Quali sono i sintomi della Sindattilia? Un fattore molto importante da questo punto di vista riguarda la fase embrionale, durante la quale le mani tendono ad assumere un aspetto che possiamo definire palmato in maniera analoga a quello che si potrebbe riscontrare nel mondo animale. Tuttavia è bene dire che nella scala filogenetica legata all’uomo, la mano definita palmata risulta essere solo una fase transitoria di sviluppo.
Se questa invece dovesse manifestarsi nel momento in cui il bambino nasce, possiamo parlare a tutti gli effetti di un difetto che in quanto tale tende a limitare fortemente quelle che sono le attività manuali. Questa problematica risulta essere una delle malformazioni relative agli arti di natura congenita che si possono riscontrare in forma più comune. In cosa consiste? La risposta corretta è che si tratta della fusione di due o magari anche più dita relative ai piedi.
Queste appaiono da questo punto di vista inglobate da una sorta di rivestimento cutaneo unico. Potrebbero esserci in tal senso casistiche maggiormente gravi? La risposta è si, in tal senso è bene dire che la fusione tende a coinvolgere anche quelle che vengono definite falangi. Si parla in tal senso di porizioni che sono limitate o potrebbe trattarsi di un’anomalia che coinvolge tutta quella che risulta essere la lunghezza del dito. Possono essere in tal senso incluse anche le articolazioni? La risposta è si.
Parliamo di frequenza
In termini di frequenza, in quanti casi potrebbe manifestarsi una problematica del genere? La risposta corretta è che l’incidenza risulta essere pari a un caso ogni duemila nati. Tuttavia è anche bene rilevare come potrebbero esserci variazioni che sono collegate a una parte del mondo o ad un’altra.
Un altro dato interessante da questo punto di vista è il fatto che in percentuali variabili tra il quindici per cento e il quaranta per cento, la problematica ha una caratteristica di ereditarietà. In parole povere, il gene che è responsabile di quest’anomalia, viene ereditato da uno dei genitori.
Non è necessariamente detto che i soggetti che hanno ereditato questo gene, tendano poi nel corso del tempo a manifestare questa problematica. Possiamo parlare di una forma univoca da questo punto di vista? La risposta è no, potremmo trovarci in presenza di una forma definita semplice nel caso in cui il tessuto coinvolto sia:
- La forma semplice riguarda quella in cui il tessuto che risulta essere coinvolto è quello molle;
- Se si tratta della forma definita combinata, una falange ossea che risulta essere fusa o duplicata, risulta essere inserita nello spazio presente tra due dita che sono in posizione trasversale. Questa particolare conformazione tende a generare una mano che possiamo definire a “ferro di cavallo”;
- Quando si parla di forme relativa questa problematica definite complicate, si parla in tal senso di tessuti molli e ossei. Per quanto riguarda quella che potrebbe essere l’incidenza con eventuali deformità di natura vascolare, relativa a tendini e nervi, questa è collegata a quanto è complessa la malformazione;
Approcci terapeutici
Da questo punto di vista è bene dire che l’intervento che consente di separare delle dita che sono fuse, viene eseguito nella maggior parte delle volte in bambini che hanno un’età compresa tra gli otto mesi e i dodici mesi. Se si tratta invece di un intervento che è legato al pollice, c’è necessità venga affrontato in tal senso in maniera più precoce, quindi in un periodo compreso tra i sei mesi e gli otto mesi.
Se si tratta della forma semplice è bene dire che si interviene a livello chirurgico con un singolo intervento di natura correttiva. Se si tratta di casistiche complesse, queste potrebbero richiedere una serie di interventi chirurgici, in linea generale si dovranno effettuare dopo un periodo di sei-nove mesi dal primo intervento.
Un fattore importante che il lettore deve conoscere è il fatto che l’intervento di ricostruzione dovrà essere eseguito prima che il paziente entri nella scuola primaria. Qual’è l’obiettivo specifico dell’intervento? Si parte dal presupposto di separare in maniera chirurgica le dita cercando di preservare:
- Per prima cosa andrà preservata quella che viene definita vascolarità;
- Si dovrà anche procedere preservando la funzionalità;
- Si dovrà procedere preservando l’innervazione di natura sensitiva.
Per quanto riguarda le cicatrici di natura chirurgica è bene sapere che si dovrà programmare in maniera tale che sia il più attenta e meticolosa possibile, in maniera particolare se si dovrà ricorrere a degli autoinnesti di cute. Nel caso in cui ci dovesse essere effettivamente la necessità di ricorrere ad un impianto di cute, questa dovrà essere fatta soddisfando alcuni criteri, vediamo quali sono:
- Un criterio dovrà essere quello dello spessore;
- Un altro criterio dovrà essere quello del colore.
Medicazioni a casa
Una volta che il paziente viene dimesso, la gestione al proprio domicilio da parte della famiglia, non richiede in tal senso un impegno particolarmente gravoso, la cosa più importante è quella di mantenere il più possibile pulito l’involucro esterno, facendo in maniera tale venga protetto da eventali e del tutto accidentali immesioni in acqua.
Le medicazioni che dovranno essere praticate al domicilio rivestono carattere di complessità? La risposta è no, in modo particolare dopo il quinto giorno dall’operazione eseguita, sono in realtà semplici, da questo punto di vista è richiesto solo il lavaggio della zona della mano con acqua corrente e tramite sapone liquido neutro.
Una volta che sono passati circa dieci giorni dall’intervento, potranno essere utilizzate delle pomate locali a base antibiotica che consentiranno di ammorbidire le suture. Le suture da questo punto di vista verranno lasciate cadere in maniera del tutto spontanea in un arco temporale pari a un mese.
Quando si utilizza la chirurgia definita correttiva, potrebbero esserci da questo punto di vista delle complicazioni? La risposta è dipende, in generale complicanze legate a questo approccio chirurgico sono eventi molto rari, nella maggior parte dei casi legati sono legate a:
- Potrebbe esserci sanguinamento;
- Potrebbe esserci sofferenza vascolare acuta;
- Gli eventi appena descritti sono legati alle prime 12-24 ore dall’avvenuta separazione delle dita.
Potrebbero esserci problematiche a distanza? La risposta è si in tal senso potremmo avere un fascio vascolare e nervoso che risulta essere in comune tra le dita che erano in precendenza fuse, potrebbe esserci una perdita di cute che è stata in precedenza innestata per un processo infettivo che si è manifestato in seguito.
In ogni caso se il bambino manifesta in sintomi della Sindattilia, si dovrà intervenire in maniera chirurgica al fine di correggere il prima possibile il difetto riscontrato.