Medulloblastoma

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Se non avete mai sentito parlare del medulloblastoma, sappiate che si tratta di una patologia tumorale che riguarda la zona del sistema nervoso centrale. A quale età si può sviluppare una patologia tumorale del genere? Esistono dei fattori di rischio oggettivi e identificabili, in base ai quali è possibile orientare il comportamento di un soggetto, per cercare di ridurre al minimo le possibilità che una forma tumorale del genere si possa sviluppare? Cosa comporta il processi di diagnosi e quali sono gli esami che consentono di diagnosticare correttamente questa forma tumorale? Si riesce a rilevare il tumore in uno stadio iniziale e quindi sono più efficaci gli approcci di natura curativa che verranno messi in campo, oppure quando lo si diagnostica è già in uno stadio maggiormente avanzato?

Per prima cosa è bene indentificare di quale patologia tumorale, stiamo esattamente parlando. Si tratta di un tumore che colpisce il sistema nervoso centrale. Si tratta di una specifica patologia tumorale che purtroppo si sviluppa in maniera molto precoce nel soggetto, in pratica quando un essere umano nella fase embrionale.

Cosa accade esattamente quando si sviluppa questa patologia tumorale? In pratica nella struttura di alcune cellule nervose non ancora arrivate a maturazione, avvengono dei mutamenti, conseguentemente, evolvono in cellule di tipo tumorale, e per questo motivo, mettono in atto una fase di espansione accentuata, con un grado di proliferazione veloce e completamente fuori controllo.

Si tratta di una delle patologie tumorali che colispono con maggior frequenza esseri umani in stato ancora embrionale. Si forma in una zona specifica? Si, nasce e si sviluppa nella zona del cervelletto.

Funzioni del cervelletto

Se dovessimo dare una definzione specifica di questo organo, potremmo dire che è una parte molto importante del sistema nervoso centrale, pur costituendo negli uomini, una minima parte del cervello, si parla infatti di una percentuale pari al 10 per cento dell’intera massa celebrale è un organo essenziale. Infatti al suo interno, sono presenti la maggior parte dei neroni di natura celebrale. Quali sono i compiti del cervelletto? Quali sono le funzioni essenziali attribuibili a questo organo? Svolge una funzione importante, nell’area del controllo dei movimenti, è parte attiva di una serie di fuzioni che interessano l’area del linguaggio, nei processi legati alla memoria, nei processi che regolano la risposta della paura e del piacere.

 

Diffusione della patologia tumorale

Quali sono esattamente le percentuali che indicano quanto sia diffuso questo tumore? Volendo dare una minima panoramica sui dati, possiamo dire che ad oggi, questa patologia tumorale rappresenta un 4 per cento, di tutte quelle che riguardano il mondo dei bambini. Si tratta di una patologia tumorale maligna, tra i bambini e la bambine, colpisce con una frequenza livemente più alta i bambini.

Percentuali di rischio

In termini di percentuali di rischio, sicuramente è presente una maggiore incidenza sui bambini sono già stati colpiti da patologie di natura genetica, andiamo a vedere quali sono:

  1. Il rischio è maggiore per bambini che hanno sviluppato la sindrome di Turcot
  2. Il rischio è maggiore per bambini che hanno sviluppato la sindrome di Gorlin

 Forme tumorali

Si tratta di una singola forma tumorale, oppure va a sua volta distinta in forme differenti? Non possiamo parlare di un tumore solo, per questo motivo, è bene specificare quali siano le forme attualmente conosciute, tenendo sempre presente che per identificarle, vengono utilizzati due parametri specifici:

 

  1. Ci si basa su quelle che sono le modificazioni di natura genetica che il tumore presenta

Per quanto concerne ne forme conosciute, ne abbiamo quattro, vediamole insieme:

  1. Potremmo trovarci in presenza di una forma tumorale classica
  2. Potremmo trovarci in presenza di una forma tumorale nodulare
  3. Potrebbe essere una forma tumorale a estentiva nodularità
  4. Potrebbe essere una forma tumorale anaplastica a grandi cellule

Quali sono le forme tumorali che hanno maggiori probabilità di essere curate con successo rispetto alle altre? Il tumore di tipo classico e quello a estensiva nodularità, rappresentano stati più favorevoli agli approcci curativi.

Sintomotologia

Quali sono sintomatologie specifiche che si manifestato in un soggetto quando è affetto da una forma tumorale come questa che coinvolge l’area del cervelletto? Andiamo a vedere insieme il dettaglio di questi sintomi:

  1. Si può soffrire di mal di testa
  2. Si può soffrire di nausea
  3. Ci possono essere delle difficoltà che interessano la deambulazione
  4. Ci possono essere problemi che interessano l’area della coordinazione di braccia e gambe
  5. Si può presentare un’alterazione nel tono della voce rispetto a quella solita

Si tratta di manifestazioni specifiche che possono essere comuni a altre patologie, con livello di gravità minore. Come regolarsi quindi nei riguardi di una sintomatologia che si presenta diffusa in tal modo? Se la sintomatologia lamentata, dovesse perdurare nel corso del tempo o ci si accorge di un suo peggioramento, sarà bene rivolgersi quanto prima al proprio medico, per un’analisi e una ricerca delle cause scatenanti.

Approcci preventivi

Ci sono degli approcci di natura preventiva che si possono mettere in atto, per ridurre i rischi legati a una patologia tumorale come il medulloblastoma?  La risposta che possiamo dare in tal senso è articolata e riguarda una serie di variabili che vanno tenute in considerazione. Per prima cosa, si dovrebbero conoscere in maniera esatta, i motivi che causano lo sviluppo di una patologia tumorale del genere nella popolazione. 

Purtroppo è anche bene dire che in linea generale, le patologie tumorali possono avere più cause, per questo motivo è molto difficile mettere in atto comportamenti di natura preventiva, efficaci. Negli adulti, ci si può limitare a una serie di consigli che vanno dallo stile di vita, all’alimentazione, che dovrà essere il più sana possibile, oltre alla specifica di evitare il contatto con sostanze cangerogene. Nei bambini, un approccio del genere diventa ancora più complesso, per questa tipologia specifica di tumore, non è possibile ad oggi, puntare su strategie di natura preventiva.

Approccio diagnostico

Vediamo adesso, come si deve regolare un medico, per riuscire ad arrivare a una diagnosi in tal senso. Per prima cosa il pediatra si informerà sulla sintomatologia specifica che il bambino manifesta, nel frattempo, farà una visita con la quale potrà verificare quanto è funzionante ed efficiente il cervello e il midollo spinale. Si utilizzeranno una serie di parametri riferiti a:

 

  1. Verranno controllati i riflessi
  2. Si verificherà quale sia il livello di equilibrio nel bambino
  3. Si eseguiranno delle prove per capire a che punto sia il livello di risposta muscolare

Qualora l’esame effettivo di questi parametri, dovesse evidenziare delle problematiche, uno specialista, neurologo o neuropsichiatra, indagheranno più a fondo, sottoponendo il bambino a esami specifici. Vediamo quali sono gli esami che verranno fatti al bambino:

  1. Si procederà con una risonanza magnetica, per poter visualizzare il tumore. I tempi per l’esame sono lunghi, e il paziente deve stare immobile, trattandosi di bambini, si procederà a somministrare un anestetico
  2. Si potrebbe utilizzare la tomografia computerizzata. più rapida ma meno precisa
  3. Se il tumore è localizzato in un punto accessibile, si procederà al prelievo di materiale da analizzare, per poi decidere quale approccio utilizzare per eradicare il tumore
  4. La risonanza magnetica, serve anche a stabilire dove si trova il medulloblastoma all’interno del sistema nervoso centrale
  5. Non ultimo in grado di importanza, è lo studio del liquido cefalorachidiano che si trova negli spazi attorno a cervello e al midollo spinale. 

Gli approcci terapeutici che si possono mettere in campo, sono legate a al tipo di tumore, a quanto è espanso. Purtroppo, si tratta di una forma tumorale che può ricomparire anche se le terapie sono state efficaci nell’eradicarlo. 

Approcci terapeutici

Nella maggior parte dei casi, il primo approccio utilizzato è quello chirurgico, che prevede l’asportazione della massa tumorale. Tuttavia l’intervento non è sempre eseguibile, molto dipende alla posizione stessa del tumore. Si può quindi utilizzare un altro approccio, la radioterapia che viene concentrata nella zona della testa e della colonna vertebrale, con dosi di radiazioni più elevate. La chemioterapia può essere utilizzata prima della radioterapia o in una fase successiva.