Quando parliamo di Rust Out a cosa si stiamo riferendo? Partiamo dal presupposto che avere una pressione da un punto di vista psicologico troppo marcata sul luogo di lavoro può portare una persona ad un logoramento che interessa sia la sua mente che il suo corpo, dobbiamo però mettere in evidenza anche la problematica contraria. Il termine corretto è assenza di stimoli, noia, oltre a dover parlare di slancio nel momento in cui si affrontano specifiche mansioni e progetti. In tal senso le persone che hanno una certa esperienza parlano di questa dinamica che non è come potrebbe sembrare rara, al contrario è piuttosto diffusa.
Possiamo parlare di una condizione come tale identificabile come patologica? In realtà no, tuttavia potrebbe avere delle manifestazioni similari, oltre a ripercuotersi in maniera negativa nella vita che svolgiamo tutti i giorni, al di fuori dell’ambito del proprio ufficio.
Perdita di stimoli
il fatto che ci possa essere una pressione che risulta eccessiva, oltre alle classiche difficoltà che possiamo avere sul posto di lavoro, possono portare una persona verso una condizione di logoramento. Tuttavia è pur vero che se si tratta di una soglia accettabile, il fatto che si producano nel contesto di lavoro delle problematiche alle quali si deve rispondere che creano delle pressioni, può anche essere un fattore positivo perchè agiscono come stimolo, in maniera tale da poter riuscire ad attingere a quelle che sono le proprie capacità e le proprie competenze.
Qual’è esattamente la sensazione che un soggetto sperimenta? La risposta corretta è che ci si sente talmente arrugginiti nei riguardi magari di mansioni che sono diventate molto ripetitive da sperimentare una totale assenza di interessi e da non avere alcun tipo di stitmolo. Si tratta di compiti, di mansioni che come tali si portano avanti in maniera quasi automatica, in maniera del tutto distratta, frequentemente si percepisce un’assenza di voglia.
Non siamo certo ai livelli del burnout, una condizione del tutto differente che può diventare patologica, in questo caso possiamo più correttamente parlare di una sorta di stato di apatia, un calo di energe che come tali provoca questa condizione. Se ci riferiamo al burnout una riduzione in termini di livelli energetici è sicuramente legato all’attivazione di una risposta a richieste che nel corso del tempo tendono a diventare eccessive, quindi possiamo sicuramente mettere in evidenza come questa risposta in termini di stress molto marcato, inneschi altre tipologie di reazioni, se parliamo di questa forma di apatia, mancanza di energie legate ad un senso di noia, di ripetitività di una mansione lavorativa è collegato ad un’assenza di stimoli.
Parliamo di cause
Un fattore importante da mettere in evidenza da questo punto di vista è legato al fatto che anche in presenza di un calo di energie marcato, una condizione che può generare in una persona un certo fastidio e una certa difficoltà a livello di tolleranza, il fatto che si possa percepire questa demotivazione, in realtà mette in luce un meccanismo di funzionamento che riguarda l’organismo di una persona del tutto normale.
Possiamo tranquillamente definirla una sorta di processo di adattamento alla routine di tutti i giorni, partendo dal presupposto che una persona, nel momento in cui si trova in presenza di meccanismi di lavoro che sono routinari, mette in modo una dinamica di preservazione delle risorse a disposizione che si basa sulla conservazione. Cosa accade nel concreto? In pratica l’organismo tende ad utilizzare una minor quantità di energia finalizzata allo svolgimento dei compiti che gli sono stati assegnati e questo tende a concretizzarsi in uno stato di natura psicologica che possiamo definire di demotivazione.
Difficoltà di lavoro e grado di motivazione
In linea di massima, tendiamo ad investire una quantità di energie che sono direttamente proporzionali alle difficoltà che troviamo nello svolgimento di una determinata mansione. Più un compito risulta essere complesso da questo punto di vista, maggiori saranno le energie che dovremo investire. Se al contrario i compiti che fino a quel momento risultavano essere sfidanti risultano più semplice da svolgere, l’organismo da questo punto di vista mette in molto un meccanismo in base al quale vengono fornite una quantità minore di energie. Questo si può tradurre da un punto di vista psicologico in una minor motivazione.
Paradosso di mansioni semplici
Si tratta di una dinamica che potrebbe sembrare di primo acchito paradossale, tuttavia è bene sapere che se le cose tendono ad assumere una connotazione troppo semplice, non è matematico che vengano poi svolte dalla persona al meglio delle sue possibilità. Se una persona sperimenta noia e magari una certa mancanza di motivazione, il tutto si potrebbe tradurre con un effetto negativo sul livello di rendimento che la persona esprime.
Non si parla in tal senso di una regola, non è detto necessariamente che le cose vadano in questa direzione, tuttavia potrebbe accadere che svolgendo una mansione di lavoro avendo una soglia di energie minori, implichi anche un livello di attenzione minore, questo si potrebbe tradurre in una maggiore disattenzione, al punto tale che una persona potrebbe commettere una quantità maggiore di errori.
Poter crescere in un lavoro
Proprio per queste dinamiche è bene sapere che la crescita di natura professionale o il fatto di riuscire ad avere un avanzamento nella carriera, sicuramente tendono ad acquisire un significato più importante. In un contesto di lavoro idoneo, per certi versi ideale, una persona dovrebbe essere messa nelle condizioni di poter avere una crescita all’interno dell’organigramma aziendale, al contrario persono che hanno acquisito nel corso del tempo un livello di esperienza elevato, se rimangono a lungo nella medesima mansione di lavoro, corrono il rischio serio di provare apatia e noia.
Per ridurre il rischio che si possa produrre una condizione del genere, sarebbe molto importante poter costruire un equilibrio adeguato. Una vita di mezzo che eviti alla persona di cadere in una condizione come quella del burnout dove lo stress risulta essere eccessivo, al contrario l’avere una situazione di calma eccessiva, di vita routinaria dove la motivazione e lo slancio tendono a scemare del tutto.
Come sempre gli estremi non sono mai la spinta ideale, infatti se si tratta di una realtà come tale troppo sfidante, il soggeto si trova in una condizione di eccessivo stress, al contrario se poco sfidante, si prova noia. L’ideale sarebbe quello di poter svolgere compiti che abbiano un livello di difficoltà maggiore, di volta in volta.
Considerazioni finali
Se si sta vivendo una condizione come quella del Rust Out è bene prenderne consapevolezza, il fatto di avere un livello di demotivazione e apatia sono condizioni che possono sicuramente essere uno stimolo per poter avere un cambiamento. Si tratta di un campanello d’allarme che ci consente di agire in maniera costruttiva in condizioni di lavoro che risultano essere eccessivamente statiche.