Quando parliamo di miocardite dilatativa a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una patologia che colpisce il muscolo cardiaco e che di fatto tende a compromettere quella che è la naturale capacità del cuore di pompare in maniera efficace il sangue in tutto l’organismo di una persona.
Qual’è la zona del cuore che tende a colpire con maggior frequenza? La zona colpita è in prevalenza il ventricolo sinistro, quella porzione di cuore che è adibita a irrorare tutto l’organismo nella misura giusta attraverso l’aorta. Per quale motivo si crea una problematica del genere? La causa è un ingrossamento del ventricolo che si associa anche a una capacità di pompare la giusta quantità di sangue ridotta, si parla in tal senso di un’insufficienza cardiaca definita sistolica.
Si tratta di una patologia che può dare al paziente sintomi specifici oppure al contrario è del tutto asintomatica? La risposta corretta è a metà, infatti potrebbe essere del tutto asintomatica, tuttavia questo non toglie che si tratti di una patologia che deve essere curata nell’arco del tempo, altrimenti potrebbe condurre il paziente verso a uno scompenso di natura cardiaca.
In tal senso si tratta di una problematica nella quale avviene un accumulo di liquidi che potrebbero depositarsi:
- L’accumulo di liquidi potrebbe avvenire nella zona dei polmoni;
- L’accumolo di liquidi potrebbe avvenire nella zona addominale;
- L’accumolo di liquidi potrebbe avvenire nella zona delle gambe;
- L’accumulo di liquidi potrebbe avvenire nella zona dei piedi;
Parliamo di cause
Quali possono essere le cause che portano una persona a sviluppare questa forma di miocardite? Cercare di capire e risalire alle cause specifiche che portano un paziente ad avere un ingrossamento nelle dimensioni del muscolo cardiaco è difficile, ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a stabilire quali siano le cause specifiche. In ogni caso volendo un attimo approfondire le motivazioni per le quali si potrebbe assistere a un ingrossamento del muscolo cardiaco potremmo avere:
- Si parla in tal senso di mutazioni di natura genetica;
- Si parla di probabili difetti di natura congenita;
- Potrebbe essere la conseguenza di processi di natura infettiva;
- Potrebbe essere la conseguenza di un soggetto che fa abuso di sostanze di natura alcolica;
- Potrebbe essere la conseguenza di un soggetto che fa abuso di sostante stupefacenti;
- Potrebbe essere legato all’assunzione di tipologie specifiche di chemioterapici;
- Potrebbe essere la conseguenza dell’esposizione a sostante tossiche come il piombo;
- Potrebbe essere la conseguenza di patologie di natura cardiovascolare;
- In tal senso il soggetto potrebbe avere una cardiopatia ischemica;
- Il soggetto potrebbe essere affetto da ipertensione arteriosa.
Parliamo di sintomi
Quali sono i sintomi che può avere un soggetto che soffre di questa patologia? Generalmente si parla di sintomi simili a quelli dello scompenso cardiaco e comprendono in tal senso:
- Il paziente potrebbe avere un pallore diffuso sulla cute;
- Il paziente potrebbe avere un senso di debolezza;
- Il paziente sottoponendosi a degli sforzi potrebbe percepire un senso di facile affaticamento;
- Il paziente potrebbe iniziare ad avere un respiro affannoso;
- Se il soggetto dovesse compiere degli sforzi anche modesti potrebbe andare incontro a una forma di tosse persistente;
- Potrebbe avere un gonfiore localizzato nella zona addominale;
- Potrebbe avere un gonfiore localizzato nella zona delle gambe;
- Potrebbe avere un gonfiore localizzato nella zona dei piedi e delle caviglie;
- Potrebbe iniziare a soffrire di una forma di inappetenza;
- Potrebbe avere le palpitazioni;
- Potrebbe avere i capogiri;
- Potrebbe andare incontro a degli svenimenti.
Approcci preventivi
Quali possono essere gli approcci di natura preventiva che si possono mettere in campo di fronte a una problematica del genere? Vediamoli insieme:
- Il rischio che il soggetto possa sviluppare una patologia del genere può essere ridotto evitando di fumare;
- Con il consumo in quantità moderate di sostanze di natura alcolica;
- Non utilizzando sostante stupefacenti;
- Cercando di mantenersi in forma e rimanendo su un peso giusto;
- Modificando le proprie abitudini alimentari e puntando ad un’alimentazione che sia il più sana ed equilibrata possibile;
- Svolgendo regolare attività fisica che sia in linea con le proprie condizioni di salute.
Approccio diagnostico
Qual’è il corretto iter diagnostico al quale va sottoposto il paziente? Se il soggetto dovesse manifestare sintomi riconducibili a questa patologia il medico potrebbe sottoporre il paziente a:
- Per prima cosa il paziente verrà sottoposto ad analisi del sangue dove verrà dosato il Bnp che è un valore elevato se il soggetto ha degli scompensi di natura cardiaca. Potrebbero essere presenti dei valori che indicano una possibile alterazione nella funzionalità epatica e dei reni;
- Il paziente potrebbe essere sottoposto a una radiografia toracica che consente di vedere quali sono le attuali dimensioni del cuore e se di dovesse essere la presenza di congestione a livello polmonare;
- Il paziente potrebbe essere sottoposto a un Ecg che consente di misurare l’attività elettrica del cuore. In tal senso si potrebbero rilevare eventuali alterazioni che interessano il ventricolo sinistro;
- Il paziente potrebbe essere sottoposto a un ecocardiogramma che consente di avere una panoramica dettagliata delle strutture del cuore. Si tratta di un esame molto importante, consente infatti di valutare le dimensioni relative alle camere cardiache e allo spessore delle pareti. Consente di vedere la funzione contrattile del muscolo cardiaco, il funzionamento di quelle che vengono definite valvole, oltre che riuscire a fare una stima di quella che risulta essere l’attuale pressione dei polmoni;
- Il paziente potrebbe essere sottoposto a un test da sforzo e relativo consumo di ossigeno. Si registra in pratica un elettrocardiogramma mentre il paziente è sottoposto a uno sforzo di natura fisica;
- Il paziente potrebbe essere esposto a una coronarografia che consente di analizzare la struttura delle coronarie tramite un mezzo di contrasto che viene iniettato nel paziente;
- Il paziente potrebbe essere esposto a un esame chiamato cateterismo cardiaco e prevede l’introduzione di un tubicino in un vaso sanguigno. Arriverà fino al cuore a consentirà al medico di avere una serie di informazioni su flusso, ossigenazione, sulla pressione presente internamente alle camere cardiache;
- Il paziente potrebbe essere esposto a una biopsia endomiocardiaca con l’utilizzo di uno strumento definito biotomo. Si effettuano sul lato destro;
- Il paziente potrebbe essere sottoposto a una risonanza magnetica cardiaca con mezzo di contrasto che consente di avere immagini dettagliate della struttura del muscolo cardiaco e dei vasi sanguigni;
- Il paziente potrebbe essere sottoposto a Tc al cuore con relativo mezzo di contrasto;
- Il paziente potrebbe essere sottoposto a valutazioni di natura genetica tramite prelievo di un campione di sangue dal quale verranno analizzati i globuli bianchi e il relativo Dna.
Approcci terapeutici
Quali sono invece gli approcci di natura terapeutica che si hanno a disposizione? Per prima cosa si dovrà stabilire quale sia la causa spefica della miocardite dilatativa. In ogni caso andrà sottoposto il paziente a una terapia che curi l’insufficienza cardiaca, tale terapia potrebbe comprendere:
- Somministrazione di farmaci quali beta-bloccanti, diuretici, digossina, anti-aldosteronici;
- Impianto di un pacemaker o di un defibrillatore automatico;
- Nei casi più seri si potrebbe ricorrere a un trapianto di cuore o dispositivi che assistano il ventricolo sinistro definiti anche Lvad.