Quando parliamo di rottura dell’utero a cosa ci stiamo riferendo? Per prima cosa è bene dire che potrebbe essere una condizione del tutto spontanea, provocata magari dall’attività di natura contrattile o da una sovradistensione nel caso in cui la paziente abbia magari una gravidanza definita multipla. Potrebbe anche essere una condizione provocata da:
- Polidramnios;
- Posizioni del feto anomale rispetto alla norma.
Tra le cause individuabili in tal senso potremmo avere un trauma all’addome piuttosto violento, potrebbe anche essere la conseguenza di manovre ostetriche fatte in forma manuale non corrette. Possiamo citare in tal senso anche il ricorso ad una quantità eccessiva di farmaci utilizzati per indurre la fase del parto.
Questa rottura che coinvolge la zona dell’utero potrebbe anche essere favorita in tal senso dall’eventuale presenza di cicatrici nella zona dell’utero. Per quale motivo la paziente potrebbe avere queste cicatrici? Vediamolo insieme:
- Potrebbe essere legata all’esito di interventi chirurgici come ad esempio le miomectomie;
- Un’altro fattore in tal senso potrebbe essere legato a malformazioni presenti nella zona dell’utero di natura congenita;
- Potrebbe essere legata a una problematica definita collagenopatia;
- Potrebbe essere legata al volume eccessivo del feto.
Parliamo di cause
Quali sono quindi le cause in base alle quali potrebbe prodursi una condizione del genere? Vediamolo insieme:
- Potrebbe essere legata alla presenza di fibromi all’utero;
- Potrebbe essere legata a una gravidanza;
- Potrebbe essere legata a una sindrome definita di Ehlers Danlos.
Sindrome di Ehlers Danlos
Quando parliamo della sindrome di Ehlers Danlos a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una patologia molto rara nella quale un paziente presenza una mobilità a livello di articolazioni del tutto insolita, una grande elasticità per quanto riguarda la cute e una certa fragilità legata ai tessuti.
Qual’è la causa? Si tratta di un difetto legato a uno dei geni che in tal senso controllano quello che risulta essere la produzione di tessuto di natura connettiva. Si parla di una sindrome unica o possiamo parlare anche di varianti? La risposta corretta è che esistono di questa patologia ben sei varianti.
Sintomatologia
Quale risulta essere in tal senso la sintomatologia che potrebbe avere il paziente? Una delle specifiche è quella di avere delle articolazioni rispetto a una condizione normale con un livello di mobilità maggiore. Alcuni pazienti potrebbero sviluppare in tal senso dei noduli al di sotto della cute di forma tondeggiante a di consistenza dura.
Possibili complicazioni
Quali possono essere le possibili complicazioni di una sindrome del genere? Vediamole insieme:
- Una delle problematiche che il paziente potrebbe avere è una risposta del tutto alterata rispetto a traumi. Da questo punto di vista potrebbe capitare che lesioni non rilevanti possano evolvere in ferite importanti;
- In alcuni pazienti la coagulazione del sangue potrebbe non essere corretta in tal senso, motivo per il quale il sanguinamento legato a ferite minori potrebbe risultare molto difficile da arrestare;
- Una delle possibili complicazioni ai quali il paziente potrebbe andare incontro a quello di avere un intestino che tende a sporgere nella zona della parete addominale definita anche ernia. Questa complicanza potrebbe dare origine ai diverticoli.
Se questa sindrome dovesse essere presente durante il parto, potrebbe causare in tal senso una forma di parto prematuro. Se dovesse essere il feto a soffrire di questa sindrome, il sacco amniotico potrebbe andare incontro a una rottura precoce.
Approccio diagnostico
Qual’è il corretto iter diagnostico? Il medico potrà formulare una diagnosi in tal senso in base ai sintomi e ai riscontri che verranno forniti durante l’esame obiettivo, tuttavia per poterla confermare in tal senso, verranno sicuramente prescritti dei test di natura genetica. Un altro modo per avere conferma di alcune tipologie specifiche legate a questa sindrome si potrà prelevare un campione di cute che verrà analizzato al microscopio ( definita anche biopsia).
In tal senso potranno essere effettuati degli altri test che consentiranno di verificare la presenza di altre condizioni associate a questa sindrome quali ad esempio problematiche cardiache o ai vasi sanguigni tramite ecocardiogramma.
Prognosi
Qual’è la prognosi di un paziente che soffre di questa sindrome? La risposta corretta è che nonostante il paziente possa avere una serie do complicazioni, i pazienti possono avere una vita lunga quanto quella di altre persone che non ne soffrono. Tuttavia è anche bene dire che alcuni pazienti affetti da particolari varianti, potrebbero avere delle complicazioni di natura emorragica che portano al decesso.
Approcci terapeutici
Quali sono in tal senso gli approcci di natura terapeutica che si possono mettere in campo? La risposta corretta è che ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a trovare una terapia che sia in tal senso risolutiva. Se il paziente dovesse procurarsi in tal senso delle ferite è bene sapere che si può intervenire trattandole ma riuscire a suturarle è molto difficile.
Questo perchè le suture medesime tendono a lacerarsi, questo a causa della fragilità del tessuto. Proprio per questo motivo si utilizzano il nastro adesivo o una colla di natura medica apposita che consente una chiusura delle ferite e ha anche il pregio di lasciare in tal senso cicatrici meno evidenti.
Per fare in maniera tale che si possano prevenire traumi, bisognerà in tal senso precauzioni apposite. Se si parla per esempio di bambini che hanno una forma grave di questa sindrome, sarà bene indossino indumenti e imbottiture che svolgano una funzione protettiva. Se il paziente dovesse essere trattato in maniera chirurgica, si dovranno utilizzare delle tecniche ad hoc che consentono di ridurre ai minimi termini le lesioni oltre a dover avere una grande disponibilità in termini di quantità di sangue nel caso in cui dovesse rendersi necessario effettuare una trasfusione al paziente.
Nel caso di gravidanza e parto, si renderà necessario un monitoraggio che avvenga tramite un ostetrico. Per i familiari del paziente che soffre di questa rara patologia si rende necessario e consigliabile avere una consulenza di natura genetica.
Considerazioni finali
Quali possono essere in tal senso le procedure terapeutiche nel caso di una rottura dell’utero per una donna in gravidanza? In tal senso si potrà procedere con una procedura chirurgica definita laparotomia e si dovrà procedere in maniera urgente con conseguente parto cesareo.
In alcuni casi se necessario si potrà intervenire con un’isterectomia.