Paralisi nel sonno sintomi

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Quali sono i sintomi legati alla paralisi nel sonno? Per prima cosa è bene dire che si tratta di una problematica durante la quale un soggetto ha un irrigidimento dell’apparato muscolare. Questo avviene quando il soggetto si sta per addormentare, oppure può capitare quando il soggetto ha un risveglio. Esiste un termine medico specifico per definirla? Si, il termine medico è paralisi ipnopompica se la problematica si manifesta nel soggetto quando si sta per svegliare. Al contrario se il soggetto è in una fase nella quale sta per addormentarsi il termine medico corretto è ipnagogica.

Parliamo di sintomatologia

Quali sono i sintomi che sono collegati a una condizione del genere? Per prima cosa è bene dire che i soggetti che manifestano degli episodi durante i quali possono manifestare una problematica come quella dei un irrigidimento a livello muscolare che si manifesta durante il sonno, raccontato di essere svegli quando l’episodio di presenta. Tuttavia non riescono a muovere il corpo, l’unico movimento che gli è possibile fare è quello legato agli occhi.

Il fatto che il soggetto si trovi in una situazione del genere e ne sia cosciente, rende il tutto più angosciante e problematico. Infatti il momento che vive la persona è carico di angoscia, a livelli tali che la persona vorrebbe urlare. Tuttavia capita che anche la voce sia bloccata e la persona non possa emettere alcun tipo di suono, perchè l’unica cosa che gli è consentito fare è muovere gli occhi.

Il tutto rende ancora più pesante la situazione, in ogni caso volendo parlare di sintomi il soggetto potrebbe avere:

  • Il paziente manifesta una sostanziale incapacità di riuscire a fare qualsiasi tipo di movimento
  • Il soggetto potrebbe percepire un senso di oppressione che riguarda la zona del petto
  • Il soggetto potrebbe percepire un senso di oppressione che riguarda la zona della gola
  • Il soggetto potrebbe percepire un senso di oppressione che riguarda la zona addominale
  • Il soggetto potrebbe percepire una paura piuttosto marcata
  • Il soggetto potrebbe percepire un senso di terrore
  • Il soggetto potrebbe avere un battito cardiaco piuttosto accellerato
  • Il soggetto potrebbe percepire una sensazione di difficoltà nel momento in cui respira
  • Il soggetto potrebbe avere percezioni non reali quali quella di sentire come la presenza di una persona che è nella stanza insieme a lui
  • Il soggetto potrebbe andare incontro ad allucinazioni che riguardano la propria percezione visiva
  • Il soggetto potrebbe avere una percezione legata al fatto di sentire come un tocco sul proprio corpo

Si tratta di una condizione che durante il corso della notte può capitare una volta oppure il soggetto potrebbe avere episodi ripetuti in tal senso? In realtà durante la notte, gli episodi legati a una impossibilità legata al movimento potrebbero anche ripetersi. In pratica il soggetto potrebbe riaddormentarsi e potrebbe andare incontro a un nuovo episodio.

Proprio per questo motivo è chiaro che il carico di ansia al quale il soggetto è sottoposto, potrebbe avere un deciso incremento.

Parliamo di angoscia

I soggetti che manifestano una problematica del genere, provano ovviamente un forte senso di angoscia connaturata alla sintomatologia che sperimentano. Oltre all’angoscia il soggetto in ripetute occasioni afferma di percepire come la presenza di un’altra persona che è insieme a lui nella stanza. Questa sensazione si accompagna in maniera frequente alla percezione di un senso di pressione che può riguardare la zona del petto.

Quanto tempo può durare un episodio del genere? In linea generale si tratta di pochi minuti. Questa manifestazione non è una problematica grave, si tratta di episodi che da un punto di vista fisico non creano alcun tipo di danno, tuttavia il fatto che il paziente non subisca in tal senso danni di alcuna sorta, non significa affatto che non possa sperimentare e percepire un senso di angoscia piuttosto pronunciato.

Aggiungiamo a questo un carico di ansia piuttosto elevato. Bisogna anche aggiungere che in molti pazienti questa condizione porta ad avere un peggioramento nei livelli di vita e per quello che riguarda la qualità del sonno che una persona sperimenta.

Parliamo di fattori di rischio

Possiamo identificare in tal senso dei fattori di rischio specifici in base ai quali si può produrre una condizione del genere? Ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a dare delle spiegazioni dettagliate e soddisfacenti in tal senso, tuttavia se dobbiamo parlare di fattori di rischio possiamo annoverare:

  • Un fattore che possiamo sicuramente annoverare tra quelli di rischio è un soggetto che sta vivendo un periodo di stress molto intenso
  • Un fattore di rischio che non va sottovalutato è quello legato a un sonno non regolare, nel quale magari avvengono risvegli notturni piuttosto frequenti
  • Se il soggetto ha livelli di ansia piuttosto elevati e pronunciati, possiamo annoverare in tal senso uno dei possibili fattori di rischio
  • Se il soggetto ha dei livelli elevati di consumo legati alla caffeina, questo è sicuramente annoverabile come un fattore di rischio
  • Se dobbiamo identificare un periodo specifico nel quale si possono verificare sintomi del genere, dobbiamo parlare di un range temporale compreso tra i 13 e i 40 anni
  • Un altro fattore di rischio che possiamo annoverare come tale è la presenza di condizioni quali la narcolessia o magari le apnee notturne
  • Potrebbe essere un effetto collaterale legato all’assunzione di un farmaco come la galantamina. Si tratta di una specifica tipologia di farmaco che viene prescritta per pazienti che hanno il morbo di Alzheimer

Unitamente a questi fattori già evidenziati è bene parlare anche di ulteriori fattori che possono in tal senso rappresentare un rischio quali:

  • Se il soggetto ha subito in qualche modo dei traumi
  • Se il soggetto è affetto da un disturbo da stress post-traumatico
  • Se il soggetto soffre di una patologia psichiatrica come quella dell’ansia sociale
  • Se il soggetto soffre di quelli che vengono definiti attacchi di panico
  • Potrebbe essere collegato a una certa familiarità con questa tipologia di disturbo

Parliamo di pericolosità

Questa sindrome che porta un soggetto a non avere più il controllo sulla propria muscolatura e a non riuscire a muovere alcun tipo di muscolo tranne quello degli occhi non costituisce in alcun modo un pericolo. Tuttavia è chiaro che il ripetersi di episodi del genere, per un paziente o una paziente possono innescare un senso di disagio piuttosto accentuato. In termini di ansia e paura si innesca un meccanismo mentale che tende ad autoalimentarsi.

Processo diagnostico

Qual’ è l’iter corretto per arrivare a una diagnosi di paralisi del sonno ? Viene effettuata sulla base di quello che il paziente racconterà al medico in sede di visita. In tal senso il medico stesso cercherà di capire fino in fondo quanto siano gravi e accentuati i sintomi. In tal modo sarà anche possibile stabilire quanto effettivamente sia serio il fenomeno e se non sia magari collegato a altre problematiche quali la narcolessia o una forma di ansia piuttosto accentuata.

Quali sono i fattori che scatenano i sintomi di una paralisi nel sonno? Per prima cosa si tratta di soggetti che stanno vivendo un periodo di grande stress, oppure magari sono inseriti in un contesto di vita molto stressante nel quale i naturali ritmi di vita non sono ideonei per aiutare il soggetto a rilassarsi.

Per prima cosa quindi sarà necessario ristabilire un ritmo corretto. In tal senso il paziente è bene si rivolga a uno psicoterapeuta. Durante l’episodio è bene che il soggetto cerchi di rilassare il più possibile la muscolatura, evitando invece di cercare di recuperare subito il controllo dei muscoli. Da questo punto di vista sarà bene avere un respiro il più possibile regolare e profondo.

Approcci preventivi

Quali sono gli approcci di natura preventiva che si possono mettere in atto? Vediamoli insieme:

  1. Cercare di dormire per un numero di ore sufficiente
  2. Evitare il consumo di stimolanti quali la caffeina
  3. Non consumare pasti troppo abbondanti soprattutto nelle ore serali
  4. Praticare dello sport cercando di evitare le ore vicine a quelle legate al sonno

Dolore allo sterno e ansia

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.