Sindrome da stanchezza cronica : quali sintomi

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Quando parliamo di sindrome da stanchezza cronica a cosa ci stiamo riferendo esattamente? La risposta corretta è che stiamo parlando di un disturbo che come tale ha sicuramente una dinamica complessa. Si caratterizza per il fatto che chi ne soffre, percepisce un affaticamento fisico molto marcato senza che siano in tal senso dei motivi specifici. Ad oggi, la medicina moderna non è ancora riuscita a determinare quali possano essere le cause specifiche di questa problematica, si avanzano delle ipotesi. Quanto questa problematica indice sulla popolazione italiana? Secondo una recente stima, nel nostro paese sarebbero circa 200.000 le persone che soffrono di questa problematica. Non c’è un’età specifica nella quale si manifesta, può infatti comparire a qualsiasi età, tuttavia si è rilevato essere maggiormente frequente in persone che hanno una fascia d’età compresa tra i 40 anni e i 50 anni. Tende a manifestarsi maggiormente nelle donne.

Parliamo di cause

Quali possono essere le cause che innescano una sintomatologia del genere? Non possiamo parlare di dati sicuri ma di varie ipotesi, vediamo insieme quali:

  1. Potrebbe esserci un collegamento con dei processi infettivi di natura virale, infatti persone che soffrono di questa sindrome, in passato hanno avuto malattie di natura virale quali il virus di Epstein-Barr, L’Herpesvirus umano 6.
  2. Un’altra causa possibile potrebbe essere legata a dinamiche di malfunzionamento del sistema immunitario del paziente.
  3. Un’altra ipotesi relativa alla comparsa di questa problematica ipotizza dei valori ormonali che non risultano essere nella norma.
  4. Un’altra ipotesi legata a questa problematica ipotizza delle problematiche di natura psicologica legate in passato ad un forte stress o ad un trauma di natura emotiva piuttosto accentuato.

Quali i fattori di rischio

Quali potrebbero essere invece i fattori di rischio? Vediamoli insieme:

  • Sicuramente uno dei fattori che va considerato è il fatto di avere un range di età compreso tra i 40 anni e i 50 anni.
  • Essere di sesso femminile.
  • Avere una certa predisposizione allo stress.

 Sintomatologia

Possiamo sicuramente parlare di una serie di disturbi di natura secondaria che potrebbero interessare una persona che soffre di una sindrome del genere; vediamo insieme quali sono:

  • Per prima cosa dei deficit legati alla memoria.
  • Una sindrome dolorosa a livello muscolare presente senza che ci sia alcun motivo.
  • Il soggetto che soffre di questa problematica potrebbe lamentare di avere mal di gola piuttosto frequenti.
  • Il soggetto che presenta questa problematica tende ad avere i linfonodi ingrossati nella zona del collo e delle ascelle.
  • Potrebbe lamentare di avere mal di testa con una certa frequenza.
  • Potrebbe lamentare del dolore nella zona delle articolazioni.

Sicuramente è consigliabile consultare il medico di fiducia in presenza di questa problematica con fattori correlati quali:

  • Disturbi che interessano il sonno.
  • Casi di depressione maggiore.
  • Se si tratta di un soggetto che abusa di sostanze alcoliche e ne è dipendente.
  • Se si tratta di un soggetto che soffre di diabete.
  • Se si tratta di un soggetto che soffre di ipotiroidismo.
  • Se si tratta di un soggetto che ha la mononucleosi.
  • Se si tratta di un soggetto che soffre di sclerosi multipla.
  • Se si tratta di un soggetto che ha forma di epatite cronica.

Criteri diagnostici

Diagnosticare una problematica del genere non è per nulla semplice, si dovrà per prima cosa procedere per esclusione, cercando di determinare se i sintomi lamentati, non siano collegati ad altre patologie. Per escludere delle malattie che potrebbero provocare gli stessi sintomi, bisogna sicuramente utilizzare il Centro Statunitense per la prevenzione e il controllo delle malattie e quanto da loro pubblicato. Trattandosi di una diagnosi che a tutti gli effetti viene definita differenziale, si dovrà procedere per esclusione in questo modo:

  • Escludere che i disturbi ad esempio legati al sonno siano riconducibili ad una sindrome come quella relative alle apnee ostruttive notturne.
  • Escludere che ci possano essere problematiche quali l’anemia, il diabete e l’ipotiroidismo, in tal senso si renderà necessario effettuare degli esami del sangue.
  • Si dovranno altresì escludere malattie di natura psicologica quali una forma depressiva, una forma ansiogena, la schizofrenia e il disturbo bipolare.

Il Centro Statunitense per la prevenzione e il controllo delle malattie, identifica alcuni criteri che vanno seguiti nella diagnosi di questa malattia, vediamo quali sono:

  1. La problematica lamentata dal paziente si manifesta in un arco temporale di circa sei mesi e non è collegata ad un’intensa attività di natura fisica.
  2. Non consente ad una persona di svolgere molte attività.
  3. Se si tratta di persone che sono giovani, la sintomatologia lamentata deve essere presente ad almeno tre mesi.

Approcci terapeutici

Ad oggi, non c’è una cura questa malattia, ci sono tuttavia degli approcci di natura terapeutica che possono aiutare il paziente ad attenuare i sintomi che prova, vediamo quali sono:

  • La terapia definita cognitivo-comportamentale, fornisce un valido supporto al paziente, facendo in modo tale che si comprende meglio la malattia e se ne riconoscono i sintomi.
  • L’approccio definito Pacing, consente di dosare l’attvità fisica, consentendo al corpo del paziente di avere il giusto riposo, tuttavia dietro consiglio degli esperti è bene tenere un diario sul quale annotare le attività che si sono fatte e i sintomi. Suddividere le attività per renderle più leggere, stare attenti ai segnali che il proprio corpo manda. Non bisogna dimenticarsi che le energie che si consumano sono anche il risultato di periodi magari di maggiore stress rispetto ad altri.

Le persone che soffrono di una malattia del genere, potrebbero magari isolarsi del contesto sociale, motivo per il quale potrebbero essere prescritti dei farmaci antidepressivi. Tuttavia il solo utilizzo di questi nel corso del tempo, risulta essere poco efficace. Quali sono invece i consigli che danno i medici ai pazienti che soffrono di sindrome da stanchezza cronica? Vediamoli insieme:

  • Per prima cosa è importante evitare il più possibile situazioni che siano stressanti.
  • Evitare il consumo di bevande alcoliche o di caffè.
  • Non introdurre nel proprio corpo quantità eccessive di zuccheri.
  • Non vanno introdotti nel corpo alimenti o bevande ai quali si è intolleranti.
  • Avere un’alimentazione leggera, consumando più pasti durante la giornata.
  • Avere a disposizione del tempo durante il corso della giornata per potersi rilassare.
  • Cercare di essere regolari quando si va a letto, non facendo lunghi pisolini durante le ore pomeridiane.

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