Quando parliamo di prurito perianale a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di un prurito che oltre a coinvolgere la zona dell’ano, interessa anche la cute circostante. Quali sono le cause che possiamo riscontrare in tal senso? La risposta corretta è:
- Potrebbero essere cause del tutto sconosciute;
- Potrebbero essere cause che sono collegate al livello di igiene.
Può capitare in maniera frequente che non sia possibile identificare una patologia specifica inerente a questo prurito, da questo punto di vista è bene dire che la sintomatologia potrebbe risolversi in poco tempo senza che sia necessario in tal senso alcun tipo di trattamento. Da questo punto di vista è bene dire che altre cause legate al prurito potrebbero essere collegate a un’igiene molto scarsa. Sono molto pochi i casi nei quali la causa potrebbe essere collegata a un disturbo specifico come per esempio gli ossiuri o un’infezione micotica. Quando si parla di cause specifiche è bene dire che solamente quelle rare quali:
- Si parla in tal senso di una patologia infiammatoria a livello intestinale;
- Si parla in tal senso di un cancro alla cute.
Potrebbe anche verificarsi nel caso in cui si provvede a pulire in maniera molto vigorosa, utilizzando salviette umidificate e saponi con un certo livello di aggressività, questo potrebbe rendere la zona interessata secca o magari irritare la cute, questo potrebbe comportare delle reazioni di natura allergica.
Se il paziente dovesse soffrire di emorroidi, potrebbe essere un fattore che tende a rendere difficile una pulizia accurata dopo aver evacuato. In alcuni casi le emorroidi stesse potrebbero produrre muco o secrezioni a livello fecale, causando in tal senso il prurito. I bambini piccoli e le persone anziane possono avere delle problematiche legate all’effettiva capacità di riuscire a controllare l’urina ( si parla di incontinenza urinaria) o le feci ( si parla di incontinenza fecale). Queste problematiche potrebbero provocare un processo irritativo che causa a sua volta infezioni a livello di cute e prurito anale.
Nel momento in cui si manifesta questo prurito, potrebbe scatenarsi una spirale quale prurito-grattarsi-prurito nel quale un fattore influenza l’altro. Potrebbe anche capitare che lo sfregamento e il grattarsi legato alla zona pruriginosa siano tali per cui potrebbe prodursi una lacerazione di natura cutanea.
Come valutare il prurito nella zona anale
Ci sono dei parametri di riferimento in base ai quali è bene valutare il prurito? La risposta è si, per prima cosa è bene dire che possono esserci differenti tipologie e non è detto sia per forza necessario doversi rivolgere a un medico. Ci sonp in tal senso dei segnali che possiamo definire di allarme? La risposta è si, vediamo quali sono:
- Uno dei sintomi che dovrebbero essere presi sul serio sono legati all’ipotetica fuoriuscita di materiale purulento dalla zona anale o perianale;
- Uno dei sintomi che dovrebbero essere presi sul serio sono legati all’ipotetica presenza di diarrea emorragica;
- Uno dei sintomi che dovrebbero essere presi sul serio sono legati alla presenza di emorroidi sporgenti;
- Uno dei sintomi che dovrebbero essere presi sul serio sono legati alla presenza di cute perianale che è contaminata dalla presenza di feci;
- Uno dei sintomi che dovrebbero essere presi sul serio sono legati all’ispessimento o indurimento della cute nella zona perianale.
Approccio medico
Quale risulta essere il corretto approccio medico? La risposta corretta è che il medico porrà al paziente delle domande relative ai sintomi e all’anamnesi. L’attenzione verrà posta sul momento preciso nel quale il prurito ha avuto inizio e sulla sua durata. Il medico da questo punto di vista potrebbe porre una serie di domande quali:
- Se il paziente consuma alimenti da questo punto di vista irritanti come quelli acidi o magari piccanti;
- Quali sono le abitudini di natura intestinale del paziente, se fa uso di assorbenti, pomate, spray e saponi che vengono applicati nella zona anale;
- Quali sono le abitudini di natura igienica legate alla frequenza con cui il paziente si lava con docce e bagni;
- Se il paziente ha in atto processi infettivi o problematiche quali il diabete, le emorroidi o la psoriasi;
- Se recentemente sono stati utilizzati degli antibiotici.
Per quanto riguarda l’esame obiettivo è bene dire che il medico tenderà a concentrare la propria attenzione sull’aspetto dell’ano stesso e della cute perianale. Fare un esame in questa zona serve a:
- Verificare la consistenza e lo spessore;
- Verificare se sono presenti segni di irritazione causati dal grattarsi;
- Se sono presenti emorroidi;
- Se sono presenti lesioni;
- Se sono presenti fistole;
- Se è presente una problematica come la scabbia;
- Se sono presenti gli ossiuri.
Quali sono gli esami che dovranno essere eseguiti sul paziente? Vediamoli insieme:
- Nel caso in cui il medico dopo una visita attenta non dovesse riscontrare anomalie di alcuna sorta nella regione anale e perianale, non sottoporrà il paziente ad altri accertamenti;
- Se invece al contrario dovessero manifestarsi delle alterazioni cutanee visibili, allora il medico potrebbe decidere di esaminare un’area specifica legata al grattamento nella zona perianale, volta a escludere la presenza di un processo infettivo a livello micotico;
- Potrebbero esserci casistiche nelle quali viene somministrato un anestetico locale e si procede poi a prelevare una porzione di tessuto che verrà poi esaminato al microscopio ( si parla in tal senso di biopsia cutanea);
- In alcuni casi si potrebbe rendere necessario effettuare un esame dell’ano avvalendosi di una sonda corta a rigida ( si tratta di una procedura in tal senso nota e prende il nome di anoscopia). Questa serve per verificare l’eventuale presenza di emorroidi interne.
Approcci terapeutici
Quali sono invece in tal senso gli approcci terapeutici che si potranno mettere in campo? Per prima cosa si tenderà a trattare la causa, infatti è bene dire da questo punto di vista che il trattamento più efficace che si può mettere in campo è per prima cosa comprendere quale sia il disturbo di base.
In tal senso è bene dire che si potranno assumere dei farmaci che servono a trattare le infezioni di natura parassitaria (come gli ossiuri), si potranno applicare delle creme che sono necessarie a trattare le infezioni micotiche ( per esempio la candida). Ci possono essere delle strategie che si possono applicare a consentono di attenuare i sintomi? Per prima cosa si dovranno avere delle buone norme igieniche, in tal senso è importante una volta effettuata l’evacuazione, pulire in maniera accurata l’area anale avvalendosi di cotone assorbente e tessuto morbido inumidito con acqua calda.
Per ridurre il fastidio legato ai sintomi, sarà bene utilizzare pomate a base di corticosteroidi come ad esempio l’idrocortisone. Una cosa importante da fare in tal senso è determinare con assoluta certezza rivolgendosi a un medico quali siano le cause del prurito perianale, per poter intervenire in maniera corretta.
Come sempre è fortemente sconsigliato il fai da te.