Se parliamo di linfoma di non hodgkin, ci stiamo riferendo essenzialmente a patologie di natura tumorale, che si origina nel sistema chiamato linfatico. Esiste una precisa sintomatologia in base alla quale il soggetto, consultando il proprio medico di fiducia, o tramite uno specialista, può arrivare a una diagnosi cerca in tempi ragionevoli? Ci soni dei comportamenti di natura preventiva che possiamo applicare per ridurre in maniera significativa, quelli che sono i rischi di sviluppare una patologia tumorale del genere? Ci sono comportamenti di natura preventiva, analisi, che si possono fare nel corso del tempo, per riuscire a ridurre i rischi che si possa sviluppare questo specifico tumore?
Prima di parlare di questo tumore, approfondirne caratteristiche e specifiche manifestazioni, è bene fare un piccolo approfondimento sul sistema linfatico, si tratta di un aggregato di cellule e tessuti che hanno il compito specifico, di proteggere il nostro organismo dall’ingresso di agenti patogeni che possono creare danni all’interno del nostro corpo, da potenziali malattie, ultima ma non per importanza, sono adibiti a fare si che i fluidi che scorrono nell’organismo, seguano un iter regolare e non si creino impedimenti alla loro circolazione.
Da cosa è formato il sistema linfatico? Essenzialmente da vasi sanguigni, questi hanno un compito molto specifico, trasportano quella che viene definita linfa. Di cosa stiamo parlando e cosa contiene al suo interno? Si parla di un sostanza fluida, che contiene al suo interno scarti e liquidi.
Se invece dobbiamo parlare dei linfonodi, cosa sono e qual’è la loro funzione, è bene specificare che si tratta di una tipologia specifica di globuli bianchi e cellule di natura immunataria che in presenza di un’infezione che deve essere debellata, hanno una reazione specifica: tendono a aumentare di dimensione. Parlando invece di questa specifica patologia tumorale, è bene dire che presenta una caratteristica precisa: si può diffondere in organi differenti, vediamo quali:
- Si può sviluppare nella zona dei linfonodi
- Si può sviluppare nella zona dello stomaco
- Si può sviluppare nella zona dell’intestino
- Si può sviluppare nella zona del sistema nervoso centrale
Patologia tumorale diffusa?
Per prima cosa è bene dire che parlando di questo linfoma, in realtà ci stiamo riferendo a un segmento di tumori che hanno la caratteristica di essere piuttosto eterogenei tra di loro. Sono diffusi maggiormente nella popolazione giovane o nella popolazione che ha una certa età? Si tratta di forme tumorali che colpiscono con maggior frequenza, la popolazione di una certa età. Si tratta di patologie stabili, con una diffusione uniforme anno per anno o in crescita?
In realtà si tratta di patologie in crescita, volendo dare alcune statistiche numeriche, confrontandoci con un anno specifico che è il 2020, sono stati diagnosticati circa 6500-7000 casi tra gli uomini, e circa 6000 tra le donne. Un fattore invece positivo del quale è bene parlare è il numero di decessi legati a questa patologia, che per fortuna rimane stabile, senza avere alcun tipo di incremento.
Abbiamo detto che generalmente, colpisce maggiormente la popolazione adulta, tuttavia è bene anche specificare che questo dato non esclude la possibilità che si possa manifestare anche su persone più giovani.
Fattori di rischio
Quali sono i specifici fattori di rischio per il linfoma di non hodgkin? A oggi, i fattori di rischio che si conoscono non sono tutti, in realtà solo alcuni ci sono noti, tra questi abbiamo l’età e il sesso, e su questi non c’è modo purtroppo di fare interventi di alcun genere. Infatti si parla di un maggior livello di diffusione nella popolazione maschile, di una certa età, si parla di soggetti che in generale, hanno superato i 65 anni di età.
Ci sono poi dei rischi correlati al suo sviluppo che sono di altra natura, che andiamo come sempre a vedere nel dettaglio:
- Persone che si sono sottoposte in passato a cure mediche per altre patologie che necessitavano un’esposizione del paziente a radiazioni, hanno maggiori probabilità di sviluppare questo tumore
- Persone che hanno un sistema immunitario compromesso, indebolito, che non funziona come dovrebbe, corrono sicuramente maggiori rischi di svilupparlo
Forme tumorali esistenti
Come abbiamo detto in precedenza, quando utilizziamo il termine generico linfoma, ci stiamo in realtà riferendo a un gruppo di patologie piuttosto eterogeneo, ne esistono di differenti tipi, in passato la classificazione avveniva utilizzando il microscopio e analizzando attentamente la forma delle cellule tumorali. In seguito l’Oms, ha proposto una classificazione differente. Attualmente, per classificare queste patologie tumorali, si utilizza una divisione maggiormente schematica, andiamola a vedere nel dettaglio:
- Si parla di linfomi che causati essenzialmente da linfociti di tipo B che rappresentano in termini percentuali, un buon 90 per cento
- Si parla di linfomi causati da linfociti di tipo T
- I due grandi macrogruppi, si suddividono a loro volta in sottogruppi di tumori, che vengono valutati in base a una serie di variabili quali il livello di crescita delle cellule tumorali, il loro aspetto e dove si trovano
Sintomatologia
In maniera molto frequente, questa patologia tumorale ha un iter nel quale tende a manifestarsi con un semplice ingrossamento di alcuni linfonodi presenti in zone differenti del corpo. Possono essere linfonodi presenti nel collo, oppure nella zona inguinale. Tuttavia è anche bene ricordare che un ingrossamento di un linfonodo in una zona specifica del corpo, non sempre coincide con una forma tumorale, può anche essere una reazione a un’infezione e all’attivazione del nostro sistema immunitario per combatterla in maniera efficace.
Quali sono i sintomi se il linfoma si manifesta nella zona dell’addome? In questo caso, può stimolare l’ingrossamento di organi che fanno parte di quella zona del corpo come la milza o lo stomaco. La sintomatologia si manifesta quando il soggetto mangia del cibo, può infatti avere nausea o senso di gonfiore, dopo aver mangiato anche una quantità di cibo piuttosto moderata.
Se si manifesta nella zona toracica, può causare dolore, una tosse, e delle difficoltà in fase di respirazione. Se invece si devono menzionale sintomi meno localizzati che in ogni caso non vanno sottovalutati abbiamo:
- Il soggetto può avere febbre
- Il soggetto può avere delle abbondanti sudate in fase notturna
- Il soggetto può perdere peso senza una ragione specifica
- Il soggetto può percepire un senso di prurito che è diffuso in tutto il corpo
- Il soggetto può avvertire un senso di stanchezza generalizzata e diffusa e inappetenza
Approccio preventivo
In termini di prevenzione cosa di può fare? In realtà non ci sono validi approcci di natura preventiva, valgono come sempre i consigli che si possono applicare anche ad altre patologie tumorali, ad esempio stare attenti al proprio peso, evitare sovrappeso o obesità, fare sport, e avere un’alimentazione il più sana possibile.
Diagnosi del tumore
Com’è possibile arrivare a una diagnosi corretta di questa patologia tumorale? In presenza di una sintomatologia non chiara e sospetta, il paziente di deve rivolgere al proprio medico, che eseguirà una visita approfondita, e prescriverà magari degli esami di approfondimento necessari.
L’esame più importante per stabilire se siamo in presenza di un Linfoma di non Hodgkin, è la biospia dei linfonodi che consente di prelevare del tessuto dalla zona dei linfonodi, analizzarlo al microscopio. Si può valutare di far fare al paziente una puntura nella zona lombare, per rilevare l’eventuale presenza di cellule tumorali nella zona del midollo e del cervello.
La fase successiva, comprende una valutazione oggettiva di quale sia l’effettivo stadio del tumore, ed è molto importante per valutare con attenzione quale sia il trattamento più adatto per il paziente.
Possibili cure
Una volta che si è arivati a una diagnosi specifica della patologia tumorale, si deve valutare quale trattamento applicare al paziente, tuttavia per fare questo, si devono valutare una serie di parametri che andiamo a indicare:
- Il primo parametro riguarda lo stadio della malattia, se è all’inizio, o se si tratta di uno stadio più avanzato
- Il secondo parametro dal tenere in considerazione riguarda la tipologia specifica di tumore
- Il terzo parametro riguarda l’età del paziente
- Il quarto parametro riguarda il suo stato generale di salute
Gli approcci terapeutici più utilizzati sono la chemioterapie e la radioterapia che si possono utilizzare singolarmente o si possono combinare, molto dipende dal tipo specifico di tumore che si sta affrontando. In caso di patologie tumorali refrattarie ai trattamenti utilizzati, si ricorre al trapianto di cellule staminali direttamente dal donatore o da un donatore compatibile.