Se parliamo di Niksen a cosa ci stiamo esattamente riferendo? La risposta corretta è che si tratta di avere un approccio ed un atteggiamento nei riguardi della vita completamente diverso dal solito. Non si tratta tanto di non fare nulla, al contrario si tratta di avere un mindset che mira in certi momenti a fare delle azioni che non necessariamente devono essere collegate a degli obiettivi specifici. Si tratta di una pratica che in quanto tale, mira semplicemente a fare in modo tale che la persona possa recuperare il tempo, il piacere di viverlo in maniera piacevole senza necessariamente doverlo concretizzare in azioni specifiche che portino a degli obiettivi. Il fatto di non doversi porre necessariamente uno scopo è un modo di essere, di porsi e di vivere la vita che non è facile, in una cultura come quella odierna sempre improntata a produrre e a dover realizzare degli obiettivi.
Per esempio scorrere i social media, leggere magari un’email, possono essere attività che potremmo identificare come aventi uno scopo. Tuttavia è anche vero che siamo abituati a ragionare avendo sempre in mente un obiettivo speficico, pensiamo ad esempio a quando prepariamo un pasto. Spesso viene fatto con l’intento di magari avere uno stile di vita maggiormente sano, oppure si prepara un pasto con l’intento di arrivare a dei risultati specifici. Per esempio se decidiamo di fare una passeggiata perchè vogliamo semplicemente rilassarci, spesso abbiamo in mente che dovremo fare almeno diecimila passi per avere un beneficio, in tal modo avremo fatto un’azione che come tale, andrà a beneficio della nostra salute.
Tuttavia senza rendercene conto, se agiamo in maniera del tutto automatica avendo sempre in mente uno scopo specifico, il rischio al quale andiamo incontro è quello di perdere del tutto un focus specifico; quello di fare una delle attività che abbiamo appena elencato solo per il puro e semplice gusto di fare una cosa piacevole.
Senso di colpa
Per quale motivo molte persone non riescono a pensare di occupare il tempo senza fare nulla? Per meglio dire compiendo delle azioni, facendo delle attività che devono semplicemente essere fatte per il puro piacere di metterle in pratica? La risposta da questo punto di vista è semplice e allo stesso tempo non scontata. Si tratta di persone che come tali tendono a sentirsi in colpa al pensiero di passare del tempo senza fare delle attività che hanno uno scopo specifico.
Psicologo olandese Jan de Jonge
Nella mentalità e nella cultura olandese è molto importante adottare una pratica che come tale possa aiutare una persona a mantenere il livello di tranquillità dopo una giornata frenetica. In base all’analisi fatta da un professore dell’università Erasmo da Rotterdam, emerge un concetto e un’arte più sottile di quello che potremmo in apparenza pensare.
Nella società odierna, la felicità si misura in base al livello di vita attiva che tendiamo a condurre, nella moderna società nella quale siamo calati, ci sono ogni giorno molte cose belle che potremmo fare. Il ritmo di vita al quale siamo abituati è molto alto, frenetico, sicuramente con un livello di frenesia maggiore rispetto ad una società non occidentale. Tuttavia questo stile di vita basato sul fare molte cose, porta con sè anche un livello di pressione, motivo per il quale le persone hanno anche bisogno di cercare e trovare un certo relax.
Questa pratica da questo punto di vista risulta essere molto utile, infatti ci offre la possibilità di poter avere una spiegazione razionale e valida nel non fare nulla; quella di combattere in maniera più efficace lo stress, il rischio di burnout al quale siamo tutti sottoposti nella moderna società basata sul fare e sull’essere sempre iperproduttivi.
Cultura olandese
Il fatto di mettere in pratica un approccio del genere ci fa capire come si può riuscire a “staccare” da una vita che molto spesso è eccessivamente frenetica. Tuttavia questo concetto in realtà non è così radicato nella cultura olandese, queste le parole di Hamming Caroline, fondatrice di un centro che si occupa di ricerca nell’ambito di dinamiche come quelle dello stress e della resilienza. In Olanda predomina una forte componente calvinista in base alla quale si è convinti serva lavorare sempre di più. Si cresce nella ferma convinzione che sia essenziale essere sempre utili e avere sempre un certo livello di disponibilità. Quindi un approccio come questo, basato su un ozio nel quale si compiono delle azioni o si fanno delle cose che non hanno una finalità e uno scopo, sembra essere da questo punto di vista una sorta di paradosso.
Questo non ha nulla a che fare con il livello di benessere che risulta essere presente nei Paesi Bassi, infatti nonostante l’Olanda sia un paese che secondo recenti statistiche risulta essere ai vertici nelle classifiche legate al benessere, risente comunque di problematiche legate al livello di stress.
In termini puramente percentuali almeno un buon sessantacinque per cento degli Olandesi, ha vissuto e sperimentato nel corso della propria vita lavorativa un livello di stress elevato. Questa problematica è legata alle dinamiche lavorative in base alle quali il troppo lavoro, l’eccesso di cose da fare aumenta decisamente il rischio che si possa arrivare al burnout. In realtà la problematica dello stress, del fare troppo lavoro, del vivere in una società che di fatto è improntata ad un livello di produttività eccessivamente elevata, non è un problema come tale solo dell’Olanda.
Tutta la società occidentale, tutti i paesi nei quali lo standard di lavoro è elevato, le cose da fare sono molte, ogni momento è legato di fatto ad un’azione che deve o dovrebbe portare ad uno scopo specifico, hanno una problematica di stress elevato, questa dinamica appena descritta fa aumentare il rischio effettivo che una persona possa arrivare nel corso del tempo ad uno stato come quello del burnout.
Considerazioni conclusive
Proprio per questa motivazione, adottare uno stile di vita in alcuni momenti focalizzato ad una pratica come quella del Niksen, può essere utile e vantaggiosa per aiutare le persone a ridurre il livello di tensione. Cercando di vivere momenti piacevoli, rilassanti, non finalizzati per forza a degli scopi o a degli obiettivi che si hanno in mente.
Serve in tal senso recuperare una dimensione nella quale si fanno determinate cose solo per il gusto di vivere dei momenti piacevoli, senza in tal senso legarle a delle finalità spefiche ma “godendo” di attimi e di situazioni piacevoli.