Prurito acquagenico

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Quando parliamo di Prurito acquagenico a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una sensazione che ha un’intensita del tutto variabile, prodotta dal contatto con un elemento come l’acqua. Qual’è la caratteristica specifica? La risposta corretta è che si caratterizza per il desiderio che il paziente manifesta di grattarsi. Questa iperattività a livello cutaneo pare possa dipendere da un rilascio in quantità eccessive di acetilcolina nelle zone che risultano essere esposte.

Per quanto tempo può manifestarsi questo prurito? Generalmente tende durare alcuni minuti e tende ad attenuarsi nel momento in cui il paziente non espone più la pelle all’acqua. Si può parlare di crisi maggiormente serie? Si, in questi casi specifici le crisi che scatenano il prurito potrebbero anche essere collegate al sudore che risulta essere presente in maniera particolare nei mesi estivi.

Qual’è la sensazione che percepisce il soggetto? La risposta corretta è che risulta essere simile a una puntura di spilli, tuttavia non è da questo punto di vista accompagnata a manifestazioni da un punto di vista clinico che siano rilevanti. Questo la differenzia da un’altra problematica che si chiama orticaria acquagenica.

Quali sono le zone interessate dalla problematica? La risposta corretta è che potrebbero manifestarsi in tutto il corpo, ma in realtà le zone maggiormente interessate sono i polpacci, le caviglie e la zona delle braccia. Questi sintomi potrebbero in alcune casistiche essere manifestazioni precoci di patologie di natura sistemica quali:

  • Potrebbero essere collegate all’intolleranza al lattosio;
  • Potrebbero essere collegate all’epatite C;
  • Potrebbero essere collegate a una malattia come la crioglobulinemia;
  • Potrebbero essere collegate a una patologia come la fibrosi cistica;
  • Potrebbero essere collegate a una patologia come la Trombocitemia;
  • Potrebbero essere collegate a una patologia come l’Emocromatosi.

Parliamo di cause

Quali potrebbero essere le cause che sono collegate a questi sintomi? La risposta corretta è che possiamo distinguere in cause definibili come comuni e cause rare. Tra quelle comuni abbiamo:

  • Una delle cause comuni è sicuramente la Mielofibrosi.

Se invece ci dobbiamo riferire a cause rare potremmo avere:

  • Tra le cause rare abbiamo la Crioglobulinemia;
  • Tra le cause rare abbiamo l’Emocromatosi;
  • Tra le cause rare abbiamo l’Epatite C;
  • Tra le cause rare abbiamo la Fibrosi cistica;
  • Tra le cause rare abbiamo l’Intolleranza al lattosio;
  • Tra le cause rare abbiamo la Policitemia vera.

 Crioglobulineamia

Quando parliamo di Crioglobulinemia a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una forma di vasculite che come tale è caratterizzata per la presenza di sangue a livello di proteine, con una temperatura inferiore ai 37 gradi, tendono a formare un ammasso che risulta essere di colore bianco e solido. Tendono poi nuovamente a disciogliersi nel momento in cui il paziente presenta una termperatura corporea del tutto normale.

Ci sono zone geografiche dove risulta essere particolarmente diffusa? La risposta è si, tende a manifestarsi con una certa prevalenza nell’Europa meridionale. C’è un’età specifica nella quale si manifesta? Risulta essere maggiormente diffusa tra uomini o donne? La risposta è che tende a manifestarsi con maggiore frequenza in soggetti che hanno un’età compresa tra i 40 anni e i 60 anni. Si tratta in prevalenza di soggetti di sesso femminile.

Questa condizione potrebbe essere correlata a patologie specifiche? La risposta è si, potrebbe manifestarsi in presenza di alcune patologie tumorali che interessano il sistema linfatico in tal senso si parla di:

  • Una patologia in tal senso potrebbe essere la macroglobulinemia di Waldenstrom;
  • Un’altra patologia che in tal senso potrebbe essere collegata a questa è il mieloma multiplo.

Potrebbe anche essere collegata a delle malattie di natura autoimmune, vediamo quali:

  • Si parla di lupus eritematoso sistemico;
  • Si parla di artrite reumatoide;
  • Si parla di sindrome di Sjogren.

Potrebbe essere collegata a dei processi di natura infettiva? La risposta è si, potrebbe essere correlata a infezioni di natura virale come l’epatite C. Da questo punto di vista è bene dire che gli stadi di una malattia come l’epatite C potrebbero essere:

  • Potrebbe essere una forma in stadio avanzato;
  • Potrebbe essere una forma di natura cronica.

 Sintomatologia

Quali sono i sintomi che può manifestare un paziente che soffre di questa problematica? La risposta corretta è che la Crioglobulinemia nella maggior parte dei casi è del tutto asintomatica. Tuttavia ci potrebbero essere dei casi nei quali potrebbero manifestarsi sintomi quali:

  • Potrebbe manifestarsi un sintomo quale la debolezza;
  • Potrebbero manifestarsi dei sintomi quali dolori di natura articolare;
  • Potrebbero manifestarsi dei sintomi quali dolori di natura muscolare;
  • Potrebbero sorgere delle lesioni in tal senso simili a ematomi causata di fatto da un processo infiammatorio che interessa i vasi sanguigni;
  • Potrebbero esserci in tal senso dei danni specifici? La risposta è si, potrebbero derivare danni legati ad un organo come il fegato, i reni, questo di potrebbe tradurre in un’insufficienza epatica o in un’insufficienza ai reni. Tutto questo potrebbe essere collegato al fenomeno definito di Raynaud nel quale si assiste a un raffreddamento marcato di zone come le mani e i piedi.
  • Altre problematiche alle quali un soggetto potrebbe andare incontro sono collegato a un incremento deciso nella viscosità del sangue, questo potrebbe creare un ostacolo nella circolazione nella zona dei piccoli vasi con una marcata compromissione di organi quali il cervello e l’occhio. La conseguenza potrebbe essere legata a un processo di necrosi delle cellule tessutali. Potrebbero esserci delle conseguenze anche nella zona dei nervi con un conseguente formicolio oltre ad un intorpidimento legato alla zona degli arti;
  • Per quanto riguarda la zona cerebrale potrebbero manifestarsi ictus o una forma di cefalea;
  • Potrebbero esserci problematiche a livello cardiaco con un’insufficienza che si produce in tal senso.

Diagnosi

Qual’è il corretto approccio a livello diagnostico? Da questo punto di vista dopo che il medico ha valutato in maniera attenta quelli che sono i sintomi, potrebbe essere utile eseguire un esame del sangue specifico, verificandolo a temperature tra di loro differenti. Questo aiuterà a studiare quella che viene definita precipitazione degli anticorpi.

Potrebbe anche rendersi necessario in alcuni casi effettuare l’analisi di un campione di cellule relative ad alcuni tessuti. Quale risulta essere invece il trattamento specifico che dovrà essere adottato per la Crioglobulinemia? La risposta corretta è tutto dipende da quale sia l’origine, in ogni caso potrà essere prevista l’assunzione di:

  • Farmaci antinfiammatori ( corticosteroidi cone i FANS o il prednisone);
  • Potrebbe essere utile utilizzare farmaci antivirali;
  • Potrebbe essere utile utilizzare immunosoppressori come la ciclofosfamide o il metotrexato.

Considerazioni finali

Una cosa importante da sapere se nel caso in sui il paziente soffra di prurito acquagenico è escludere eventuali cause che siano collegate a patologie quali la Mielofibrosi. Il consulto medico è la strada da intraprendere, evitando come sempre rimedi fai da te.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.