Il setto uterino è una condizione particolare nella quale la forma abituale dell’utero è differente. Si tratta di una condizione di natura congenita, in termini puramente percentuali è stimato che circa il cinque per cento delle donne presenta delle malformazioni che riguardano la forma della cavità uterina. Unitamente a questa malformazione potrebbero presentarsi nella donna:
- La donna potrebbe avere una malformazione dell’utero che viene definita utero a sella
- La donna potrebbe avere una malformazione dell’utero definita utero bicorne
- La donna potrebbe avere una malformazione dell’utero che viene definita utero arcuato
- La donna potrebbe avere una malformazione dell’utero che viene definita utero didelfo
- La donna potrebbe avere una malformazione dell’utero che viene definita utero retroverso
Nel caso dell’utero con questa particolare conformazione, in pratica è suddiviso proprio da un elemento membranoso formato da tessuto fibro-muscolare che di fatto può dividere la cavità uterina in due segmenti differenti. Chiaramente molto dipende dal grado di estensione di questo tessuto fibro-muscolare. Si parla di questa condizione quando l’elemento menbranoso tende a estendersi dalla parte finale dell’utero o il fondo fino ad arrivare a quella che viene chiamata cervice uterina.
Tuttavia è anche bene specificare che nella maggioranza dei casi l’elemento membranoso non arriva fino alla cervice uterina, motivo per cui si deve parlare di una divisione che non è completa ma risulta essere solo parziale.
Parliamo di cause
Ci sono delle cause specifiche in base alle quali si crea una condizione del genere in un soggetto di sesso femminile? Per prima cosa è bene dire che si tratta di una condizione di natura congenita, vuol dire che di fatto è un fattore presente fin dalla nascita. Come accade? Durante la fase embrionale, l’utero è formato essenzialmente da due dotti chiamati di Muller che svolgono una funzione molto importante.
Una volta che vengono stimolati dalla carica ormonale di estrogeni presenti, in una fase successiva tenderanno ad unirsi per formare tre organi molto importanti nell’apparato genitale femminile, vediamo quali:
- L’unione dei dotti di Muller, serve per costituire le tube
- L’unione dei dotti di Muller, serve per costituire l’utero
- L’unione dei dotti di Muller, serve per costituire la vagina
Ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a determinare quale sia il motivo per il quale non avviene l’assorbimento di questo elemento membranoso, motivo per il quale l’utero di fatto rimane diviso in due segmenti. Questa condizione particolare innesca nella donna una precisa sintomatologia oppure no? La risposta è dipende, questa forma particolare potrebbe non generare alcun sintomo nella donna, quindi potrebbe essere del tutto asintomatica.
Per quanto riguarda invece possibili sintomi in tal senso, potremmo dire che durante il flusso mestruale, potrebbe avere delle perdite molto abbondanti. Questo non esclude che trattandosi dell’utero, un organo molto importante dove di fatto si insedia l’embrione che diventerà in un successivo momento un feto, non si può escludere a priori che questa forma anomala non possa innescare delle anomalie in fase riproduttiva.
Utero setto e gravidanza
Questa condizione definita di utero setto, può dare delle problematiche a una donna che deve portare avanti una gravidanza? In linea generale possiamo dire che una donna che presenta una condizione del genere può avere un figlio e condurre a termine una gravidanza senza avere alcun tipo di problematica o sintomi di alcuna sorta.
Tuttavia è importante anche sottolineare come degli studi recenti abbiano messo in evidenza come una donna che ha questa particolare conformazione dell’utero, possa avere delle probabilità maggiori di avere un aborto o un rischio più elevato di avere un parto prematuro. Per questo motivo gli studi condotti hanno di fatto provato a spiegare i rischi che la donna corre, formulando due teorie distinte, vediamo quali:
- Nel primo studio effettuato, viene messo in evidenza come le caratteristiche di questo elemento membranoso abbia un livello di vascolarizzazione piuttosto scarso a differenza di un organo come l’utero. Di conseguenza un embrione che dovesse insediarsi in questo segmento di fatto non riuscirebbe a ricevere il nutrimento necessario del quale ha necessità. Questo potrebbe innescare una situazione nella quale è facile che si arrivi ad un aborto. Tuttavia sembra che anche questa dinamica interessi solo le primissime fasi del processo di gestazione, motivo per cui una donna potrebbe anche non sapere mai di avere avuto una potenziale gravidanza.
- Nel secondo studio quello che viene messo in evidenza è il fatto che questo elemento membranoso presente nella zona dell’utero occupa uno spazio determinato. Il feto nella fase di crescita e di sviluppo, potrebbe non avere uno spazio adeguato in tal senso per potersi sviluppare e crescere in maniera adeguata. Motivo per il quale la donna potrebbe andare incontro a condizioni nella quali si potrebbe presentare una condizione di aborto o magari di un parto prematuro
- Non va sottovalutata poi la problematica legata all’endometrio. Infatti questo segmento tende a andare in ipertrofia, non essendo presente la placenta si potranno produrre delle perdite di natura ematica quando la donna è in gravidanza che si produrranno fin dai primi periodi
- Queste perdite ematiche potrebbero far erroneamente pensare che la donna rischi un aborto. In realtà sottoponendo la donna ad un’ecografia piuttosto approfondita e dettagliata, si potrà determinare che non si tratta di una minaccia di aborto ma di una conformazione anomala del segmento dell’utero
Processo di diagnosi
Qual’ è il corretto iter diagnostico per poter determinare se una donna soffre di una condizione del genere? Da questo punto di vista la donna potrebbe essere sottoposta a una serie di indagini di natura diagnostica di vario tipo tra cui:
- La donna potrebbe essere sottoposta a una indagine diagnostica che viene chiamata isterosalpingografia. Si tratta di una metodica diagnostica di tipo radiologico nella quale si potranno avere immagini dettagliate dell’utero. Tuttavia questa indagine diagnostica presenta un grande limite che adesso vediamo:
- Non è detto che in fase di indagine si riesca a distinguere tra un utero definito bicorne e un utero definito subsetto
Proprio per questo motivo la donna potrebbe essere sottoposta a una nuona indagine di tipo diagnostico chiamata ultrasonografia tridimensionale. Si tratta di un esame ecografico che tende a fornire immagini piuttosto curate e dettagliate di natura tridimensionale. In questo modo è possibile vedere e visionare tutto l’utero in maniera il più possibile dettagliata.
La donna potrebbe anche essere sottoposta a una metodologia di indagine più invasiva che si chiama isteroscopia. Pur trattandosi di un esame che possiede un livello di invasività decisamente maggiore rispetto alle opzioni che fino a questo momento abbiamo visto, con questo esame è sicuramente possibile avere una buona visione di:
- Con questo esame sarà possibile avere una buona visione della mucosa endometriale
- Con questo esame sarà possibile avere una buona visione dell’intero utero
Setto uterino : approcci terapeutici
Quali possono essere gli approcci di natura terapeutica che si possono mettere in campo per una problematica del genere? Se la donna non presenta alcun tipo di sintomo o problematiche in realtà non verrà fatto alcun intervento. Se invece la donna dovesse presentare un quadro nel quale è andata incontro a vari aborti, potrebbe rendersi necessario un intervento chirurgico chiamato metroplastica.
Questo intervento viene eseguito in anestesia generale e prevede l’utilizzo di una strumentazione chiamata isteroscopio che ha una telecamera. Questo strumento viene inserito all’interno della cavità uterina e attraverso un bisturi verrà eradicato l’elemento membranoso. L’elemento membranoso potrà anche essere eradicato con un il laser o con la corrente elettrica.