Quali sono i sintomi della ritenzione urinaria? La risposta corretta è che i sintomi che lamenta il paziente potrebbero essere diversi, tra questi abbiamo:
- Uno dei sintomi che potrebbe manifestare è il dolore al basso ventre;
- Un altro sintomo potrebbe essere una tumefazione e la comparsa di un gonfiore che interessa la zona del pube;
- Un altro sintomo che potrebbe manifestarsi è una minzione che presenta delle difficoltà e una sensazione di non completo svuotamento della vescica;
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere è una minzione che presenta delle difficoltà, il termine medico per identificare questa problematica è stranguria;
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere è la minzione durante le ore notturne, il termine medico per identificare questa condizione è nicturia;
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere è la perdita fuori controllo di urina definita anche incontinenza urinaria.
Se la problematica dovesse proseguire nel corso del tempo, il paziente corre il rischio serio di sviluppare processi di natura infettiva legati alle vie urinarie e una patologia medica chiamata idronefrosi, in virtù di queste motivazioni è molto importante che la diagnosi sia il più tempestiva possibile.
Definiamo meglio la problematica
Se un paziente dovesse soffrire di questa condizione, in pratica si troverebbe ad avere una problematica nella quale si assiste a una sostanziale incapacità di svuotare in maniera adeguata la vescica. Ora prima di fare un approfondimento su quelle che sono le cause in tal senso responsabili del mancato svuotamento della vescica, con la conseguenza che l’accumulo di urina potrebbe arrivare a superare i due litri, al punto tale che l’organo potrebbe avere un tale aumento di volume da essere visibile a livello di pube, questa condizione viene definita globo vescicale.
Le cause in tal senso potrebbero essere di differente natura, vediamo quali sono:
- Potrebbe esserci una causa definita ostruttiva;
- Potrebbe esserci una causa definita infiammatoria-infettiva;
- Potrebbe esserci una causa di natura farmacologica;
- Potrebbe esserci una causa di natura neurologica;
- Potrebbe esserci una causa di natura neoplastica;
Questa problematica potrebbe manifestarsi in forme differenti? La risposta è si, da questo punto di vista potrebbe essere:
- Potremmo trovarci in presenza di una forma acuta, in tal senso è bene dire che la ritenzione risulta essere del tutto improvvisa e si accompagna a una sindrome dolorosa piuttosto acuta e marcata;
- Potremmo trovarci in presenza di una forma cronica;
- Potremmo trovarci in presenza di una forma definita incompleta nel momento in cui tende a rimanere un residuo di urina nella vescica;
- Potremmo trovarci in presenza di una forma definita completa.
Problematiche ostruttive
Quando invece parliamo delle problematiche di natura ostruttiva è bene dire che va fatta una distinzione se si tratta di un paziente di sesso femminile o un paziente di sesso maschile. Nel caso in un uomo dopo i 50 anni, si potrebbe andare incontro a una condizione definita ipertrofia prostatica benigna. La prostata tende ad aumentare di dimensioni e questo potrebbe causare una compressione che interessa la zona dell’uretra con stenosi e difficoltà nella fase di minzione.
Nelle donne quando si parla di cause di natura ostruttiva potrebbero esserci problematiche come:
- Il prolasso degli organi pelvici;
- L’utero retroverso.
Parlando invece di cause definite di natura infiammatoria o di natura infettiva potremmo avere:
- Forme come la prostatite;
- Malattie di natura infettiva trasmesse con rapporti sessuali;
- La cistite;
- Nelle donne potrebbero essere vulvo-vaginiti;
Potrebbero esserci cause di natura farmacologica, in tal senso è bene dire che ci sono dei farmaci che in quanto tali hanno come effetto collaterale la comparsa di ritenzione urinaria. In ogni caso i farmaci che potrebbero avere un effetto del genere sono:
- Quelli che hanno effetti anestetici;
- Quelli che hanno effetti anticolinergici;
- Quelli che hanno effetti simpatico-mimetici;
- Quelli che hanno effetti oppioidi;
- Gli antidepressivi;
- I Fans.
Cause neurologiche
Parlando invece di cause di natura neurologica è bene dire che ci manifestano quando è presente un danno legato al sistema nervoso centrale, quelle maggiormente frequenti sono:
- Potrebbe trattarsi di una neuropatia diabetica;
- Potrebbe trattarsi di tumori, emorragie;
- Potrebbe trattarsi di lesioni legate al midollo spinale;
- Potrebbe trattarsi di sclerosi multipla;
- Potrebbe trattarsi di morbo di Parkinson;
Volendo invece parlare di quelle che sono le cause neoplastiche i tumori che potrebbero essere collegati sono quelli legati a:
- Della vescica;
- Della prostata;
- Dell’uretra e del pene nel caso di uomini;
- Del colon.
Potrebbero esserci altre cause? La risposta è si, in tal senso possiamo individuarne di un gruppo piuttosto eterogeneo quali:
- Complicazioni di natura post operatoria;
- Legate a anestesia epidurale;
- Legate a traumi di natura addominale;
- Legati a fecalomi rettali.
Approccio diagnostico
Qual’è da questo punto di vista il corretto iter diagnostico? Non è particolarmente complessa da parte del medico che da questo punto di vista valuterà in maniera molto semplice l’incapacità del soggetto di riuscire a espellere l’urina in quantità adeguata nel corso delle 24 ore.
L’anamnesi è molto importante nel riuscire a identificare quale sia la causa sottostante, da questo punto di vista è bene dire che l’esame obiettivo consente al medico di verificare quali siano i sintomi che il paziente tende a riferire quali:
- Problematiche a livello di minzione;
- Nicturia;
- Una sindrome dolorosa.
In tal senso potrebbero anche essere presenti dei segni clinici di natura oggettiva come il globo vescicale. Gli esami di natura strumentale sono in tal senso utili per risalire alla causa specifica del processo di ritenzione urinario. In maniera frequente si potrebbe richiedere l’esecuzione di una tomografia computerizzata o una serie di esami quali:
- L’ecografia;
- La cistografia;
- La cistoscopia.
Se si tratta di un paziente di sesso maschile è molto utile in tal senso l’esplorazione digito-rettale che potrebbe evidenziare, oltre alla presenza di un fecaloma, la presenza di una problematica come l’ipetrofia prostatica.
Approcci terapeutici
Quali sono gli approcci di natura terapeutica che si possono mettere in campo per combattere queste problematiche? Una delle procedure in tal senso viene definita cateterismo vescicale, si tratta di inserire nell’uretra un tubo molto sottile che arriva fino alla zona della vescica. Questo tubicino ha delle aperture che consentono all’urina di fuoriuscire all’esterno del catetere e poter essere raccolte in una busta di raccolta.
I sintomi della ritenzione urinaria possono essere ridotti semplicemente con una modifica al proprio stile di vita, cercando di apportare delle modifiche alle bevande che vengono assunte e le abitudini alimentari. Si possono praticare in tal senso tecniche per addestrare la vescica facendo esercizi di Kegel o altre forme di fisioterapia.