Se non avete mai sentito parlare dei linfonodi del collo, in generale possiamo dire che quando sono ingrossati in maniera frequente sono il sintomo di una possibile infezione di natura batterica o virale che potrebbe essersi insinuata nell’organismo di una persona. Tuttavia non si può neanche escludere a priori che questa sintomatologia specifica sia il segnale di una patologia di natura autoimmune presente nel soggetto, e in alcuni casi ma in forma decisamente più rara di una neoplasia di natura tumorale. Si tratta di eventi più rari, può però capitare che alcune classi di farmaci specifici utilizzati per la cura dell’epilessia, possano dare come effetto collaterale, un ingrossamento che interessa il linfonodo in generale.
Linfonodo e sua distribuzione
Tuttavia è anche bene dire che un linfonodo non deve essere presente necessariamente nella zona del collo, potrebbe svilupparsi e ingrossarsi interessando altre zone come ad esempio il mento, potrebbe svilupparsi nella zona ascellare, potrebbero avere una fase di ingrossamento quelli presenti nella zona inguinale.
Ci sono delle precise e specifiche sintomatologie che possono essere correlate a questa fase di sviluppo di un linfonodo? Si, andiamo a vedere quali:
- Il soggetto potrebbe avvertire una sindrome dolorosa
- Potrebbe sviluppare un livello elevato di sensibilità se li tocca
- Potrebbe manifestare un sintomo come quello del naso che cola
- Potrebbe lamentare mal di gola
- Potrebbe essere soggetto a uno stato febbrile
- Potrebbe accorgersi di avere un gonfiore che interessa gli arti
- Potrebbe iniziare a sudare in maniera abbondante durante le ore notturne
Patologie correlate a un linfonodo
Quali potrebbero essere la patologie correlate a un linfonodo? Vediamole insieme:
- ll soggetto potrebbe aver sviluppato una forma di artrite reumatoide. Di cosa si tratta? Di una malattia di natura infiammatoria autoimmune che colpisce in prevalenza la zona delle articolazioni. Si tratta di una malattia in grado di danneggiare non solo la zona delle articolazioni ma anche la zona delle ossa. Cosa accade esattamente e perchè si sviluppa? Dobbiamo parlare a questo punto di sistema immunitario, affermando che in condizioni normali questo si attiva in maniera spontanea ogni volta che l’organismo viene attaccato da un agente patogeno esterno riconosciuto come dannoso.
- La sua attivazione prevede una serie di difese immunitarie che devono debellare la sostanza estranea considerata pericolosa. Tuttavia in questo caso dobbiamo parlare di un’attivazione non corretta del sistema immunitario che non protegge il corpo dall’aggressione di agenti pericolosi ma si attiva al contrario contro tessuti sani distruggendoli progressivamente. In questo caso il sistema immunitario colpisce e attacca la membrana sinoviale che riveste le zone articolari. la sua progressiva espansione con il tempo distruggerà le cartilagini. Ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a stabilire con esattezza quali siano i fattori che scatenano questa patologia.
- In ogni caso al di là della scarsa conoscenza della cause effettive in base alle quali si manifesta questa patologia, sono stati individuati dei fattori di rischio e tra questi l’età, se si è dei fumatori, se si ha un’alimentazione poco attenta, fattori di natura ormonale. Sembra proprio che un soggetto che segue la dieta mediterranea, prediligendo quindi il pesce e il consumo di verdura, abbia maggiori livelli di difesa nei riguardi di questa specifica patologia.
Sintomatologia
La patologia causa una sintomatologia piuttosto specifica che andiamo a vedere insieme:
- I fastidi percepiti dal soggetto sono chiaramente presenti nella zona delle articolazioni e possono comprendere una sindrome dolorosa
- Il soggetto può avere un gonfiore diffuso
- Il soggetto si può accorgere di avere una certa rigidità di natura articolare
- Potrebbe anche andare incontro a una perdita delle funzionalità relative alle articolazioni coinvolte
Quali sono le articolazioni specifiche coinvolte? Vediamole insieme:
- La patologia si può manifestare nelle articolazioni delle mani
- Possono essere coinvolte le articolazioni dei piedi
- Possono essere coinvolte le articolazioni dei polsi
- Possono essere coinvolte le articolazioni delle caviglie
Per poter diagnosticare in maniera corretta questa malattia, è necessario svolgere esami di laboratorio nei quali si valuterà con attenzione la presenza di un livello piuttosto elevato di fattore reumatoide. La cura si basa essenzialmente sulla somministrazione di farmaci non steroidei, corticosteroidi, biotecnologici. L’obiettivo di fondo è quello di dare sollievo al paziente cercando di ridurre la sindrome dolorosa, cercare di ridurre o se è possibile di bloccare il meccanismo distruttivo che si è innescato sulle articolazioni, come ultimo ma non per grado di importanza aiutare il paziente a recupare la funzionalità piena o parziale delle articolazioni.
Erisipela
Una patologia correlata all’ingrossamento di un linfonodo potrebbe essere l’erisipela, si tratta di una tipologia di cellulite superficiale che interessa la zona del derma. Come si manifesta? Nella maggior parte dei casi intere porzioni di cute assumono una colorazione molto brillante, si parla di placche di consistenza dura, che procurano dolore. La sintomatologia alla quale va incontro il soggetto potrebbe anche essere:
- Presenza di febbre piuttosto elevata
- Il soggetto potrebbe avere brividi lungo la pelle
- Il soggetto potrebbe avere uno stato di malessere diffuso
La diagnosi relativa a questa patologia prevede tramite specialista una visita e una valutazione di natura clinica, a livello di laboratorio si procede con un’emocoltura. Per quanto riguarda i trattamenti che possono essere utilizzati, molto dipende dove si manifesta l’epirisela. Se parliamo di arti inferiori, si utilizzerà della penicillina.
Se si tratta di una forma che colpisce la zona del viso, si utilizzerà un farmaco che si chiama vancomicina. Quanto dovrà durare il trattamento specifico che viene fatto sul singolo paziente? In realtà non esistono delle tempistiche standard in base alle quali ci si deve basare, tutto dipenderà dal livello di risposta del paziente.
Linfonodo ingrossato: possibili rimedi
Esistono dei rimedi che possono aiutare un paziente ad avere un sollievo nel caso in cui si accorgesse di avere un linfonodo ingrossato in una zona specifica del corpo? Si ci sono alcuni rimedi che si possono rivelare efficaci, vediamo quali:
- Si potrebbe appoggiare un impacco caldo nella zona del linfonodo ingrossato
- Al paziente potrebbero essere somministrati dei farmaci ad azione antidolorifica
- Il paziente dovrà stare a riposo per un determinato periodo
I rimedi dei quali abbiamo parlato, in determinati casi possono risolvere il problema aiutando il soggetto ad avere un’attenuazione nei sintomi dolorosi associati al linfonodo ingrossato e magari a ridurne nel corso del tempo il volume. Se si tratta di un’infezione di natura batterica è necessario che al paziente vengano somministrati opportuni antibiotici. Se si tratta di un paziente affetto da Hiv, in questo caso sarà necessario puntare su una terapia molto specifica e mirata.
Ulteriori approfondimenti
I linfonodi del collo come abbiamo visto dall’approfondimento appena fatto, non sono l’unica zona in cui potremmo accorgerci di avere un ingrossamento, questi potrebbero essere presenti in varie parti del corpo. Quindi in linea del tutto generale vale il consiglio di rivolgersi al proprio medico se l’ingrossamento di un linfonodo ha fatto la sua comparsa in maniera improvvisa non dando in tal senso alcun tipo di preavviso, se il problema che il paziente ha notato perdura da più di due settimane, soprattutto se la sintomatologia associata dovesse causare anche:
- Una febbre persistente e continua
- Una sudorazione abbondante che avviene durante le ore notturne
- Se il paziente lamenta mal di gola
- Se il paziente inizia ad avere dei problemi in fase di deglutizione
- Se il paziente dovesse andare incontro ad una perdita di peso senza motivo