Polineuropatia sintomi

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Quali sono i sintomi della polineuropatia? La risposta corretta è dipende da quali nervi sono coinvolti in questa problematica. Potremo quindi avere differenti sintomi a seconda dei nervi interessati. In ogni caso si tratta di nervi di natura sensoriale il soggetto potrebbe avere:

  1. Il soggetto potrebbe percepire come una sensazione di punture di spilli
  2. Il soggetto potrebbe percepire un bruciore
  3. Il soggetto potrebbe avere una soglia del dolore talmente bassa da non riuscire a perceperlo
  4. Oppure al contrario potrebbe avere una soglia del dolore piuttosto accentuata, al punto tale di provarlo solo al tatto
  5. Il soggetto potrebbe percepire una sensazione di intorpidimento diffusa
  6. Il soggetto potrebbe diventare sensibili a mutamenti nella temperatura, la zona del corpo che risente maggiormente di questa problematica è quella dei piedi

Se al contrario quelli colpiti sono i nervi di natura motoria, allora il soggetto potrebbe avere:

  1. Potrebbe andare incontro a crampi che interessano la muscolatura
  2. Potrebbe percepire un senso di debolezza generalizzato e diffuso
  3. Potrebbe andare incontro a una riduzione dei riflessi

Se invece i nervi interessati dalla problematica sono quelli legati a sistema nervoso autonomo, si parla in tal senso della pressione delle arterie, della frequenza cardiaca, del processo di digestione, della salivazione, della capacità che ha il soggetto di svuotare in maniera corrretta la vescica i sintomi potrebbero essere:

  1. Il soggetto non riesce più ad avere un controllo sulla zona dell’intestino
  2. Il soggetto non riesce più ad avere un controllo sulla zona della vescica 
  3. Il soggetto potrebbe andare incontro a fluttuazioni relative al livello della pressione
  4. Il soggetto potrebbe avere un disturbo specifico, quando si alza in piedi potrebbe avere un repentino abbassamento della pressione arteriosa

Approfondiamo la problematica

Di quale problematica stiamo parlando? Ne esiste una forma univoca e standard o ci possono essere differenti forme? Per prima cosa è bene dire che si tratta di un problema che riguarda varie tipologie di nervi periferici che tendono a subire un danno. Per quanto riguarda quante forme ne esistono, ad oggi secondo le informazioni delle quali siamo in possesso, possiamo parlare di circa un centinaio di queste forme.

Quanta popolazione è interessata da un problema del genere in termini percentuali? In base ai dati attuali, la percentuale di popolazione interessata da questa problematica è pari a circa un 13 per cento. C’è un’età specifica nella quale si può manifetarse con maggiore frequenza? Si, in persone che hanno un’età superiore ai 55 anni.

Trattandosi di una forma che tende a manifestarsi e a interessare per primi quelli che vengono definiti nervi lunghi, il soggetto avvertirà dei fastidi che interessano la zona dei piedi. Tende a manifestarsi in maniera graduale o improvvisa? Generalmente tende a manifestarsi senza alcune forma di preavviso e potrebbe essere:

  1. Potrebbe trattarsi di una forma acuta
  2. Potrebbe trattarsi di una forma cronica che perdura nel corso del tempo

Parliamo di cause

Quali possono essere le cause che innescano in un soggetto una problematica del genere? Quella maggiormente diffusa è la presenza in un soggetto di una forma di diabete. Poi potrebbero esserci dei fattori di rischio di altro genere che andiamo a vedere insieme:

  1. Un fattore considerato di rischio per lo sviluppo di una problematica del genere è l’età
  2. Un altro fattore di rischio che possiamo identificare come tale è legato a un soggetto che è solito bere alcolici
  3. Un fattore di rischio che non va sottovalutato è legato a una persona che fuma
  4. Uno stato di forte sovrappeso ( in alcuni casi obesità è un altro fattore di rischio)
  5. Un fattore che possiamo considerare di rischio è l’aumento della pressione arteriosa
  6. Un altro fattore di rischio sono livelli elevati di colesterolo dannoso
  7. Un altro fattore di rischio è una quantità maggiore di trigliceridi

Ulteriori cause

Ci sono ulteriori cause che in tal senso vanno considerate? Si, vediamo quali sono:

  • Un’altra causa che non va sottovalutata è la presenza di una sindrome chiamata di Guillain-Barrè
  • Un altro fattore di rischio è sicuramente quello legato a un soggetto che nel corso della sua vita si è ritrovato esposto all’azione di metalli pesanti quali l’arsenico
  • Potrebbe anche essere collegata all’utilizzo di farmaci quali gli anticonvulsivanti, i farmaci antibiotici, i farmaci sedativi, i farmaci legati alla chemioterapia contro i tumori
  • Un’altra causa che è possibile individare è la presenza di alterazioni a livello genetico di natura ereditaria ( per esempio citiamo la malattia di Charcot Marie Tooth
  • Potrebbe essere la conseguenza di un regime alimentare non equilibrato nel quale non vengono assunte vitamine come la vitamina B12 e la tiamina
  • Potrebbe essere causata dalla presenza di un virus
  • Potrebbe essere causata dalla presenza di un battere
  • Potrebbe essere la conseguenza di un malfunzionamento della tiroide chiamato anche ipotiroidismo
  • Potrebbe essere causata dalla presenza di patologie di natura cronica che interessano organi come il fegato o i reni
  • Potrebbe essere la conseguenza della presenza di patologie neoplastiche di natura tumorale

Parliamo di malattia di Charcot Marie Tooth

Di cosa stiamo parlando? Si tratta di una patologia che ha la caratteristica di essere ereditaria e nella quale le gambe del paziente vanno incontro nel corso del tempo a un processo di atrofia. Cosa accade al paziente che inizia a soffrire di questa sindrome? Il soggetto non avverte più il dolore, la temperatura.

Quali sono i sintomi specifici ai quali va incontro il soggetto? Per prima cosa è bene dire che potrebbero manifestarsi già durante la fase adolescenziale. Il paziente inizia ad avvertire una debolezza che colpisce la zona delle gambe, questa si traduce in una sostanziale incapacità a muovere la caviglia. Con il passare del tempo si assiste a una ridimensionamento della muscolatura dei polpacci. Successivamente anche la muscolatura delle mani tende a ridimensionarsi nel corso del tempo.

Qual’è il corretto iter diagnostico al quale il paziente verrà sottoposto? Per prima si eseguirà una visita medica minuziosa e approfondita, gli esami ai quali si potrà sottoporre il paziente sono:

  • Il paziente potrà venire sottoposto a un’elettromiografia
  • Il paziente potrà venire sottoposto a uno studio relativo alla conduzione nervosa

Quali approcci terapeutici possono risultare utili per aiutare il paziente ad affrontare la malattia? Per prima cosa al paziente potranno essere applicati dei tutori nella zona del piede indebolito. Il tutore consente di sorreggere il piede, in alcuni casi si effettuerà un intervento chirurgico eseguito da un ortopedico per riuscire a rendere stabile l’arto indebolito. La fisioetarpia consente di rafforzare i muscoli indeboliti. Questa malattia progredisce e non ci sono cure ad oggi che ne possano interrompere il suo decorso.

Diagnosi polineuropatia

Come si effettua la diagnosi su un paziente ha i sintomi della polineuropatia ? Nella maggior parte dei casi la diagnosi è il frutto di un’analisi attenta dei sintomi che il paziente presenta e lamenta. Tuttavia questo non esclude che il paziente possa essere sottoposto a un’elettromiografia che consente di stabilire il livello di attività elettrica presente.

Gli approcci terapeutici prevedono l’individuazione delle cause specifiche ad esempio il diabete. Se non è possibile intervenire sulle cause della malattia, si potrà somministrare al paziente una terapia a base di farmaci antidolorifici che allevieranno la sintomatologia.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.