Silenzio e rumore, si suole dire che se una persona alla quale vogliamo bene, si chiude in un silenzio prolungato, quello che potremmo riuscire a percepire è un silenzio che come tale ha la caratteristica di essere assordante. In ogni caso una nuova ricerca messa in campo, mette in evidenza come al di là dell’imbarazzo che un prolungato momento di silenzio sia in grado di scatenare, siamo in grado veramente di udire il silenzio, inteso come assenza di rumore, generalmente nella nostra mente lo percepiamo in tal modo.
Il team di scienziati per arrivare a queste considerazioni, ha utilizzato quelle che vengono definite illusioni sonore, queste funzionano in maniera tale che se se i suoni vengono sostituiti a intervalli nei quali c’è solo silenzio, il cervello umano funziona in una maniera specifica. In pratica si fa ingannare, sia dai suoni che dal rumore, in egual misura, questo a tutti gli effetti è la dimostrazione che il cervello umano è anche in grado di percepire il silenzio.
Cosa viene percepito dall’orecchio umano?
Cosa viene percepito dall’orecchio umano quando? Questa diatriba va avanti da secoli, infatti da molto tempo sia gli scienziati che i filosofi si domandano cosa l’uomo sia in grado di udire in maniera particolare se non stiamo parlando di un suono. In linea generale tutti siamo convinti che il nostro senso dell’udito sia strutturato in maniera tale per cui necessariamente debba avere a che fare con i suoni. Tuttavia alcuni ricercatori all’università di Baltimora hanno una convinzione del tutto diversa, in base alla quale se si dovesse dare una definizione di silenzio, di qualsiasi cosa si stia parlando, quindi non si tratta di un suono ma assenza di suono, tramite questi esperimenti, c’è la dimostrazione che quel nulla che percepiamo è in ogni caso un qualcosa che siamo in grado di sentire.
Utilizzo di illusioni uditive
Per poter arrivare a questo, gli scienziati coinvolti nell’esperimento, sono partiti dall’utilizzo di illusioni di natura uditiva che risultano essere note da questo punto di vista, in maniera tale da ricreare quelle stesse illusioni uditive intervallate però da momenti di completo silenzio. Qual’era l’obiettivo di questo esperimento? In pratica si voleva capire se il nostro cervello, sia nella condizione in cui elabora i suoni alla stessa maniera di come elabora i silenzi. Allo stesso modo delle illusioni ottiche, le illusioni definite acustiche, producono nel nostro cervello la convinzione di aver udito un qualcosa che in realtà non è presente.
Parlando in tal senso di illusioni di natura acustica è bene sapere che il cervello di una persona è portato a credere che aver udito un suono anche dove questo non è presente, oltre a riuscire decisamente a distorcere la percezione che abbiamo del tempo, facendo credere al cervello della persona di aver udito un suono più lungo o magari più breve rispetto a quello che in realtà ha effettivamente percepito.
Silenzio ingannatore
Lo stesso silenzio potremmo dire che funge da grande ingannatore, citiamo in tal senso una tipica illusione chiamata “One is more”, nella quale uno stimolo sonoro che la caratteristica di essere continuo, tende ad essere percepito più lungo rispetto a due stimoli sonori che sono divisi, pur avendo le sequenze entrambe la medesima durata.
Cos’hanno fatto i ricercatori? Eseguendo una serie di test nei quali sono stati coinvolti centinaia di partecipanti, hanno modificato questa illusione facendo in maniera tale di sostituire al singolo e al beep doppio, momenti di silenzio simili. Quindi le persone che hanno partecipato all’esperimento, hanno ascoltato un file audio che simulava alcuni rumori ben conosciuti, tra questi abbiamo:
- Brusio dentro ad un ristorante;
- Stazione dei treni;
- Un mercato.
Tutti questi stimoli di natura sonora, venivano poi interrotti in maniera del tutto brusca, per sostituirli con uno lungo e due brevi momenti relativi al silenzio. Il silenzio che si è prolungato nel tempo, alla stregua dell’esperimento originale, risulta essere stato percepito come maggiormente lungo rispetto ai silenzi che sono stati spezzati. Cosa vuol dire tutto questo? In pratica significa che le medesime illusioni di natura uditiva che si pensava venissero innescate solo da suoni, tendevano a funzionare anche in assenza di suoni, sostituiti a loro volta con dei silenzi.
Illusioni uditive
Quando parliamo di illusione uditiva a cosa ci stiamo riferendo? Per prima cosa è bene sapere che l’illusione uditiva o acustica, sono equivalenti a quella sonora. Il soggetto in tal senso percepisce dei suoni che non sono in realtà presenti. Vediamo ora meglio le caratteristiche di questa illusione:
- Le illusioni di natura uditiva, mettono in evidenza le specifiche aree dove il cervello e l’orecchio, trattandosi di organi e strumenti di natura sensoriale, tendono a differire nella ricezione di un suono;
- Le illusioni per come sono fatte, tendono a fare in maniera tale che la nostra percezione possa essere tratta in inganno. Questo accade perchè l’organo come il cervello, non si limita solo a recepire i suoni ma tende a fare una ricostruzione dei dati che vengono forniti dai nostri sensi.
Ad oggi le illusioni di natura uditiva, sono state studiate meno di quelle visive, alla luce del fatto che servono strumenti di natura elettroacustica che siano in grado di analizzarli. Vediamo ora nel dettaglio degli esempi legati a illusioni di natura uditiva;
- Una delle illusioni che possiamo definire acustiche sono i toni binaturali;
- Un’altra delle illusioni acustiche che possiamo avere la scala di Deutsch;
- Un’altra delle illusioni acustiche che possiamo avere è l’illusione del glissato;
- Un’altra delle illusioni acustiche alle quali il soggetto può andare incontro è la continuità illusoria di toni;
- Un’altra delle illusioni acustiche alle quali il soggetto può andare incontro è l’effetto McGurk;
- Un’altra delle illusioni acustiche alle quali il soggetto va incontro è l’illusione dell’ottava;
- Un’altra delle illusioni acustiche alle quali il soggetto va incontro è la scala di Shepard;
- Un’altra delle illusioni acustiche alle quali il soggetto va incontro è il paradosso del tritono;
- Un’altra delle illusioni acustiche alle quali il soggetto va incontro è la melodia spettro costante;
- Un’altra delle illusioni acustiche alle quali il soggetto va incontro è l’effetto Franssen.
Considerazioni finali
Silenzio e rumore quindi sono collegati, la percezione del soggetto è quella di sentire anche il silenzio, ovviamente andranno fatti ulteriori approfondimenti sul modo in sui l’uomo sente il silenzio, oltre a capire meglio come percepiamo le cose definite assenti, per esempio il fatto che non siano presenti stimoli visivi in maniera improvvisa.