Mediastinite

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Quando parliamo di mediastinite a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di un processo infiammatorio che riguarda la zona del mediastino ( in tal senso si intende la cavità toracica che contiene il muscolo cardiaco, la ghiandola del timo, una serie di linfonodi e tratti dell’esofago, l’aorta, la tidoide, le ghiandole definite paratiroidi).

Per quale motivo un paziente potrebbe andare incontro a una condizione del genere? Nella maggioranza dei casi è una problematica che si produce in seguito a una lacerazione che interessa l’esofago o in seguito a un intervento chirurgico che interessa il torace. Quali sono i sintomi che il paziente potrebbe avere? Potrebbe percepire un dolore nella zona del torace piuttosto marcato, potrebbe avere un respiro che risulta essere affannoso, potrebbe avere la febbre.

Cosa prevede il processo diagnostico? In tal senso il paziente verrà sottoposto a una radiografia nella zona del torace o ad una tomografia computerizzata. In termini di terapia si procede a somministrare al paziente un trattamento a base antibiotica e in alcuni casi si potrebbe ricorrere a un intervento chirurgico.

Forma univoca?

Quando parliamo di questa problematica possiamo identificarla come una forma univoca oppure al contrario potremmo essere in presenza di forme di differente natura? La risposta corretta è che potrebbe essere:

  • Potrebbe essere acuta e in tal senso manifestarsi in maniera del tutto improvvisa;
  • Potrebbe essere una forma cronica e in tal senso potrebbe avere uno sviluppo decisamente più lento causata magari da un’irritazione nel lungo termine o ad un processo infettivo che richiede un tempo lungo.

Quando si origina per un processo di natura infettiva, le cause più comuni in tal senso potrebbero essere:

  1. Una lacerazione nella zona esofagea;
  2. Potrebbe prodursi in seguito ad un intervento al torace, si tratta in tal senso di una procedura che come tale viene definita sternotomia mediana.

Potrebbero esserci altre casistiche durante le quali si potrebbe produrre una condizione del genere? La risposta è si, un organo come l’esofago potrebbe subire una lacerazione che si può verificare quando il paziente viene sottoposto a una procedura chiamata endoscopia.

La lacerazione nella zona dell’esofago potrebbe avvenire in seguito episodi di vomito piuttosto marcati. Si parla in tal senso di una sindrome che viene definita di Boerhaave o potrebbe essere scatenata da un trauma di natura toracica. In alcuni casi la lacerazione potrebbe anche prodursi a causa dell’ingestione di una sostanza come la liscivia definita caustica.

Parliamo di sternotomia mediana

Quando si parla di sternotomia mediana ci si riferisce a un’incisione che viene fatta lungo quella che viene definita linea dello sterno, questa di fatto divide lo sterno medesimo in due parti. Qual’è lo scopo di una procedura chirurgica invasiva come la sternotomia mediana? Si tratta di una tipologia di intervento che come tale serve per accedere alla zona toracica in seguito a procedure come:

  1. Il trapianto di cuore;
  2. La chirurgia delle valvole cardiache;

Possiamo parlare di cause in tal senso meno comuni? La risposta è si, tra queste abbiamo:

  • Potrebbe essere collegata a una forma di tubercolosi;
  • Potrebbe essere collegata a una forma di istoplasmosi ( si tratta di un processo infettivo di natura micotica);
  • Potrebbe essere collegata a una forma di sarcoidosi;
  • Potrebbe essere collegata alla radioterapia.

Parliamo di sintomi

Quali possono essere i sintomi che un paziente manifesta nel caso di una forma del genere? La lacerazione di una zona come quella dell’esofago causa una sindrome dolorosa al torace di natura improvvisa, oltre a produrre un respiro affannoso. In alcune casistiche i pazienti potrebbero manifestare sintomi quali un processo infettivo e potrebbero avere la febbre e i brividi.

Se dovesse svilupparsi in seguito a un intervento di natura chirurgica, il paziente potrebbe essere sottoposto a una procedura che prevede un drenaggio nella zona dell’incisione.

Diagnosi

Qual’è il corretto iter diagnostico per una problematica del genere? Vediamolo insieme:

  • In maniera frequente il processo diagnostico potrebbe essere posto tramite una base clinica, nel caso in cui il paziente dovesse avere sintomi che interessano la zona dell’esofago il torace, in alternativa potrebbe essere legata a tubercolosi o ad altri processi di natura infettiva con uno sviluppo molto lento;
  • Se la problematica dovesse manifestarsi in forma acuta, la sintomatologia potrebbe essere talmente grave da condurre il medico a un sospetto di diagnosi del genere, nel caso in cui ad esempio ci fosse in corso un processo di intossicazione e anche di amnesia per una forma violenta di vomito. Questo potrebbe prodursi per bambini che possano avere ingerito una sostanza di natura caustica.

In quale modo viene confermata la diagnosi? La conferma avviene tramite radiografia o Tomografia Computerizzata nella zona del torace. Quando questa condizione tende a manifestarsi in un soggetto che è stato in precedenza sottoposto a sternotomia mediana, l’approccio terapeutico potrebbe basarsi su una procedura che prevede l’inserimento di un ago che come tale passando attraverso la zona dello sterno, verrà utilizzato per asportare il liquido necessario alle analisi di natura microscopoche.

Approcci terapeutici

Quali sono gli approcci di natura terapeutica che potrebbero essere messi in campo in tal senso? Da questo punto di vista il paziente potrebbe essere sottoposto a una terapia a base antibiotica, in alcuni casi a in intervento di natura chirurgica. Se si tratta di un processo di natura infettiva, verranno somministrati antibiotici. In alcuni casi la chirurgia che si rende necessaria per drenare il liquido che risulta essere infetto dalla zona del torace, per ripare la lacerazione della zona dell’esofago.

Ad oggi purtroppo, la medicina moderna non è ancora riuscita a stabilire e a trovare un trattamento che sia efficace per la forma definita fibrosante.

Quando parliamo della forma definita fibrosante, tra le cause che potremmo individuare abbiamo la tubercolosi, l’istoplasmosi, tuttavia potrebbe anche essere causata da la sarcoidosi e la silocosi. La compressione di quelle che vengono definite strutture mediastiniche potrebbe causare la sindrome legata alla vena cava superiore. Si tratta in tal senso di un restringimento della zona della trachea, un processo ostruttivo che può riguardare le arterie o le vene polmonari.

Qual’è il corretto iter di natura diagnostica? Si basa essenzialmente sulla Tomografia Computerizzata. Se la causa può essere imputata a una patologia come la tubercolosi, potrebbe essere utile sottoporre il paziente a una terapia antitubercolare. In caso contrario nessun tipo di trattamento risulta essere in tal senso utile.

L’inserimento di uno stent vascolare o della zona delle vie aeree, potrebbe essere un approccio da prendere in considerazione.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.