Quando parliamo di Oligoidramnios a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta del volume del liquido amniotico che risulta essere inferiore rispetto alla quantità prevista per l’età definita gestazionale. Quali sono le conseguenze? Tutto potrebbe essere associato a complicanze di natura materna e di natura fetale. Come avviene la diagnosi? Viene effettuata tramite la misurazione a livello ultrasonografica di quello che risulta essere il volume del liquido amniotico.
Quale risulta essere la gestione ottimale di una problematica del genere? In tal senso si opera tramite un monitoraggio piuttosto attento e scrupoloso del feto, oltre a valutazioni di natura ecografica definite seriali.
Parliamo di cause
Quali possono essere invece le cause che portano un soggetto femminile che aspetta un bambino ad avere una problematica del genere? Vediamole insieme:
- Potrebbe trattarsi di un’insufficienza uteroplacentare ( questa condizione per esempio potrebbe essere causata da preeclampsia, ipertensione di natura cronica, un distacco di placenta, un disturbo trombotico);
- Tra le cause abbiamo la rotture delle membrane (potrebbe essere prematura o a termine);
- Potrebbe essere legata a una gravidanza portata oltre il limite;
- Potrebbe essere collegato all’utilizzo di alcuni farmaci quali ad esempio i farmaci antinfiammatori non steroidei;
- Potrebbe essere collegato a anomalie di natura cromosomica che interessano il feto;
- Potrebbe essere collegato a un ritardo di crescita intrauterino;
- Potrebbe essere collegato alla morte del feto;
Possiamo parlare di possibili complicazioni? La risposta è si, in tal senso potrebbe trattarsi di:
- Decesso del feto;
- Un ritardo nell’accrescimento intrauterino;
- Retrazioni legate agli arti;
- Una maturazione a livello polmonare che potrebbe essere ritardata o incompleta;
- Un’incapacità del feto che come tale non riesce a sopportare il travaglio;
Parliamo di sintomi
Quali possono essere i sintomi potrebbe avere la paziente? In realtà è corretto rispondere dicendo che non risultano esserci sintomi differenti a parte l’avere una percezione di diminuzione nel movimento fetale. Le dimensioni uterine potrebbero essere decisamente inferiori a quella che risulta essere l’età gestazionale.
Approccio diagnostico
Qual’è il corretto iter diagnostico? Per prima cosa è bene dire che si potrebbe ipotizzare una problematica del genere se le dimensioni dell’utero sono minori rispetto alle previsioni o se i movimenti del feto in tal senso sono diminuiti. Visto e considerato che il liquido amniotico non può essere in tal senso misurato in maniera diretta, il liquido presente in eccesso verrà definito in maniera del tutto indiretta utilizzando alcuni criteri ecografici quali:
- Ci si potrà basare sull’indice del liquido amniotico che potrebbe essere inferiorei ai cinque centimetri. Quando parliamo di indice del liquido amniotico a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta in pratica della somma relativa alla profondità a livello verticale di ogni quadrante dell’utero;
Parliamo di cause
Quali possono essere le cause che possono portare una paziente a sviluppare questa problematica? Tra le eventuali cause che in tal senso dovranno essere controllate abbiamo la rottura in maniera del tutto prematura delle membrane. L’esame ecografico completo verrà eseguito per controllare non siano presenti eventuali malformazioni al feto.
I medici interessati nella problematica, potrebbero consigliare alla paziente di sottoporsi all’amniocentesi o allo studio di quello che viene definito cariotipo fetale, nel caso in cui sottoponendo la paziente a un’ecografia, dovessero risultare malformazioni al feto o aneuploidie.
Nel caso in cui ci fosse il sospetto che potrebbe esserci un’insufficienza uteroplacentare, oltre a rilevare una restrizione nella crescita intrauterina, l’arteria ombelicale verrà esaminata avvalendosi di ecografia Doppler.
Maturazione polmonare
Nel caso in cui un neonato dovesse nascere prima che la gravidanza venga portata a termine, potrebbe avere un rischio aumentato di avere problemi di natura respiratoria. Il fatto che il feto possa rimanere all’interno della cavità uterina fino alla fine del parto è un elemento molto importante per la crescita e lo sviluppo corretto degli organi.
Quali potrebbero essere le possibili complicazioni di un parto prematuro? Vediamole insieme:
- Il bambino potrebbe avere una retinopatia, si tratta di uno sviluppo e una proliferazione del tutto anomala dei vasi sanguigni legati alla retina;
- Il bambino potrebbe avere una funzione a livello gastrointestinale non adeguata, al punto tale da avere delle difficoltà in fase di alimentazione e nella fase della digestione;
- Il bambino potrebbe avere delle problematiche legate alla termoregolamentazione;
- Potrebbe andare incontro a processi di natura infettiva e sepsi causate da un sistema immunitario che non si è ancora sviluppato in maniera adeguata;
- Potrebbe andare incontro a emorragie di natura intraventricolare;
- Potrebbe andare incontro a una paralisi cerebrale a livello infantile;
- Potrebbe avere problemi di ridotta pressione arteriosa (definiti anche con il termine di ipotensione);
- Il bambino potrebbe avere problemi di idrocefalo;
- Potrebbe andare incontro a crisi di natura convulsiva;
- Potrebbe andare incontro a condizioni quali l’anemia, l’ittero, l’ipoglicemia.
Farmaci da somministrare per la maturazione dei polmoni
Come si può aiutare un neonato a sviluppare in maniera adeguata i polmoni? Se la previsione per il termine del parto è verso la trentaquattresima settimana di gestazione e il feto da questo punto di vista non ha ancora raggiunto la maturità polmonare adeguata, dovranno essere in tal senso somministrati degli steroidi.
Questi verranno somministrati alla madre tramite intramuscolo, riusciranno in tal senso ad attraversare la barriera placentare, per poi raggiungere il feto. Qual’è l’effetto degli steroidi? Stimolano la produzione di surfactante, una sostanza che consente ai polmoni del bambino di maturare in maniera tale da consentigli di svolgere la loro funzione.
Da questo punto di vista è bene dire che l’utilizzo di steroidi riduce molto la gravità e l’incidenza della malattia, ad oggi è l’unica misura che si può utilizzare prima che il bambino nasca. C’è uno steroide che risulta essere da questo punto di vista quello maggiormente utilizzato? La risposta è si ed è il betametasone che viene anche chiamato Bentelan.
Solfato di magnesio
Un’altra tipologia di farmaco che potrebbe essere in tal senso somministrata è il solfato di magnesio? Qual’è la sua utilità? Il farmaco aiuta a proteggere la zona del cervello del bambino e in tal senso aiuta a ridurre quelle che potrebbero essere le complicazioni neonatali collegate a un possibile parto prematuro.
Approcci terapeutici nell’Oligoidramnios
Quali sono gli approcci di natura terapeutica che potranno essere messi in campo? Per prima cosa verrà eseguita un’ecografia una volta ogni 2-4 settimane. L’indice relativo al liquido amniotico dovrà essere misurato con una cadenza pari ad almento una volta alla settimana.
Per quanto riguarda la posizione dei medici con una certa esperienza, questi raccomandano il monitoraggio fetale tramite test non stress con una frequenza che sia pari ad almeno una volta alla settimana. Per quanto riguarda quando far nascere il bambino, ad oggi la valutazione è piuttosto controversa e deve tenere conto delle caratteristiche legate alla paziente e a possibili complicazioni a livello fetale.