Quando parliamo di Nunchi a cosa ci stiamo esattamente riferendo? In senso letterale la sua traduzione è “potere dell’occhio”, in un paese come quello della Corea, tende a divedere le persone in due categorie specifiche, vediamo quali:
- Nel primo caso si tratta di persone che sono decisamente dotate della capacità di riuscire a comprendere e decodificare il comportamento delle altre persone.
- Nel secondo caso, si tratta di persone che invece hanno decisamente una capacità molto più sfumata in tal senso, motivo per il quale hanno decisamente fatica, hanno delle difficoltà a snellire le relazioni a livello sociale.
Si tratta di apprendere la capacità di riuscire a “leggere tra le righe”, si tratta di saper interpretare nel modo giusto il linguaggio definito non verbale. In tal senso, in questo paese si tratta di un approccio che ha una tradizione molto lunga, risulta essere presente da un periodo di oltre 5000 anni. Questa disciplina in teoria dovrebbe dare ai cittadini la possibilità di potersi proteggere da una ferita di natura narcisistica, cercando di stimolare la fiducia, l’armonia e la capacità di connessione.
Definiamolo meglio
Per alcuni si tratta di una capacità che potremmo anche definire legata al “Sesto Senso”, una peculiarità che sarebbe decisamente innata, al contrario altre persone pensano che si tratti di un’abilità che nel corso del tempo è possibile migliorare e affinare. In tal senso abbiamo la posizione della psicologa sociale che si chiama Delacour che parla di una tipologia di empatia, per la quale tuttavia è necessario che una persona si alleni e osservi. Come ci si allena in tal senso? Per prima cosa serve avere un’osservazione molto intensa delle persone, cercando di riuscire a cogliere la natura autentica di una persona che magari si tende a “nascondere”, sotto alla maschera di natura sociale che abbiamo costruito nel corso del tempo.
In tal senso è bene fare una riflessione, partendo dal presupposto che i gesti di natura implicita, quelli ai quali non prestiamo in molte occasioni attenzione, in realtà sono molto importanti, hanno effettivamente un significato molto più importante di tante parole che potremmo cogliere e alle quali prestare attenzione.
Quindi attraverso questa disciplina cosa possiamo arrivare a fare? La risposta corretta è riuscire a percepire lo stato interiore della persona, per riuscire in tal senso ad avere un atteggiamento più corretto e giusto nei riguardi di queste persone. Cogliere i sospiri, le pause che una persona fa in un discorso, in pratica serve avere un atteggiamento molto attento, vigile, questo modo di porsi non riguarderà solo le persone, si parla anche del contesto nel quale ci si trova ad operare. Facciamo l’esempio di un ufficio nel quale conosciamo un collega. Qual’ è lo stato della sua scrivania? Si tratta di uno spazio nel quale possiamo cogliere un certo ordine oppure al contrario si tratta di una spazio dal quale emerge un certo disordine. Queste informazioni possono dire effettivamente molte cose sullo stato interiore del soggetto, questo ci può dire molto anche sullo stato a livello interiore che ha questa persona durante l’arco della sua giornata di lavoro.
Come regolarsi
Tuttavia per poter utilizzare una pratica del genere, in modo tale che sia utilizzato nel modo migliore, cosa deve fare una persona? Per prima cosa chi è esperto di questa disciplina consiglia alle persone che dovranno praticarla, di essere costanti nella meditazione, serve creare un allentamento che riguardi l’attenzione che dovrà essere il più stabile e lucida possibile. Non dobbiamo giudicare, questo ci aiuta ad ottenere uno sguardo che sia il più obiettivo possibile sulla nostra persona. Tuttavia questa pratica può comportare anche dei potenziali rischi, infatti pensiamo ad un rapporto tra due persone, ad una relazione, se squilibrata, diventa uno strumento basato sul dominio, uno strumento che consente di mettere in pratica una sorta di manipolazione, questa pratica nel modo sbagliato in pratica ci consente di praticare una sorta di sottomissione nei riguardi di un’altra persona. Una sorta di trappola che si manifesta in primis nella società asiatiche dove magari sono i dipendenti che hanno un’età giovane, oppure quelli che occupano una scala gerarchica più bassa rispetto ad altri a dover avere molta attenzione e tatto nei riguardi degli altri. Tuttavia facendo un’analisi maggiormente approfondita, non possiamo certo non ritrovare queste medesime dinamiche nella società occidentale, pensiamo a tutte quelle situazioni in cui ci sono capi e persone subalterne.
Molto spesso in queste dinamiche accade che il subalterno, cerca di adeguarsi nella maggioranza dei casi alla persona che è ad un livello superiore rispetto al suo, mentre molto raramente accade il contrario. Se dobbiamo parlare di soft skills, definite anche competenze di natura personale è importante sapere che hanno una certa importanza per il successo di natura professionale. Tuttavia c’è anche un rischio oggettivo che la persona, magari senza neanche accorgersene tenda a “sconfinare” in una sorta di “sudditanza” di natura psicologica. Una relazione dovrebbe essere basata su una serie di presupposti, secondo Bradford che insegna alla Stanford, in base al quale ci sono sei dinamiche delle quali è importante tenere conto:
- Per prima cosa una relazione equilibrata, ottimale permette alla persona di essere completamente se stessa.
- Un secondo presupposto molto importante è legato al fatto che entrambe le persone accettano il fatto di poter essere vulnerabili.
- Quello che viene raccontato al partner, non verrà utilizzato in alcun modo per danneggiarci.
- Si costruisce una relazione che è principalmente basata sul fatto di essere onesti.
- I conflitti dovranno essere gestiti secondo un’ottica produttiva.
- Entrambi i partner si impegnano per arrivare ad uno sviluppo che riguarda entrambi.
Utilizzare la gentilezza
Quindi nel mondo odierno è ancora un valore aggiunto, praticare una strada come quella della gentilezza, dell’empatia, della capacità di percepire le emozioni altrui, calarsi nei panni degli altri? La risposta che possiamo dare in tal senso è piuttosto articolata a parte dal presupposto che sia necessario riconoscere nell’ambito dei rapporti le persone che sono animate da cattive intenzioni, questo per potersi difendere e mettersi al riparo. Tuttavia avere un livello di empatia profondo con le persone, una certa intensità di natura emotiva, danno in ogni caso la possibilità di arrivare ad una connessione profonda, sia con la propria persona che con il mondo che ci circonda. Il Nunchi potrebbe quindi essere la strada attraverso la quale si arriva a percepire e godere di tanti piccoli momenti di felicità che possiamo avere durante l’arco della giornata.