Metastasi al fegato ovvero una condizione che si origina in seguito alla diffusione di cellule di natura neoplastica in distretti corporei che sono differenti rispetto all’origine del tumore primario. Per questo motivo è bene dire che il processo di metastatizzazione al quale è andato incontro il fegato non è mai il risultato di cellule che sono presenti nella zona di questo organo. Si tratta invece di cellule presenti da organi differenti che sono migrate e hanno prodotto questa condizione. Potrebbero quindi essere cellule che provengono da organi come il colon, da organi come il retto o da organi come il seno.
Come mai questa tipologia specifica di cellule provenienti sempre da altri organi tende invece a colonizzare la zona del fegato? Proprio per le funzioni specifiche che ha questo organo. Tra i suoi numerosi compiti c’è anche quello legato al processo di filtraggio. Infatti nella zona del fegato posso arrivare fino a 2 litri di sangue ogni minuto.
Si parla in tal senso di vena porta che è quella adibilita a gestire e ricevere il flusso di sangue che irrora questo organo. In termini percentuali possiamo dire che attraverso questa vena ne scorre fino al 70 per cento che verrà poi utilizzato per irrorare in maniera adeguata questo organo specifico.
Questo sangue nel corso del suo viaggio ha attraversato anche un organo come l’intestino e la zona addominale. Chiaramente in un flusso sanguigno del genere possono anche transitare le cellule di natura tumorale che provengono da un tumore primario e arrivano da un organo differente.
Percentuali di diffusione
Il processo di metastatizzazione quanto è diffuso in un organo come il fegato? La risposta è articolata ed è bene dire che questo organo è quello più comunemente colpito dalla presenza di eventuali processi di metastatizzazione la cui provenienza è nella maggior parte dei casi imputabile a tumori primari originatisi nella zona dove sono presenti organi che svolgono funzioni digestive e di assorbimento.
Quando parliamo di un processo di metastatizzazione dobbiamo utilizzare una definizione univoca o ci possono essere di vario genere? In realtà potremmo trovarci in presenza di due tipologie specifiche:
- Potrebbe trattarsi di un processo di metastatizzazione che si è originato contestuamente al tumore primario definite in tal senso epatiche sincrone
- Potrebbe trattarsi di un processo di metastatizzazione che si è originato successivamente alla formazione del tumore primaio definite in tal senso epatiche metacrone
Quanto sono diffuse queste metastasi? Volendo utilizzare le percentuali potremmo dire che almeno un quaranta per cento dei pazienti deceduti per tumori di organi differenti avessero un processo di metastatizzazione che riguardava il fegato.
Se dobbiamo parlare di una neoplasia maligna nella zona del fegato è molto più facile che sia il risultato della presenza di metastatizzazione piuttosto che le conseguenza di un tumore di natura primaria.
Soggetti a rischio
Quali sono dunque i pazienti maggiormente a rischio nello sviluppo di queste patologie di natura neoplastica? Hanno maggiori probabilità di sviluppare metastatizzazione nel fegato pazienti che hanno le seguenti patologie tumorali già in essere:
- Parliamo di soggetti che hanno sviluppato tumori al colon
- Parliamo di soggetti che hanno sviluppato un tumore al retto
- Parliamo di soggetti che hanno sviluppato un tumore allo stomaco
- Parliamo di soggetti che hanno sviluppato un tumore all’esofago
In tale analisi va fatto rientrare un altro fattore molto importante: lo stadio del tumore primario. Se è in forma avanzata i rischi che si possano sviluppare dei processi di metastatizzazione che riguarderanno altri organi è molto alto. Per questo motivo si parla spesso di cercare di diagnosticare il cancro quando è all’inizio.
Approcci preventivi
Ad oggi la scienza moderna non è ancora riuscita a stabilire degli approcci di natura preventiva che siano effaci per una forma neoplastica che interessa la zona del fegato. Per questo motivo si spinge molto a cercare di diagnosticare in tempi utili e rapidi il tumore primario.
Metastatizzazione
Quindi quando parliamo di un processo di metastatizzazione che interessa un organo come il fegato, nella maggior parte dei casi di quali organi responsabili dobbiamo parlare? In linea generale si può dire che in termini percentuali nel sessanta per cento dei casi si parla di tumori che interessano:
- Si tratta di pazienti che hanno un tumore nella zona del retto
- Si tratta di pazienti che hanno un tumore nella zona del colon
Volendo utilizzare percentuali, si può dire che in almeno il venti per cento dei casi nei quali viene diagnosticato un tumore primario che interessa la zona del colon o del retto è già avvenuto un processo di metastatizzazione che interessa il fegato.
Per quale motivo c’è questa tendenza delle cellule tumorali a radicarsi nella zona del fegato? Si tratta di una caratteristica di natura anatomica. Infatti intestino e fegato sono collegati da un notevole flusso sanguigno che attraversa l’intestino per arrivare al fegato attraverso una vena chiamata porta. Un canale ideale per cellule tumorali che daranno poi origine a processi di metastatizzazione.
Sintomatologia
Nella maggior parte dei casi un processo di metastatizzazione che interessa la zona del fegato potrebbe essere del tutto asintomatico. Solo successivamente l’incremento in termini numerici e l’aumento di volume potrebbe dare una sintomatologia quale:
- Il paziente potrebbe diventare piretico
- Il paziente potrebbe percepire pesantezza addominale
- Il paziente potrebbe avere un senso di stanchezza
- Il paziente potrebbe avere un dimagrimento
- Il paziente potrebbe avere nausea
Processo diagnostico
Come diagnosticare correttamente un processo di metastatizzazione che riguarda il fegato? Si dovranno prescrivere esami del sangue e una serie di esami aggiuntivi quali:
- Far fare al paziente un’ecografia
- Far fare al paziente una risonanza magnetica
- Far fare al paziente una tomografia computerizzata
- Potranno anche essere eseguiti dei test di natura genetica
A differenza di un tumore che ha livelli specifici di evoluzione che vanno da un primo livello a un quarto, non è possibile fare la stessa cosa per un processo di metastatizzazione che rappresenta di fatto già uno stadio evoluto di una certa malattia.
Approcci terapeutici
Per quanto riguarda le potenziali terapie che si possono mettere in atto per metastasi al fegato è importante fare una specifica:
- Vanno tenute in considerazione una serie di variabili quali le caratteristiche della malattia
- Da quale tumore primario deriva
- Quanto è compromessa la funzionalità del fegato
- Qual’è lo stato di salute del paziente
- Se il processo di metastatizzazione è contemporaneo al tumore primario o successivo
Se il processo di metastatizzazione non è molto diffuso il trattamento principale è quello chirurgico. In tal senso sarà possibile asportare le lesioni ripetitive senza danneggiare il fegato. Un altro vantaggio in tal senso è il fatto che il fegato è un organo che tende a rigenerarsi. Di conseguenza in fase di intervento chirurgico sarà possibile asportarne fino a un settanta per cento per eradicare le lesioni ripetitive. Tuttavia si tratta di un organo delicato, per questo motivo è molto importante che sia personale altamente specializzato a eseguire l’intervento.
Se le lesioni ripetitive non si possono asportare tramite intervento chirurgico sarà possibile ricorrere a una tecnica che viene chiamata termoablazione. Si tratta in pratica di un ago che con il calore distrugge le cellule affette da metastatizzazione.
Un altro approccio possibile è la chemioterapia. In tal senso si potrebbe utilizzare un metodo di somministrazione della stessa attraverso l’arteria del fegato. Questa procedura viene chiamata chemioembolizzazione. La chemioterapia più tradizionale può essere utilizzata sia prima dell’intervento che in fase successiva per eradicare eventuali cellule tumorali ancora in corso.
Si può utilizzare la radioterapia sia esterna che interna. Un’altra tecnica prevede un processo di embolizzazione, in pratica ostruire le arterie che portano nutrimento alle lesioni ripetitive. Negli ultimi anni sono nate terapie a bersaglio molecolare che colpiscono direttamente le cellule metastatiche. In tal senso si utilizzano farmaci quali:
- Bevacizumab
- Cetuximab
In alcuni casi per specifici processi di metastatizzazione che derivano da tumori di natura neuroendocrina si può utilizzare il trapianto del fegato. Tuttavia si tratta di una procedura che va eseguita in centri altamenti specializzati da un’equipe di chirurghi esperti.