Permanenza emotiva

87

Quando parliamo di permanenza emotiva a cosa ci riferiamo? Per prima cosa è bene specifica che ci permette di trarre il meglio dai legami con altre persone. Se dovesse prodursi una situazione nella quale tende a fallire, allora nella persona si possono produrre delle problematiche di natura sociale legate a dei comportamenti che possiamo definire disadattivi. In pratica si cerca di ritrovare un equilibrio perduto in un contesto, in un ambiente nel quale la percezione della persona è quella di avere una grande instabilità. Il fatto di poter contare su relazioni costruite con altre persone che si basino sulla stabilità è molto importante. Si tratta di una consapevolezza che è legata a persone che nella vita di un soggetto sono importanti, queste persone continuano a dispensare amore nonostante si possano produrre situazioni nelle quali:

  • Si parla di conflitti che si generano.
  • Si parla di discrepanze che tendono a generarsi.

Il fatto che questa condizione d’amore che arriva nei riguardi di una persona si mantenga nel corso del tempo  è un fattore molto importante. Se dovesse prodursi una situazione nella quale si produce una sorta di deficit nella quale questa condizione viene magari a mancare, si possono produrre delle dinamiche che vanno a incidere in maniera del tutto negativa in:

  • Per prima cosa vanno a incidere sulla qualità della vita che sperimentiamo.
  • Si tratta di una condizione che va a incidere su un aspetto molto importante che è quello legato al nostro benessere di natura mentale.

Il fatto che possa venire a mancare questa costanza di natura emotiva, può rendere una persona maggiormente insicura, una condizione mentale nella quale si percepisce un modo di vivere e di relazionarsi costantemente “sul filo di un rasoio”.

Approfondiamo questa dinamica

In base a questa dinamica si afferma che le emozioni che percepiamo, quelle che sentiamo tendono a rimanere come tali anche se magari non si possono osservare. Si tratta di una condizione che come tale riguarda sia i sentimenti che possiamo provare noi, sia sentimenti che interessano altre persone.

Si tratta di una percezione che come tale tende a svilupparsi nel bambino attorno ai due anni di vita. Si tratta di una condizione in base alla quale il bambino si rende conto che il fatto che esistano degli oggetti o delle persone è una condizione del tutto indipendente dal fatto di percepirli.

Nel momento in cui cresciamo, ci rendiamo anche conto del fatto che i sentimenti hanno una sorta di continuità in base alla quale restano anche se non sono in quel momento a noi visibili. Tuttavia è una condizione che come tale perché possa essere permanente, costante nel tempo è necessario che i nostri genitori, le persone che si prendono cura di noi ci diano un amore che ha la caratteristica di essere incondizionato. Se si produce una condizione per la quale non si innesca questa dinamica o magari si tratta di una persona che ha avuto in seguito delle esperienze negative o magari un legame del tutto instabile, si rompe quel senso di continuità che dovrebbe esserci.

Quali sono le problematiche alle quali si va incontro se si rompe questa sorta di equilibrio? Vediamole insieme:

  1. Le persone che in seguito a specifiche esperienze, magari negative nell’ambito affettivo oppure che hanno vissuto una mancanza in tal senso, hanno delle oggettive difficoltà nel corso della loro vita a regolare le proprie emozioni. Si tratta di persone che hanno la caratteristica di avere un turbamento di natura emotiva molto facile, oppure si tratta comunque di persone che hanno delle grandi difficoltà nel momento in cui si trovano a dover gestire dei conflitti.
  2. Si tratta di persone che hanno anche delle difficoltà che riguardano la capacità di ricordare un’emozione del tutto differente rispetto a quella che in quel momento hanno percepito. Si tratta quindi di persone che hanno un’oggettiva difficoltà nel momento in cui hanno uno stato di tristezza personale a ricordare quando ad un certo punto lo stato d’animo è completamente mutato e hanno percepito un senso di felicità.
  3. Si tratta di persone che in termini cognitivi hanno la capacità di ricordare delle emozioni che hanno vissuto ma nel momento in cui vanno a descriverle, sembra essere l’esperienza vissuta da un’altra persona.
  4. Si tratta di persone che potrebbero avere delle difficoltà legate alla capacità di comprendere che in una persona, possono anche esserci in contemporanea due e più emozioni.

Relazioni da un punto di vista interpersonale

Nell’ambito delle relazioni, si tendono a percepire le conseguenze maggiormente marcate, infatti si tratta di persone che vivono un sentimento molto marcato legato alla paura dell’abbandono nell’ambito di legami che sono basati sull’affettività. Non è possibile per questa tipologia specifica di persone, riuscire a godere di una relazione, perché è sempre presente il timore che possano finire, c’è sempre un senso di insicurezza.

Le persone che vivono questa tipologia di problematica, hanno la necessità di riuscire a mantenere nel corso del tempo delle relazioni molto specifiche, con un certo livello di definizione. Infatti se nutrono dei dubbi sulla qualità di questo legame affettivo, avvertono una sensazione di disagio molto marcata.

Le dinamiche appena descritte, causano chiaramente in un soggetto uno stato di sofferenza di natura psicologica molto marcato, infatti la persona che sperimenta questa condizione, tende a percepire una mancanza di affettività e di amore nei suoi riguardi che è presente nella maggior parte del tempo. Si tratta di persone che soffrono di un livello di autostima molto basso, oltre ad avere emozioni negative quali un senso di tristezza, una forma di ansia. Parliamo di persone che proprio in virtù di questa fragilità che hanno, rischiano di poter sviluppare una problematica come quella del disturbo borderline di personalità.

Approcci terapeutici

La mancanza di permanenza di natura emotiva è curabile, passando per prima cosa sulla costruzione di un senso di fiducia, oltre che a dover lavorare sul senso di abbandono per cercare di elevare il livello di benessere della persona. Per prima cosa è importante riuscire nel corso del tempo a identificare quali siano le conseguenze alle quali va incontro il soggetto che soffre di questa problematica. Una volta fatto questo, si può lavorare sul proprio io, cercando di rafforzare il percepito che si ha di sé stessi.

Tra le strategie suggerite, c’è anche quella di tenere una sorta di diario definito emotivo nel quale si analizzato e si verificano gli stati d’animo ai quali si va incontro. Tuttavia può rendersi necessario interpellare uno psicologo, una persona qualificata che possa supportare il processo di cambiamento.

Il pensiero umano