Nft : opera digitale da record

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Avete mai sentito parlare di Nft? Di cosa stiamo esattamente parlando? Si tratta ovviamente di un acronimo che indica però un termine in inglese che adesso vi andiamo a specificare: Non fungible Token. Giustamente vi starete chiedendo di cosa stiamo parlando, certo l’acronimo in sè anche specificato, non rende certo chiaro il suo significato. Tuttavia per fare un buon approfondimento in tal senso, dobbiamo partire da un presupposto diverso, dobbiamo prima parlare di un mercato che si è andato sviluppando negli ultimi anni, sia in termini di crescita, sia in termini di potenziale nuovo segmento che potrebbe interessare vari investitori: quello delle opere d’arte digitali.

Proprio agli inizi di marzo, è accaduto nel mercato dell’arte un fatto che ha dell’incredibile ma che ci fa anche capire come il digitale non sia solo un mondo legato alla tecnologia intesa come fruibilità di tutti, ma possa anche creare arte, opere d’arte realizzate interamente in digitale, non esistenti quindi nel mondo reale.

Opere fatte di pixel, dove l’immagine e la sua bellezza, si confondono con lo sfondo fatto interamente di pixel che l’immagine stessa rappresenta. La notizia riguarda proprio questo, una delle case d’aste più note, Christie’s, ha venduto durante un’asta, un’opera creata in puro e semplice formato digitale, per una cifra incredibile: si parla di oltre 69 milioni di dollari.

Questa è una notizia interessante ma c’è anche un altro fatto molto importante che ci fa capire come il fenomeno sia in piena crescita. Mentre la casa d’arte realizzata un profitto incredibile con un’opera interamente digitale, nello stesso periodo accadeva un fatto simile su un sito chiamato Nba Top shot. Cosa è successo su questo sito? Un movimento di denaro, che ha portato all’acquisto e alla vendita di video relativi a partite di basket. L’entità della somma che riguarda il sito è quantificata in circa 250 milioni di dollari.

Dietro a questi avvenimenti di cui abbiamo appena parlato, c’è il nostro famoso acronimo, da un pò di tempo se ne parla sul web, ma anche su giornali di una certa importanza. Se volessimo capire meglio a cosa ci stiamo riferendo, potremmo dire che si tratta di certificati che attestano l’autenticità a livello digitale di un determinato file.

Per poterlo fare, utilizzano la tecnologia della blockchain, che la maggior parte di noi conosce,  avendone sentito parlare in riferimento al mondo delle criptovalute, siamo abituati ad associarla a quello. 

Blockchain

Quindi se dobbiamo essere ancora più chiari, dobbiamo parlare di Nft e Blockchain, per fare in modo tale che in un mercato di persone che sono interessate all’acquisto o alla vendita di opere digitali e non solo, sia possibile farlo. Se non li conoscete o ne avete appena sentito parlare, sappiate che è normale. Sono nati da poco, si parla di un periodo di tempo di circa tre anni. Iniziamo a capire meglio l’acronimo in ogni sua parte cosa significa.

Il termine Token, indica principalmente la presenza di informazioni di natura digitale, il termine invece non Fungible, indica una condizione precisa, per potervela spiegare al meglio, utilizzeremo un esempio partendo però dal suo significato contrario:fungibile.

Partiamo da un esempio semplice, che vi possa però chiarire nell’immediato cosa vuol dire bene fungibile. Se vi recate in un supermercato, e guardate negli scaffali delle bibite, potreste trovare due bibite che sono di marche differenti ma che rappresentano un medesimo tipo di prodotto. Pensiamo un attimo all’aranciata, tra una marca e l’altra, ci possono essere differenze di prezzo, tuttavia il prodotto rimane sempre quello, sia in un caso che nell’altro. 

Quindi in questo caso abbiamo prodotti che sono identici, sia per l’utilizzo che ne facciamo, sia magari per il prezzo che spesso è simile e differisce di poco.

Beni non fungibili

Entriamo nel campo invece di beni differenti, che sono simili tra di loro, in alcuni casi praticamente uguali, che in realtà sono ben differenti tra di loro. Pensiamo per un attimo a una specifica opera d’arte, magari una scultura e a una sua possibile copia. Sembrano esattamente uguali ma nel caso dell’opera originale, c’è dietro una storia, un’idea che quando l’ha realizzata aveva in mente l’artista che l’ha creata che è unica nel suo genere, non replicabile, o per meglio dire si può replicare ma l’originale manterrà in ogni caso intatte le sue caratteristiche di originalità assoluta.

Tornando quindi a parlare del famoso acronimo, possiamo dire che si tratta di un metodo attraverso il quale l’autore appone alla sua opera una sorta di firma digitale che la rende unica, non riproducibile e replicabile a meno di non risconoscerla come un semplice falso fatto bene, quindi priva di qualsiasi valore economico.

Quindi questa sorta di firma digitale, rende queste opere d’arte uniche nel loro genere, tuttavia perchè questo possa avvenire nel modo giusto, serve necessariamente la Blockchain. Quando parliamo di questo termine a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di un meccanismo di controllo garantito dalla presenza di centinaia e centinaia di terminali informatici nei quali come in un immenso database, ci sono le tracce e le operazioni relative alle transazioni.

In che modo la blockchain interagisce con questi Nft? In pratica la storia di un singolo file, di qualsiasi genere esso sia, viene certificata attraverso la Blockchain. Grazie a un sistema composto da migliaia e migliaia di computer, i dati di quel singolo file vengono conservati nella maniera più corretta. Poichè sono salvati in un enorme archivio informatico, composto a sua volta da tante macchine, non c’è il rischio che il file si possa perdere, o magari possa essere in qualche modo contraffatto.

Per fare tutto questo, l’acronimo del quale abbiamo parlato, quale blockchain utilizza? Quella di Ethereum. 

Casa d’aste Christie’s

Se pensiamo adesso per un attimo a una casa d’aste come Christie’s, ultracentenaria, presente sul mercato da una vita, che ha sempre trattato la vendita di opere d’arte fisiche, è stato veramente un salto incredibile. Tramite questa tecnologia, ha potuto vendere un’opera d’arte interamente digitale, in formato jpeg, per la somma incredibile di oltre 68 milioni di dollari. Cosa ha venduto esattamente? Ha venduto semplicemente un file jpeg.

Tuttavia se parliamo di acronimi, possiamo anche dire che gli Nft, non sono solo collegati al mondo dell’arte. Possono rappresentare video, canzoni, qualsiasi cosa che non sia nel mondo fisico ma appartenga solo al mondo digitale.  

Immaginiamo per un attimo un tweet, se si tratta di una persona normale, che nessuno conosce, nessuno sarà interessato ad acquistarlo, tuttavia se invece ci riferiamo al primo tweet del fondatore di Twitter, sicuramente il suo valore è molto alto. Sicuramente nella versione certificata tramite Blockchain ha un valore elevato. Tutto questo si innesta in un mercato nuovo, che è quello legato alla vendita di oggetti, abbonamenti.

Limiti nell’acquisto di un’opera d’arte digitale

Ci sono dei limiti quando una persona acquista un’opera d’arte di natura digitale? Qua è bene fare un chiarimento. L’acquisto del determinato bene, sia esso un file in formato jpeg, dà la possibilità al compratore di acquistare un bene che è autentico, unico. Tuttavia bisogna anche dire che il copyright dell’opera, i famosi diritti d’autore non vanno nelle mani dell’acquirente, ma restano sempre nelle mani del creatore dell’opera digitale.

Impatti ambientali della blockchain

Tuttavia, non si può non riflettere sugli impatti di natura ambientale che l’utilizzo della blockhain ha. Infatti per poter funzionare, hanno la necessità di essere collegate sempre a una fonte energetica. Il consumo in termini di elettricità, si una rete di computer del genere è piuttosto elevato. 

Riflessioni finali

Come dobbiamo quindi considerare questo mercato? Si tratta di una reale opportunità, visto che si tratta di un tipo di tecnologia che potenzialemente ha applicazioni infinite, che non si limitano certo alla compravendita di opere d’arte digitali. Poi ci sono quelli invece che ritengono che ci troviamo nel mezzo di una bolla di natura speculativa, destinata prima o poi a esplodere. Al di là delle considerazioni che possiamo fare, quello che è veramente importante è avere le giuste informazioni su un mercato che è in crescita, che rappresenta una possibilità e un effettivo potenziale.

Resta sempre valido un consiglio per tutti quelli interessati magari a investire una cifra in questi nuovi mercato. Fate acquisti proporzionati alle vostre reali possibilità finanziarie, sapendo che esiste un rischio minimo, di perdere il capitale inziale investito.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.