie di condizioni che vanno in tal senso approfondite, vediamo quali sono:

  • Potrebbe essere la conseguenza di un problema di stipsi

Il fatto che non avvenga in maniera corretta l’espulsione del materiale fecale e tende a rimanere per un tempo più lungo nella zona rettale e anale. Qual’è la sintomatologia più evidente che un soggetto può avere di una condizione del genere? La zona intorno all’ano si presenta tumefatta, con una consistenza dura e di un colore rosso molto marcato. La diagnosi dovrà essere effettuata da un medico specialista, in questo caso un proctologo.

Ci sono degli esami specifici ai quali il paziente verrà sottoposto per stabilire con certezza se si tratta di un ascesso perianale? Si negli ultimi anni si è andata affermando chiamato ecografia endoanale tridimensionale. Per quanto riguarda gli approcci di natura terapeutica che si possono mettere in campo, si procederà tramite intervento chirurgico.

Qual’è la procedura standard a livello chirurgico che viene utilizzata? Solitamente si procede a effettuare un’incisione che verrà effettuata nella zona vicina alla tumefazione, per consentire l’uscita del pus. Successivamente si procederà a medicare il paziente.

Sindrome dell’elevatore : approcci terapeutici

Quali sono invece gli approcci di natura terapeutica che potranno essere applicati sul paziente nel caso in cui soffra di questo dolore nella zona del retto? Al paziente potrebbero essere somministrati degli antidolorifici. Diversamente per avere un sollievo al paziente potrebbe essere consigliata una procedura differente che consiste nell’immergere la zona anale in acqua che dovrà essere tiepida ( questo approccio viene anche definito semicupio.

Se il paziente soffre di dolori molto intensi, allora sarà consigliabile venga sottoposto a una fisioterapia che riguarda la zona pelvica.

Tumore al retto