Sicuramente vi sarà capitato di sentir parlare dei tumori, spesso a questa parola è associato un altro termine che indica uno stadio tumorale più avanzato: le metastasi. Per prima cosa è bene dire che le patologie tumorali possono avere differenti stadi. Si può trattare di un tumore di natura benigna e quindi in fase iniziale con maggiori probabilità di essere curato, oppure possiamo trovarci in presenza di un tumore di natura maligna. In questo caso siamo in uno stadio differente, più radicato, di conseguenza diventerà più complesso l’approccio e le cure che la medicina dovrà mettere in campo. Il tumore poi a sua volta potrebbe non essere più localizzato nella zona originale dove si è formato. Tramite il flusso ematico le cellule tumorali potrebbero essersi spostate in un organo differente.
Per parlare bene di questa fase di sviluppo della neoplasia è importante per prima cosa analizzare un meccanismo che interessa le cellule tumorali nel nostro organismo. La loro caratteristica principale è quella di riuscire a spostarsi dall’area interessata alla formazione del tumore originale, verso altre zone specifice del corpo. Quello che accade quindi è che le cellule tumorali riescono a separarsi dal tumore dal quale hanno avuto origine (definito anche tumore primario) e sfruttando il flusso ematico si spostano dando origine a un secondo tumore che sarà localizzati in organi differenti ad esempio al seno.
Una caratteristica molto importante che contraddistingue le cellule tumorali è quello di avere correlazioni tra di loro meno vincolanti e peculiarità che le rendono in grado di potersi spostare. Un altro fattore molto importante è legato alle caratteristiche di queste cellule tumorali. Quando si spostano e colonizzano altri organi, mantengono in ogni caso alcune caratteristiche legate al tumore primario dal quale hanno avuto origine.
Per questo motivo se in origine il tumore era localizzato nella zona del seno e le cellule tumorali che si sono spostate tramite il flusso ematico, si sono poi insediate nella zona dei polmoni, avranno caratteristiche di base legate al primo tumore.
Come abbiamo detto all’inizio, questa fase di evoluzione della massa tumorale rappresenta uno stadio più avanzato di quello iniziale. Infatti in origine le cellule tumorali erano confinate all’organo o al tessuto nel quale si erano formate. Se la fase espansiva della massa tumorale continua, le cellule possono insediarsi in altri organi. Questo stadio è sicuramente il più pericoloso e rappresenta ad oggi la motivazione principale per cui ci sono i decessi legati alle patologie di natura tumorale.
Stadi tumorali e fasi evolutive del tumore
Tutti i tumori danno origine a metastasi? In realtà no, in questo senso è bene distinguere quelli benigni e quelli maligni. Un altro fattore molto importante che va tenuto in considerazione è legato a caratteristiche specifiche del tumore, all’organo nel quale il tumore si manifesta, fino alla presenza di vie di comunicazione come vasi sanguigni, arterie, vasi linfatici che costituiscono dei canali di accesso ideali per le cellule tumorali.
Meccanismo di proliferazione delle cellule tumorali
In che modo le cellule tumorali riescono a migrare e staccarsi dal tumore primario e diffondersi verso altri organi e tessuti del corpo umano? Il meccanismo è quello di riuscire a rompere i vincoli che li tengono ancorate al tessuto originario dal quale hanno avuto origine. Successivamente se riescono a superare la zona dei linfonodi le cellule tumorali possono utilizzare due vie differenti per allontanarsi dal tumore primario e insediarsi in un altro organo per dare origine a una forma tumorale nuova. Sfruttando il sistema linfatico possono raggiungere aree molto distanti dal tumore primario.
In alcuni casi sono in grado di superare in maniera efficace le difese che il sistema immunitario ha messo in atto, per cercare di distruggere gli agenti patogeni estranei. Una volta superate queste difese saranno in grado di raggiungere una sede differente dove innescheranno un meccanismo di proliferazione dando origine a un nuovo tumore.
Meccanismi di prevenzione
Ci sono delle dinamiche preventive che si possono applicare in maniera tale da evitare la proliferazione in sedi differenti dal tumore primario? Purtroppo no, ad oggi la scienza non è ancora riuscita a indicare dei validi approcci che siano in grado di impedire che le cellule tumorali svincolate da una neoplasia primaria, tendano a non innescare un meccanismo di proliferazione in altri organi.
Sono sicuramente validi i consigli che vengono dati per ridurre i rischi di insorgenza delle patologie tumorali in generali quali:
- Avere un’alimentazione sana ed equilibrata, basata sul consumo di frutta e verdura
- Condurre uno stile di vita sobrio evitando il fumo
- Non abusare di alcolici
Sicuramente un approccio molto importante per tutti quei pazienti che in passato hanno avuto una patologia tumorale e sono stati curati per quella, è il sottoporsi a controlli periodici presso medici specialisti in modo da monitorare le condizioni generali di salute e eventuali segnali che possano far pensare a una recidiva.
Approcci terapeutici
Le variabili che vanno tenute in considerazione nella cura di una forma tumorale in stadio avanzato sono molto importanti. Una di queste riguarda il tumore primario, dove le cellule tumorali si sono riprodotte e quali sono le condizioni di salute del paziente. Gli approcci terapeutici per tumori in stadio avanzato sono:
- La chemioterapia utilizzata anche per curare il tumore primario
- In questi ultimi periodi si parla di terapia a base ormonale
- Sono venute alla ribalta anche le terapie a bersaglio molecolare
- L’immunoterapia
Non dimentichiamo poi la radioterapia e l’approccio chirugico, la prima può essere utilizzata per impedire che il tumore si diffonda in organi come il cervello. La chirurgia invece può essere utilizzata in quelle specifiche casistiche in cui le cellule tumorali che si sono replicate, hanno dato origine a una nuova massa tumorale localizzata in un punto specifico.
Cure e cellule tumorali
Le cellule tumorali che si sono staccate da un tumore primario per radicarsi in un altro organo e generare un secondo tumore, sono piuttosto difficili da trattare. Se sul paziente è stato utilizzato un primo ciclo di radioterapia e chemioterapia per distruggere le cellule tumorali ma alcune di queste sonon riuscite a resistere ai trattamenti, hanno innescato dei meccanismi di mutazione genetica che le rendono più resistenti.
Organi interessati ai tumori in stadio avanzato
Ci sono degli organi specifici che possono essere interessati da forme tumorali in stadio avanzato? In linea di massima gli organi coinvolti in forme tumorali avanzate possono essere di vario genere, certamente quelli che presentano caratteristiche specifiche come un elevato numero di vasi sanguigni, sono quelli maggiormente interessati dal transito di cellule tumorali maligne.
Resistenza alle cure
Un tumore in stadio avanzato e metastatizzato, sviluppa una resistenza maggiore a trattamenti come la radioterapia e la chemioterapia. Inoltre in molti casi, le metastasi possono essere disseminate in punti dell’organismo difficilmente raggiungibili, questo non consente di intervenire in maniera chirurgica per sradicarle. Un altro problema che coinvolge i pazienti può essere il livello di indebolimento del soggetto ammalato di tumore. Le scarse difese immunitarie non consentono di intervenire con terapie a base di chiemioterapia o radioterapia.
Anamnesi di un tumore in stadio avanzato
Ci sono strumenti attraverso i quali la scienza è in grado di prevedere se un tumore è destinato ad evolversi e a metastatizzarsi? In realtà no, ancora oggi lo strumento più efficace per evitare che una neoplasia tumorale possa diffondersi è quella di puntare su diagnosi precoci che possano individuare e curare un tumore in uno stadio iniziale.
L’esame istologico invece è in grado di dare l’informazione più importante sul tumore e sul suo stadio di evoluzione. Gli studi sui meccanismi legati ai geni responsabili dei processi di metastatizzazione dei tumori sono in corso. L’analisi delle dimaniche che a livello genetico regolano questi meccanismi sono piuttosto complesse, sono stati fatti alcuni progressi.
Si parla ad esempio di molecole definite di adesione, in grado di far aderire le cellule tumorali in maniera salda al tessuto sano.
Diagnosi del tumore metastatizzato
In generale per riuscire a effettuare una corretta diagnosi di un tumore metastatizzato, si utilizzano i medesimi strumenti che verrebbero messi in campo per la diagnosi di un tumore normale. Si parla quindi di esami come la tomografia computerizzata, la tomografia a emissione di positroni.
Un fattore molto importante di analisi, riguarda il livello metabolico delle cellule tumorali che è sempre più alto di quello delle cellule normali. In linea generale nel nostro corpo esiste un meccanismo di difesa che è rappresentato dal sistema immunitario. Quindi la corretta attivazione delle difese immunitarie in alcuni casi è in grado di riconoscere le cellule tumorali e distruggerle. Un tumore invece in stato avanzato è in grado di superare le difese immunitarie. Proprio per questo motivo i ricercatori stanno effettuando degli approfondimenti per modificare la risposta del sistema immunitario e renderla più efficace e contrastare la formazione di vasi sanguigni nel tumore in modo da impedirgli di nutrirsi.
I processi di metastatizzazione sono molto particolari e sono legati al tumore primario e all’organo dal quale ha avuto origine. Ad esempio il tumore al colon, tende a metastatizzare in altri organi quali il fegato, il polmone. Una spiegazione plausibile può essere quella che riguarda la vicinanza tra questi organi o la presenza di vasi sanguigni o linfatici, passaggi ideali per far sì che le cellule tumorali possano diffondersi in altre zone dell’organismo.
Un’altra possibile spiegazione è quella delle proteine presenti sulle cellule tumorali che hanno punti in comune con quelle presenti su un organo specifico.