Nuovo robot umanoide : si chiama Apollo 1

160

Quali sono le caratteristiche del nuovo robot umanoide? Il suo nome dovrebbe essere Apollo 1, nelle intenzioni dei suoi creatori sarà in grado di affiancare e supportare gli uomini in una fabbrica, aiutandoli e facendo in maniera tale possa svolgere quelle che attualmente risultano essere le mansioni maggiormente pesanti. Quali sono questi lavori? Vediamoli insieme:

  • Una delle attività per le quali potrebbe essere impegnato è lo spostare degli scatoloni.
  • Un’altra delle attività per le quali potrà essere impegnato è sistemare delle casse.

In maniera del tutto apparente, sembra essere un robot molto simile a quelli che sono stati precedentemente progettati e creati, tuttavia presenta delle differenze che vanno in tal senso approfondite. Per prima cosa in questo caso, l’obiettivo degli sviluppatori era creare qualcosa che fosse diverso dal solito standard, possibilmente ricalcasse in forma più attenuata le caratteristiche umane. Per questo motivo presenta delle caratteristiche differenti rispetto agli altri robot, per prima cosa il fatto di avere una testa letteralmente vuota, questa è una soluzione che consente di ricordare alle persone che dovessero interagire con lui che non si tratta di un essere pensante da questo punto di vista.

Oltre a questo, per fare in maniera tale che il suo aspetto non risultasse inquietante per le persone che devono averci a che fare, gli sviluppatori hanno deciso di dargli un volto che risulti concavo, questa soluzione, al contrario di quelli per esempio umani che hanno la caratteristica di essere convessi, non dovrebbero produrre un sentimento di timore in quelle persone che li guardano.

Assenza di emozioni

Altra caratteristica di Apollo 1 è quella di non esprimere emozioni, questo aspetto è stato voluto e cercato, facendo in maniera tale che scatenasse nelle persone un timore minore.

Lavoro a ciclo continuo

Per quanto riguarda la dotazione in termini di batterie che fanno in maniera tale che il robot umanoide possa funzionare, si tratta di batterie che hanno la caratteristica di essere del tutto intercambiabili, questa caratteristica specifica fa in modo tale che il suo ciclo di lavoro non si interrompa e possa lavorare a ciclo continuo. Quanto dura una batteria? La risposta corretta è che la batteria tende a durare circa quattro ore, tuttavia la sua durata è bene sapere che tende a ridursi se si dev’essere utilizzato per svolgere dei lavori che richiedono un livello di complessità maggiore.

Tuttavia visto e considerato che l’obiettivo è quello di fare in maniera tale che possa lavorare a ciclo continuo, basta semplicemente estrarre la batteria dalla schiena del robot e inserirne una completamente nuova. Ci sono degli obiettivi specifici che gli sviluppatori di Apollo 1 hanno in mente? La risposta è si, l’obiettivo specifico è quello di arrivare ad avere nel corso del tempo un’autonomia pari a 22 ore di lavoro consecutive, questo per sette giorni su sette.

Apollo 1 non parla

Questo robot è stato progettato in maniera specifica per non parlare, il suo modo di comunicare si basa avvalendosi di uno schermo che si trova sul volto. In questa zona possono fare la loro comparsa dei messaggi specifici che sono tuttavia molto semplici. Per fare un esempio con tre puntini di sospensione, questo indica che il robot sta pensando.

Nella zona del torace del robot, uno schermo consente di far visualizzare il nome del nuovo robot umanoide, oltre a quelle che sono le sue funzioni vitali in termini di stato. Per fare un esempio in tal senso potremmo avere lo stato di carica della batteria, oppure il livello di energia che sta consumando per svolgere le sue mansioni.

Sue attuali mansioni

Si potrebbe pensare che le sue attuali mansioni siano poco importanti, invece non è assolutamente così, quello che potrà fare il robot nell’ordine è:

  1. Per prima cosa sarà in grado di spostare delle casse poste in dei capannoni.
  2. Questa mansione per quanto possa sembrare banale, in realtà richiede che ci sia un certo grado di affidabilità e di precisione.

Miglioramenti futuri

Apollo 1, sarà in futuro sottoposto a dei miglioramenti che ne possano affinare le abilità? La risposta è si, l’intenzione futura è proprio quella di migliorarlo, andando a lavorare sulla sua capacità di manipolare. Questo verrà realizzato con un processo di perfezionamento che riguarderà le dita, facendo in maniera tale che possa essere reso più sensibile. In questo modo il robot umanoide, sarà in grado di afferrare senza alcun tipo di problematica oggetti che hanno una certa fragilità, oltre a poter in un secondo momento poter assemblare dei macchinari con un certo grado di complessità.

Le modifiche dovranno tenere conto dell’intelligenza artificiale che lo governa, facendo in maniera tale che l’Ita operi in maniera differente, Apollo 1 dovrebbe essere in grado di avere delle reazioni in tempo del tutto reale, per fare in maniera tale che si possa operare in una tempistica reale in ambienti caratterizzati da un grado di dinamicità elevati. Apollo 1 sarà in tal senso in grado di interagire e rispondere in maniera più pronta e puntuale, aumentando la sua velocità di reazione.

Al momento tuttavia, in una prima fase è previsto che il robot debba lavorare in maniera del tutto isolata, solo in un secondo momento potrà interagire con gli uomini, andando a sostituirli in compiti molto faticosi. Quando verrà presentato questo genere di robot? La risposta corretta è che la sua uscita sul mercato dovrebbe essere entro il 2024.

Ad oggi quale sia il suo attuale costo non è un dettaglio del quale siamo in possesso, tuttavia si ritiene che una cifra ipotetica che potrebbe essere realistica per l’acquisto di questo robot umanoide è intorno ai 50.000 dollari.

Robot umanoide : approfondimento

Quando parliamo di nuovo robot umanoide ci stiamo riferendo a macchine che presentano delle sembianze del tutto simili a quelle umane, questo per quanto riguarda la funzionalità, i movimenti, oltre all’aspetto. Hanno la capacità di svolgere in forma più o meno autonoma, un lavoro che prima veniva svolto da un uomo. Parliamo di sistemi che ad oggi, hanno un grado di complessità sempre maggiore, infatti in maniera frequente vengono definiti anche androidi.

Se dobbiamo parlare di robotica definita antropomorfa, potremmo far rientrare in questa definizione sia la robotica definita industriale, sia la robotica definita umanoide.

Fonte: https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/vi-presentiamo-apollo-1-il-primo-robot-operaio