Quali sono i rimedi relativi all’otalgia? Per prima cosa è importante sapere che l’approccio migliore che si possa avere in tal senso è legato alla cura del disturbo di base che lo provoca. Il paziente potrebbe da questo punto di vista assumere un antidolorifico tramite via orale. In linea generale risulta essere utile un farmaco che sia antinfiammatorio e non steroideo. Ci sono però casistiche nelle quali le persone potrebbero avere un processo di natura infettiva molto marcata che interessa la zona dell’orecchio esterno. Per questa motivazione potrebbe essere utile assumere un oppioide quale l’ossicodone.
Se si tratta invece di un processo infettivo che interessa l’orecchio esterno, in molte casistiche del genere il medico interviene aspirando il pus presente, potrebbero anche intervenire in tal senso utilizzando delle gocce auricolari. Queste al loro interno contengono degli antidolorifici che non hanno in tal senso un grado di efficacia molto elevato. Tuttavia possono essere utilizzate per una tempistica pari ad alcuni giorni. Si tratta tuttavia di un rimedio che non va utilizzato da persone che hanno magari un timpano che ha subito una perforazione.
La pulizia delle orecchie dev’essere fatta in maniera attenta, cercando di evitare in tal senso l’utilizzo di oggetti, allo stesso modo l’eventuale utilizzo di un irrigatore necessita prima il parere il consulto di un medico.
Approfondiamo la problematica
Quando si parla di otalgia (comunemente definita mal di orecchi) è bene sapere che in linea generale tende a interessare un orecchio singolo. Potrebbero anche prodursi delle problematiche tali per cui il paziente potrebbe avere:
- Potrebbero esserci presenti delle secrezioni provenienti dalla zona dell’orecchio;
- In alcuni casi, tuttavia è bene specificare che si tratta di casistiche in tal senso rare, il soggetto potrebbe andare incontro ad una perdita dell’udito.
Parliamo di cause
Quali possono essere in tal senso le cause? La risposta corretta è che potrebbe essere legata ad una patologia legata all’orecchio stesso, oppure potrebbe essere collegata ad una patologia che interessa una porzione vicina con la quale viene condivisa la medesima innervazione legata al cervello.
Quali sono in tal senso le cause che potremmo definire comuni legate a questa sindrome dolorosa in forma acuta? La risposta in tal senso è:
- Potrebbe essere legata ad un processo infettivo relativo all’orecchio medio (viene definita in tal senso otite media);
- Potrebbe essere legata ad un processo infettivo relativo all’orecchio esterno definita in tal senso otite esterna;
- Potrebbe essere legata ad una variazione relativa alla pressione del tutto improvvisa in tal senso.
Cosa causano i processi infettivi all’orecchio esterno e medio? La risposta corretta è che si parla in tal senso di processi infiammatori che producono nel paziente una sindrome dolorosa. Se il processo infettivo dovesse interessare la zona dell’orecchio medio, tra le conseguenze abbiamo anche un aumento e accumulo di pressione nella zona dietro al timpano. In tal senso è bene sapere che oltre alla sindrome dolorosa, potrebbe anche manifestarsi un gonfiore.
In quali casi il paziente può andare incontro a una forma di otite esterna? La risposta corretta è che interessa tutti quei pazienti che hanno problematiche come un sistema immunitario indebolito che non funziona come dovrebbe. Questa problematica potrebbe essere collegata a condizioni come un processo infettivo da Hiv, legate magari alla somministrazione di una chemioterapia per una forma tumorale, legate magari alla presenza di una patologia renale di natura cronica.
Quali possono essere invece le motivazioni legate a variazioni di pressione? La risposta corretta è che potrebbero essere collegate a voli aerei, ad immersioni subacquee. Quando fa la comparsa questo tipo di dolore? La risposta corretta è nel momento in cui il condotto che collega l’orecchio medio alla tromba di Eustachio tende a ostruirsi.
Quali potrebbero essere le cause che possiamo definire maggiormente comuni in base alle quali un paziente lamenta una problematica come una sindrome dolorosa che tende ad essere cronica? In tal senso è bene parlare di un arco temporale che è pari a due settimane. Vediamo comunque insieme le cause più comuni:
- Potrebbe essere legata a patologie definite dell’Atm;
- Potrebbe essere legata a una disfunzione di natura cronica legata al funzionamento delle trombe di Eustachio;
- Potrebbe essere legata a un processo infettivo di natura cronica che interessa l’orecchio esterno.
Potrebbero esserci in tal senso cause che possiamo definire meno comuni? Si, potrebbe essere legata a una sindrome dolorosa che interessa una zona come quella della laringe, tra questi potrebbe esserci una patologia tumorale.
Segnale d’allarme
In pazienti che hanno una problematica come l’otalgia, non vanno sottovalutati segnali quali:
- Una problematica in tal senso da verificare è quella relativa alla presenza del diabete, se il paziente dovesse avere un sistema immunitario magari compromesso, oppure potrebbe essere presente una patologia legata ai reni in forma cronica;
- Un’altra problematica che potrebbe interessare il paziente e che in tal senso non dev’essere sottovalutata è la presenza di un arrossamento o un gonfiore che risulta essere localizzato dietro alla zona dell’orecchio;
- Un’altra problematica che potrebbe interessare il paziente e non va sottovalutata è un gonfiore molto marcato che risulta essere presente nella zona dell’apertura del condotto uditivo;
- Un altro segnale che in tal senso no va sottovalutato è l’eventuale fuoriuscita di liquidi presenti nella zona dell’orecchio;
- Un altro segnale che in tal senso non deve essere sottovalutato è una sindrome dolorosa di natura cronica in maniera particolare se il paziente dovesse avere altre sintomatologie che interessano zone come quelle del collo e della testa.
Consultare il medico
Quando è bene consultare il medico? La risposta corretta è che se il paziente dovesse avere delle secrezioni auricolari sarà bene rivolgersi il prima possibile al proprio medico di fiducia. Se il paziente in tal senso dovesse lamentare una sindrome dolorosa in forma acuta, allora si dovrà rivolgere al medico con una tempistica il più possibile urgente.
Qual’è il corretto approccio medico? La risposta corretta è che per prima cosa si faranno delle domande al paziente legate ai sintomi e all’anamnesi. Successivamente si svolge un esame che verrà concentrato nella zona delle orecchie, del naso e della gola. Unitamente alla valutazione sulla presenza di eventuali segnali d’allarme, bisogna stabilire in tal senso se l’orecchio risulta essere normale.
Nella maggioranza dei casi, prima di pensare ai rimedi per l’otalgia, risulta necessario l’esame del medico per avere una diagnosi corretta. Se il paziente esaminato, dovesse avere un esame dell’orecchio che risulta essere in tal senso del tutto normale, potrebbe essere sottoposto a test che consentano in tal senso di escludere una patologia tumorale.
Si utilizzerà un endoscopio che consente di esaminare zone come quelle del naso, della gola e della laringe.
Paralisi di Bell sintomi