Senso di pesantezza all’ano

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Se per caso vi è capitato di sentire un senso di pesantezza all’ano, si tratta di un disturbo che potrebbe avere cause tra di loro molto differenti. Si tratta di una condizione molto particolare caratterizzata da una contrazione della zona dello sfintere anale che può anche causare una sindrome dolorosa. Per quale motivo in un soggetto apparentemente sano si scatena una patologia del genere? Quali sono le possibili cause che vanno indagate a fondo per riuscire a formulare una diagnosi corretta poter gestire la problematica al meglio? Si può parlare di una condizione patologica che può anche essere il risultato di problematiche di natura psicologica? Quando conviene rivolgersi a un medico per fare degli accertamenti che dovranno indicare quale sia la causa ipotetica di questo disturbo? Si può manifestare a qualsiasi età o c’è un momento specifico nella vita di una persona nel quale questo problema si presenta in forma più o meno accentuata?

Sintomatologia specifica

Quali sono i sintomi specifici che si possono verificare in un soggetto che soffre di questa problematica? Vediamoli insieme:

  • Un soggetto affetto da questa problematica potrebbe avvertire uno stimolo a defecare in maniera costante pur in mancanza di materiale fecale da espellere o con l’espulsione di materiale in quantità minima
  • Il soggetto avverte una tensione e anche una sensazione dolorosa nella zona dell’ano
  • Il soggetto potrebbe avere una sintomatologia che si manifesta con crampi che interessano la zona addominale
  • Il soggetto che presenta questo senso di pesantezza potrebbe avere anche una sindrome dolorosa che si manifesta nella zona addominale
  • Il soggetto potrebbe avere delle nausee
  • Il soggetto potrebbe avere problemi legate all’emissione di fastidiose flatulenze
  • Il soggetto potrebbe avere dei sintomi quali ad esempio dei gorgoglii
  • Il soggetto potrebbe avere sintomi che si manifestano in prurito/bruciore localizzato nella zona dell’ano

Possibili cause

Quali possono essere le cause che potrebbero dare origine a una sintomatologia che riguarda la zona anale? Andiamo a vederle nel dettaglio:

 

  • La causa potrebbe essere collegata alla presenza di proctiti. Si tratta di una sindrome di natura infiammatoria che colpisce la zona della mucosa rettale ed è generalmente causata da patologie di natura infiammatoria che interessano la zona dell’intestino. I sintomi che sono stati riferiti dai pazienti che presentano questa problematica riguardano uno stimolo continuo a defecare anche in assenza di materiale fecale o delle perdite di sangue dalla zona rettale. Per poter effettuare una diagnosi in tal senso è necessario far effettuare al paziente una rettoscopia. Si potrà curare in base alla forma specifica diagnosticata. In caso di forme infettive, si potranno utilizzare degli antibiotici specifici. Se si tratta di una proctite causata da radiazioni, si dovranno utilizzare dei farmaci topici. 
  • Un’altra causa compatibile con un disturbo che interessa la zona anale potrebbe essere una colite. In linea generale siamo portati a identificare la colite come una sindrome associata a dolori nella zona addominale. Tuttavia è bene specificare che quando si tratta di colite, ci stiamo riferendo a un’infiammazione del colon che può manifestarsi per cause di natura organica come ad esempio virus di natura intestinale. La sintomatologia associata alla colite può essere di varia natura, andiamo a vedere nel dettaglio quali possono essere i sintomi lamentati dal paziente:
  1. Il soggetto potrebbe soffrire di crampi o dolori localizzati nella zona addominale
  2. Il soggetto potrebbe lamentare un dolore che che coinvolge la zona della schiena
  3. Potrebbe avvertire un bruciore che coinvolge la zona dello sterno
  4. Potrebbe lamentare un senso di gonfiore che coinvolte la zona dell’addome
  5. Potrebbe avere problemi di meteorismo o flatulenza
  6. Potrebbe alternare periodi nei quali soffre di stitichezza ( o stipsi) ad altri nei quali soffre di diarrea
  7. Potrebbe avere una sensazione chiamata anche tenesmo che coinvolge la zona del retto. Il soggetto avverte una sensazione come se il processo di espulsione di materiale fecale non fosse completo

 Quali sono le possibili cause che possiamo annoverare per la colite? Vediamole insieme:

Potrebbe essere un fattore correlato a un regime alimentare non corretto per esempio una forma di intolleranza a determinati alimenti che il soggetto non è a conoscenza di avere. Nel caso di un soggetto femminile potrebbe essere un problema legato a un ciclo mestruale dove ci sono sbalzi ormonali piuttosto accentuati. Potrebbe essere una forma collegata a una sindrome da stress in questo specifico caso si parla di sindrome da colon irritabile. 

Colite nervosa

Se si tratta di una colite di origine nervosa, si tratta di una forma che ha origini mentali o per meglio dire psicosomatiche. Cervello e intestino sono collegati da un complesso rapporto fatto di reti nervose. Nell’intestino si trova una rete nervosa di oltre 500 milioni di neuroni che coordinano le attività di natura intestinale.

Se si tratta di una colite di origine ansiosa, la sintomatoligia che si potrebbe manofestare è piuttosto varia, andiamola a vedere insieme:

  • Il soggetto potrebbe soffrire di gonfiore localizzato nella zona addominale
  • Il soggetto potrebbe avere dei dolori sempre nella zona dell’addome
  • Potrebbe avere diarrea alternata a stipsi
  • Potrebbe soffrire di cefalee
  • Potrebbe avere problemi di nausea
  • Potrebbe avere un processo di digestione piuttosto difficoltoso e lento

Per poter intervenire su queste manifestazioni di origine psicosomatica è necessario curare la forma ansiosa che il soggetto presenta. Sarà quindi consigliabile praticare discipline che aiutino il soggetto a rilassarsi come ad esempio dell’attività fisica, lo yoga o anche la meditazione.

Ragadi anali

Si tratta di una problematica che si può manifestare a qualsiasi età quindi si può verificare anche nei bambini. Si tratta di piccole lesioni che si originano nella mucosa interna dell’ano e possono essere la conseguenza in fase di evacuazione di materiale fecale di notevoli dimensioni e piuttosto duro.

La loro formazione è legata a una serie di fattori che vediamo subito insieme:

  • Potrebbe essere la conseguenza di un regime alimentare non adeguato nel quale il soggetto non consuma una quantità adeguata di fibre
  • Potrebbe essere il risultato di un soggetto che non idrata a sufficienza il proprio corpo, assumendo una quantità di liquidi necessaria
  • Se un soggetto soffre di problematiche come la diarrea, potrebbe avere delle ragadi

Sintomatologia specifica

La sintomatoligia associabile alle ragadi è differente rispetto al momento in cui si manifestano. Se si tratta di una fase iniziale, potrebbero esserci solo sintomi come il bruciore o il prurito. Con il passare del tempo la sintomatologia può variare e il soggetto può avere:

  • Un dolore pronunciato in fase di espulsione del materiale fecale
  • Una perdita di sangue nel momento in cui avviene la defecazione

Approcci curativi

In linea generale le ragadi tendono a guarire in maniera spontanea, tuttavia è bene avere degli accorgimenti per arrivare a un processo di guarigione completo. Vediamo quali sono i principali:

  • Puntare su un regime alimentare ricco di frutta, verdura e fibre
  • Idratare il proprio corpo con una buona quantità di liquidi
  • Fare esercizio fisico in maniera costante e moderata. Aiuta a controllare il peso, ridure i rischi di soffrire di sovrappeso e stimola l’attività intestinale
  • Nel caso in cui venga prescritta dallo specialista ( proctologo), una pomata a base di nitroglicerina aiuta il processo di guarigione delle ragadi

Polipi intestinali

Il senso di pesantezza all’ano potrebbe anche essere collegato alla formazione di polipi intestinali. Si tratta di irregolarità che si manifestano nella zona della mucosa intestinale. Sono benigni, quindi non parliamo di neoplasie tumorali ma possono nel corso del tempo trasformarsi in tumori.

I polipi che interessano la zona del colon e del retto spesso sono asintomatici ( non danno origine a sintomi). Tendono a crescere nel corso del tempo e solo quando sono di una certa dimensione possono dare delle sintomatologie o magari degenerare in tumori. Per questo motivo è consigliabile sopra i 50 anni di età eseguire una colonscopia di controllo. Un esame che ha un certo grado di invasività ma più sopportabile oggi con l’utilizzo di specifici farmaci di natura antidolorifica e sedativi.

Ulteriori approfondimenti

Se avete una problematica che coinvolge la zona dell’ano, avvertite una tensione continua e il disturbo perdura nel corso del tempo, sarà consigliabile vi rivolgiate al vostro medico per poter comprendere quale sia la causa di questa manifestazione. In modo da escludere cause di natura organica ( presenza di patologie da curare) e capire se si tratta di una manifestazione di origine ansiosa.