Quando parliamo di pseudomeningite a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una forma definita anche meningismo, questo perchè sintomi sono molto simili. Una problematica di natura clinica che come sintomi potrebbe dare:
- Una forma di rigidità che interessa la nuca;
- Il soggetto potrebbe avere la cefalea;
- Il soggetto potrebbe avere il vomito.
Nel caso in cui dovesse essere presente una forma di natura infiammatoria nella zona delle meningi e del liquido cerebro-spinale, si dovrà allora parlare di meningite. Quali possono essere in tal senso le cause rilevabili? Potrebbe dipendere da:
- Processi infettivi marcati;
- Si parla in tal senso di influenza;
- Malaria;
- Malattie definite esantemiche;
- Potrebbe trattarsi di una formai ai polmoni come la polmonite;
- Potrebbe trattarsi di pielite;
- Potrebbe trattarsi di tifo;
- Potrebbe trattarsi di intossicazioni.
Parliamo di patologie
Quali potrebbero essere le patologie associabili a questa forma? Vediamole insieme:
- Potrebbe trattarsi di una forma definita acetonemia;
- Potrebbe trattarsi di una forma definita insufficienza renale;
- Potrebbe trattarsi di una forma definita shock settico;
- Potrebbe trattarsi di una forma di tifo;
- Potrebbe trattarsi di un’intossicazione;
- Potrebbe trattarsi di una malattia esantemica;
- Potrebbe trattarsi di malaria;
- Potrebbe trattarsi di pielite;
- Potrebbe trattarsi di polmonite;
- Potrebbe trattarsi di rabbia.
Acetonemia
Viene in maniera frequente anche definita come chetonemia o acetone, si tratta di un disordine del tutto momentaneo a livello metabolico, piuttosto frequente nei bambini e in persone che soffrono di una patologia come il diabete. Quando tende a verificarsi? Nel momento in cui risulta essere presente una carenza di zuccheri nell’organismo. Si parla di una problematica che come tale rende a riscontrarsi in maniera molto rara in persone che hanno un’età superiore ai dieci anni.
Questo non esclude che potrebbe colpire anche soggetti che sono in età adulta. Perchè si tratta di una condizione comune nei bambini? Perchè si tratta di soggetti che tendono a bruciare una quantità elevata di calorie e hanno necessità di avere molta energia. Ci sono degli studi in tal senso che tendono a evidenziare una predisposizione all’acetonemia in bambini che sono piuttosto magri, fegato e muscoli dove si fatto si trova lo zucchero che viene stoccato, tendono ad avere dimensioni limitate e la massa dei muscoli è ridotta rispetto a una condizione normale.
Ci sono dei fattori che in tal senso possiamo evidenziare come di rischio? La risposta è si, si parla di fattori di predisposizione che in tal senso rendono più probabile tali episodi, vediamo quali sono:
- Avere un’età che è compresa in un’arco temporale tra i due anni e i sette anni;
- Avere una costituzione magra;
- Caratteristiche personali di ansia.
In ogni caso è bene dire che le cause che portano a sviluppare l’acetonemia potrebbero anche non essere patologiche, tra queste abbiamo:
- Un’alimentazione non corretta;
- Una dieta in tal senso ricca di grassi;
- Avere poca fame;
- Un digiuno che si protrae nel tempo;
- Una febbre elevata;
- Disturbi a livello gastrointestinale;
- Tra le cause potremmo anche citare una forma di destabilizzazione a livello emotivo;
- Lo stress;
- L’ansia;
- Una paura molto marcata;
- Se si tratta di una problematica che si manifesta negli adulti potrebbe essere causata da una patologia metabolica legato al fegato e al pancreas quale ad esempio il diabete mellito di tipo 1.
Sntomatologia
Quando parliamo di sintomi legati all’acetone, ci stiamo riferendo di modalità tramite le quali l’organismo cerca di liberarsi dei corpi chetonici. I sintomi potrebbero fare la loro comparsa non tutti insieme e potrebbero essere in forma acuta oppure no. Volendo parlare di uno di sintomi principali è bene dire che quello maggiormente caratteristico è la presenza di alitosi. In pratica l’alito delle persone tende al dolciastro, quindi ha un odore molto forte di frutta matura.
Quest’odore caratteristico è la conseguenza dell’accumulo di un eccesso a livello di acetone. Approfondiamo ora la sintomatologia che potrebbe comparire parlando di:
- Il paziente potrebbe avere una forma di vomito violenta;
- Il paziente potrebbe avere crampi nella zona addominale;
- Il paziente potrebbe avere un addome acuto;
- Il paziente potrebbe avere una minzione piuttosto frequente;
- Potrebbe avere la cefalea;
- Potrebbe avere un colorito pallido;
- Potrebbe essere disidratato;
- Potrebbe avere una forma di sonnolenza;
- Potrebbe avere una forma di irritabilità;
- Potrebbe avere spossatezza;
- Potrebbe avere una forma di rifiuto del cibo;
- Oltre ai sintomi appena indicati, possono essere presenti malessere generale, secchezza delle fauci, la lingua si ricopre di una patina di colore biancastro.
Potrebbero esserci sintomi maggiormente marcati rispetto a quelli visti fino a questo momento? La risposta è si, in casi rari potrebbero manifestarsi:
- Perdita di coscienza;
- Svenimento.
Se parliamo invece di soggetti adulti, pur trattandosi di un’eventualità maggiormente rara potrebbe comprendere:
- Il paziente potrebbe avere perdita di peso;
- Il paziente potrebbe andare incontro ad aritmie di natura cardiaca;
- Il paziente potrebbe avere una riduzione legata alla pressione arteriosa;
- In tal senso il paziente potrebbe percepire una sete molto marcata tende a stimolare il soggetto a consumare quantità di liquidi molto elevate.
Da questo punto di vista è indicato introdurre bevande zuccherate come tè, spremute, succhi di frutta e cola.
Approccio diagnostico e terapeutico
Parlando invece di quello che può essere l’approccio diagnostico e terapeutico è bene dire che oltre che con l’alito, i corpi chetonici possono essere rintracciati anche nel sangue e nelle urine. Se si tratta di casistiche maggiormente gravi, il prelievo di natura arteriosa consentirà di valutare l’ossimetria, oltre all’equilibrio acido-basico per poter effettuare una diagnosi relativa ai disturbi di natura respiratoria.
Quale risulta essere il trattamento più idoneo? Per prima cosa si dovrà modificare il proprio regime alimentare, eliminando dalla dieta, queli che sono gli alimenti ricchi di grassi, per esempio uova e latticini. Si dovranno in tal senso incrementare l’assunzione di cibi e bevande in tal senso ricche di zuccheri.
Da questo punto di vista è bene dire che una dieta di natura ipocalorica è molto importante per fare in maniera tale che ci possa essere una ripresa adeguata dell’organismo.
Considerazioni finali
La pseudomeningite richiede per prima cosa che si debba stabilire tramite chiaramente un medico, quale sia l’esatta patologia che ha scatenato la problematica. Se il paziente dovesse manifestare una problematica del genere, si dovrà rivolgere quanto prima a un medico di fiducia o magari ricorrere alle cure di un Pronto Soccorso, qualosa in tal senso si dovesse produrre un’esigenza del genere.