Mindfulness

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Se parliamo di mindfulness a cosa ci stiamo riferendo esattamente? In che modo questo approccio potrebbe riuscire ad aiutarci ad affrontare la problematicità della vita con una prospettiva differente? Si tratta di una filosofia che si basa sul cercare di vivere una condizione dolorosa e traumatica per il soggetto in una maniera differente? Si tratta di una pratica che aiuta ad avere meno paura degli eventi negativi? In che modo un soggetto la può applicare? Se dovessimo dare una definizione il più corretta possibile che rappresenti in pieno quella che è la filosofia del suo fondatore che si chiama Jon Kabat Zin, potremmo definirla come una presa di di posizione del soggetto che vive in maniera attiva e attenta l’attimo presente, quello che sta accadendo nella sua vita nel momento stesso in cui avviene ma adotta un atteggiamento differente dal solito, non giudicante.

Se dovessimo identificarla con una parola inglese potremmo tradurla come una sorta di consapevolezza, tuttavia riteniamo sia riduttivo pensare a questo approccio mentale, a questo modo di impostare la vita come semplice consapevolezza, in realtà dietro a questa semplice parola c’è un mondo interiore che il soggetto sperimenta, c’è un approccio che cambia completamente.

Il significato corretto è non tanto consapevolezza in maniera generica ma prendere consapevolezza, acquisire quel livello di consapevolezza che difficilmente nella vita di tutti i giorni abbiamo l’abitudine di avere. Possiamo quindi affermare che il termine più corretto per definire questo livello mentale è riuscire a essere attenti, prestare molta attenzione a quello che in quel momento nella nostra vita sta accadendo.

Un’attenzione quindi al momento che stiamo vivendo, non al passato, non al futuro, ma al momento specifico. Dobbiamo diventare attenti in maniera voluta e volontaria a cosa? All’esatto momento che stiamo vivendo, al momento presente che riempie la nostra vita di cose positive o cose negative.  Una volta acquisita quel livello di attenzione che ci serve a vivere in pieno quel momento presente, dobbiamo porci in un’ottica mentale completamente diversa, non dobbiamo fare valutazioni personali sul momento presente che stiamo vivendo in maniera attenta, non dobbiamo esprimere giudizi su quello che ci sta capitando, dobbiamo imparare ad essere persone non giudicanti.

Meditazione e vita quotidiana

Esiste un livello di correlazione tra questo modo di concepire il mondo e la meditazione tradizionale? Si, in realtà l’approccio basato sulla consapevolezza è il risultato di un processo basato e fortemente collegato alla meditazione di origine buddhista classica. Si tratta proprio a tutti gli effetti di proporre a una persona un livello iniziale di pratica meditativa, semplice, non complicato da riprorre anche in maniera del tutto autonoma a una persona che vive il suo quotidiano.

Perchè avviene questo? Perchè una pratica minina di meditazione, che sia alla portata di tutti i soggetti nell’affrontare il proprio quotidiano, aiuta a vivere il momento presente, la quotidianità di ogni persona con un approccio completamente differente. Infatti ognuno di noi, prima o poi, chi per un verso e chi per l’altro, si deve rapportare con il disagio, con la problematicità del vivere, con il fatto che la vita non è semplice ma può portare una persona ad avere problemi di vario genere che quotidianamente vanno affrontati.

Quello che serve quindi non è trovare un modo di evitare i problemi, di sfuggire ai problemi che la vita ogni giorno ci propone, quello che è veramente importante è trovare un modo nuovo, completamente differente che sia in grado di metterci in relazione con il disagio che prima o poi potremo provare in una modalità completamente nuova.

Alcuni chiarimenti che vanno fatti

Se pensiamo che questo approccio mentale sia basato in qualche modo su tecniche che aiutano il soggetto a rilassarci siamo fuori strada. Non si tratta di una pratica meditativa classica che aiuta il soggetto a raggiungere un livello di trance personale elevato, un livello nel quale il soggetto riesce a rendere la sua mente vuota da qualsiasi tipo di pensiero negativo che la possa turbare. Non si tratta neanche di una modalità attraverso la quale un soggetto arriva ad avere un buon livello di benessere che coinvolge sia la mente che il suo corpo, condizione difficile da raggiungere e ancora più difficile da mantenere.

Non si tratta neanche di un approccio che basa il suo operare sul fatto che un soggetto arrivi ad accettare in maniera serena e consapevole tutto quello che ci accade, ogni evento che nel bene e nel male entra nella nostra vita e ci porta a ad avere magari dei momenti di turbamento di natura psicologica e anche fisica.

Non ci tratta di un approccio che deriva direttamente dal metodo buddhista dell’accettazione, nel quale un soggetto arriva nel corso del tempo ad accettare tutti quegli accadimenti che fanno parte della sua vita quotidiana nel modo più tranquillo possibile, senza dare giudizi, senza mettersi in posizione critica, adottando un atteggiamento completamente passivo riguardo a tutto quello che ci circonda e che ci potrebbe accadere.

Porre attenzione

Quindi l’approccio vero che sta dietro alla mindfulness è proprio quello del livello di attenzione che poniamo al momento presente, all’attenzione che riusciamo ad avere quando stiamo vivendo il momento quotidiano. Si parte dal presupposto che per come siamo strutturati noi uomini, in base anche a come la nostra mente è stata plasmata dai condizionamenti di natura sociale, diventa per noi molto difficile avere un approccio semplice alle cose, un immediatezza del vivere che si basi sul qui e l’ora.

Quindi cambiare approccio alla vita, essere presenti al qui, al momento presente ci pone in un’ottica completamente diversa, dove il soggetto riesce a vivere la pienezza della vita, la pienezza dell’attimo presente con un livello di attenzione che probabilmente in passato non avrebbe mai avuto.

Tuttavia vivere in maniera consapevole la vita, con il giusto livello di attenzione vuol dire abbracciare la vita stessa a 360 gradi, con la pienezza di tutto quello che potrebbe accadere, sia da un evento positivo, sia da un evento negativo. Quindi quello che dobbiamo riuscire a fare e non è certamente una cosa semplice è quella di non respingere il dolore, non negare l’esistenza di esso o non mettere in atto strategie per fuggire dal dolore, ma riuscire a vivere questa dimensione con il giusto livello di pienezza, sapendo che può essere sicuramente un’occasione per poter crescere.

Non si può evitare il dolore

Quindi al contrario di quello che molti di voi potrebbero pensare, non puoi pensare a fuggire dagli eventi della vita che ti fanno soffrire, che rendono magari più complessa la tua vita. Partendo dal presupposto che non puoi evitare il dolore, la sofferenza che nella vita di ognuno può entrare, dobbiamo invece imparare a vivere con la giusta attenzione e con il giusto grado di consapevolezza il dolore che nella nostra vita può entrare a pieno titolo.

Quindi si tratta di un approccio che va al contrario di quella che è la logica che adottiamo ogni giorno nei confronti dei problemi, quella di cercare di sfuggire dal dolore, dalla sofferenza, da tutti quegli eventi che nella nostra vita portano un inevitabile momento di grande turbamento interiore.

Partendo quindi dal presupposto di voler affrontare il dolore, di voler essere consapevoli, di avere il giusto grado di attenzione nei riguardi di questo, ci aiuta a metterci nelle condizioni migliori per riuscire ad affrontarlo nel modo migliore, per cercare soluzioni attive e strategie per riuscire a gestire la sofferenza nel migliore dei modi possibili.

Ulteriori approfondimenti

Quindi questo modo differente, questo approccio che parte da un presupposto diverso oltre ad avere solide basi cliniche perchè portato avanti da un professore di medicina, viene applicato anche all’ambito della psicoterapia. Recentemente le sue potenzialità sono arrivate fino all’ambito dell’educazione. Infatti si inizia a parlare di un vero e proprio stile di vita che consente a un individuo di poter vivere in maniera più attenta e consapevole il momento presente e quindi di conseguenza in maniera più salutare.