Menorragia cause

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Quali sono le cause della menorragia? Tra le cause della problematica potremmo avere:

  • Potrebbe essere legata a squilibri di natura ormonale;
  • Potrebbe essere legata a un malfunzionamento delle ovaie;
  • Potrebbe essere collegata a altre patologie quali i fibromi all’utero;
  • Potrebbe essere legata a polipi;
  • Potrebbe essere legata a un’endometriosi;
  • In forma più rara ma possibile, potrebbe essere legata a una patologia di natura tumorale.

In alcuni casi questa problematica potrebbe essere legata a complicazioni durante la fase della gravidanza, potrebbe essere collegata all’utilizzo della spirale, potrebbe essere collegata all’utilizzo di alcune tipologie di farmaci. In tal senso si riferiamo a farmaci con azione antinfiammatoria e anticoagulante.

Approfondiamo la problematica

Quando utilizziamo il termine menorragia, ci stiamo riferendo a perdite di natura mestruale che possono essere abbondanti e che tendono a prolungarsi nel corso del tempo. Si parla di tempistiche di una settimana, in tal senso è bene dire che la perdita di sangue che collegata e i crampi che possono essere collegati, possono risultare per la donna altamente debilitanti.

Questo potrebbe causare nel tempo una compromissione di quella che risulta essere la quotidianità del soggetto, causando in tal senso l’anemia oltre a poter dare problemi come un senso di affaticamento e il fiato corto. 

Patologie collegate

Quali possono essere in tal senso le patologie collegate? Vediamole insieme:

  • Potrebbe essere collegata a una patologia come l’Adenomiosi;
  • Potrebbe essere collegata a un cancro nella zona dell’ovaio;
  • Potrebbe essere collegata a disturbi relativi alla tiroide;
  • Potrebbe essere collegata a una patologia come l’Endometriosi;
  • Potrebbe essere collegata a una patologia come il Fibroma uterino;
  • Potrebbe essere collegata a una patologia come la Malattia di von Willebrand;
  • Potrebbe essere collegata a patologie di natura epatica;
  • Potrebbe essere collegata a patologie di natura renale;
  • Potrebbe essere collegata a polipi all’utero;
  • Potrebbe essere collegata a una forma tumorale all’utero.

Polipi all’utero

Quando parliamo di polipi nella zona dell’utero, ci stiamo riferendo a delle escrescenze che tendono a formarsi nella zona uterina. C’è un’età specifica nella quale tendono a formarsi? La risposta è no, potrebbero formarsi in qualsiasi momento, si tratta in tal senso di una problematica piuttosto comune, in maniera particolare in donne che hanno un’età compresa tra i 40 anni e i 60 anni.

Sono accompagnate da una sintomatologia? La risposta è si, la donna potrebbe avere in tal senso sintomi piuttosto fastidiosi. Per prima cosa è importante dire che si tratta in tal senso di neoformazioni di natura benigna che sono abbastanza frequenti. Possono in tal senso avere uno sviluppo che potrebbe riguardare donne che hanno qualsiasi età.

Potrebbero svilupparsi durante il periodo definito fertile, dopo la menopausa, tuttavia questa seconda condizione è abbastanza rara. Per quanto riguarda le dimensioni, potrebbero avere una variazione che è da pochi millimetri ad alcuni centimetri. Potrebbero presentarsi in forma singolare oppure al contrario potrebbero essere formati da una serie di polipi di dimensioni ridotte.

Vediamo le tipologie

Quando si parla di polipi all’utero, potrebbero essere classificati in:

  • Potrebbe trattarsi di una forma definita peduncolata, si tratta di polipi che sono come tali fissati alla mucosa uterina, questo avviene tramite un peduncolo. Generalmente si tratta di formazioni che come tali tendono a rimanere confinate nella zona dell’utero, in altri casi anche se in forma del tutto rara, potrebbero arrivare nella zona della vagina;
  • Potrebbe trattarsi di polipi uterini definiti sessili che sono ancorati in tal senso alla mucosa uterina con tutta la base.

Parliamo di cause

Quali possono essere le cause relative allo sviluppo di polipi? Ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a identificare quali possono essere le cause, il tal senso si può parlare di fattori di rischio che in tal senso potrebbero aumentare la probabilità che possano svilupparsi, vediamo quali sono:

  • Per prima cosa potrebbero essere legati a estrogeni;
  • Un altro fattore di rischio in tal senso è l’età anagrafica del soggetto;
  • L’insorgenza di questi è collegato a un arco temporale compreso tra i 40 anni e i 60 anni.

 In alcuni casi la comparsa di queste neoformazioni, potrebbe anche essere collegata al Tamoxifene, si tratta di un ormone di natura sintetica che viene utilizzato per trattare il cancro al seno.

Recenti studi hanno anche dimostrato che agisce in maniera non accentuata sulla mucosa che tende a coprire la zona interna della cavità uterina. Ci sono altri fattori in tal senso legati alla comparsa di polipi? La risposta è si, si parla di donne che in tal senso sono affette da obesità, si parla quindi di soggetti di sesso femminile che hanno un indice di massa corporea che risulta essere superiore a 29.

Sintomi

Nella maggior parte dei casi la presenza di polipi all’utero non provoca sintomi, motivo per il quale capita in maniera frequente che il processo di diagnosi si produca durante un controllo di natura ginecologica di routine o mentre si effettua un pap test. Nel caso in cui i polipi dovessero presentare dei sintomi potremmo avere:

  • Mestruazioni con un livello di dolore piuttosto accentuato (condizione definita anche dismenorrea);
  • Potrebbero essere accompagnate da crampi all’addome piuttosto marcati;
  • Potrebbero essere accompagnati dalla presenza di un flusso abbondante.

Se la perdita di sangue dovesse essere marcata, almeno nel 25 per cento dei casi potrebbe essere un sintomo che segnala la presenza di un polipo all’endometrio. Da questo punto di vista non è infrequente che avvengano perdite intermestruali definite anche spotting. Se parliamo di polipi che interessano la zona dell’utero, potrebbe esserci una perdita di natura emorragica che potrebbe manifestarsi durante il rapporto sessuale o dopo lo stesso.

Polipi all’utero e gravidanza

Il fatto che ci possa essere un polipo potrebbe incidere sulle effettive possibilità che una donna possa rimanere incinta o abortire. Come regola generale è bene dire che la presenza di polipi nella zona dell’utero non dev’essere considerata una motivazione per la quale ci si deve preoccupare.

In occasioni molto rare potrebbero evolvere e diventare forme maligne, motivo per cui di solito tendono a non essere rimossi.      

Diagnosi

Qual’è il corretto iter diagnostico? In tal senso è bene dire che la visita ginecologica condotta con ecografia transvaginale risulta essere la metodologia maggiormente applicata per diagnosticare i polipi. In alcuni casi potrebbe anche essere eseguito un test che viene chiamato isterosonografia.

Considerazioni finali

Stabilire quali siano le cause della menorragia è molto importante per adottare dei rimedi che dipendono comunque da una serie di fattori tra questi abbiamo:

  • Gravità;
  • Quale sia la causa;
  • Stato di salute del paziente.

Tra i rimedi potrebbero essere prescritti degli antinfiammatori, nel caso in cui si sviluppi l’anemia potrebbe essere prescritta l’assunzione di ferro, in alcuni casi potrebbero rendersi necessario l’intervento chirurgico.

Utero fibromatoso sintomi

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.