Linfociti T gamma delta

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Quando parliamo di Linfociti T gamma delta a cosa ci stiamo riferendo? La risposta corretta è che stiamo parlando di una tipologia di cellula di natura immunitaria che come tale controlla e verifica una zona che è quella del rivestimento intestinale, alla stessa maniera in cui una sentinella, adibita per esempio alla sorveglianza di un castello, sembra avere in tal senso un ruolo molto importante e da questo punto di vista non molto conosciuto relativo alla lotta a patologie tumorali come quelle interenti la zona del colon-retto. In base ad uno studio che è stato pubblicato sulla rivista americana chiamata Science Immunology, quando si parla di linfociti gamma t delta, ci stiamo riferendo a cellule molto importanti, potremmo dire da questo punto di vista essenziali nella risposta, quando c’è la necessità che si debba attivare il sistema immunitario.

Le attuali scoperte, potrebbero rivestire un’importanza fondamentale nello scoprire nuove prospettive che riguardano l’utilizzo delle immunoterapie legate al combattere delle forme tumorali come quelle del colon-retto. A oggi, volendo in tal senso fornire delle statistiche è bene sapere che i tumori legati alla zona del colon retto, rappresentano a tutti gli effetti circa il dieci per cento di tutte le patologie tumorali che vengono diagnosticati ogni anno. Un altro dato importante e non positivo da questo punto di vista riguarda il fatto che sono in deciso aumento tutti i tumori che riguardano persone e individui che hanno un’età superiore ai 50 anni, persone che da questo punto di vista non hanno ancora una copertura in termini di screening.

Parliamo di cellule T

Quando parliamo di celllule T, ci stiamo riferendo nello specifico ad un sottogruppo di linfociti che vengono anche definiti linfociti intraepiteliali. Dove si trovano questi linfociti? La risposta corretta è che si trovano nella zona delle cellule epiteliali che sono nell’intestino. Di cosa si tratta? Le cellule epiteliali sono legate ad uno stato di cellule che che formano in tal senso la mucosa e il loro compito specifico è quello di assorbire sostanze nutritive.

La funzione specifica di questi linfociti è quella di verificare che nella barriera che riveste il tratto definito digerente, non siano presenti delle patologie. A tal fine il compito che hanno è quello di procedere all’eliminazione di ogni cellula cha da questo punto di vista possa effettivamente essere sospetta, perchè magari risulta essere infetta o magari ha subito una mutazione, parlando in tal senso per esempio del cancro.

Campioni di tumori al colon

Proprio per questo motivo, facendo un’analisi che riguarda dei campioni legati a tumori nella zona del colon retto che sono stati eradicati in precedenza in pazienti, i ricercatori-scienziati dell’Olivia Newton-Jonh, legato alla ricerca sul cancro presente in Australia, si sono accorti che i pazienti che avevano un maggior numero di cellule T all’interno delle patologie tumorali, avevano poi nel concreto risultati che possiamo definire migliori nell’approccio attraverso terapie specifiche, oltre ad avere delle possibilità di sopravvivenza decisamente più elevate.

L’altra interessante scoperta fatta dal team australiano è quella legata alla presenza di una proteina molto particolare che risulta essere in tal senso in grado di avere una certa influenza sull’attività legata alla presenza di questi linfociti.

Patologie tumorali intestinali

Si è scoperto che nel microbiota intestinale ci sono due fattori che determinano una concentrazione maggiormente elevata di una molecola chiamata Tcf1. Vediamo insieme i fattori ne determinano una concentrazione maggiore:

  • Per prima cosa un fattore da considerare da questo punto di vista è l’abbondanza.
  • Un altro fattore da considerare è il fatto che la diversità legata al microbiota relativo alla zona dell’intestino crasso è un’altra variabile da considerare.

Cosa fa esattamente questa molecola? La risposta corretta è che il suo compito è quello di ostacolare i linfociti definiti T, si tratta di una barriera naturale presente in ogni organismo vivente per combattere i tumori di natura intestinale. Nel momento in cui gli scienziati coinvolti, hanno questa espressione relativa alla proteina legata ai linfociti T, questo sempre parlando di studi di natura animale, hanno scoperto che il comportamento di queste cellule immunitarie mutava, di conseguenza i tumori presenti nel tratto intestinale, tendevano a ridursi in maniera marcata in termini di dimensioni.

Immunoterapia

Quando parliamo di immunoterapia a cosa ci stiamo riferendo? La risposta corretta è che si tratta di un approccio che serve a stimolare il sistema immunitario legato all’organismo del paziente, in maniera tale che ci possa essere una reazione adeguata nei confronti del tumore.

Si tratta di una tipologia di trattamento che in quanto tale è legato alle caratteristiche specifiche a livello genetico delle cellule tumorali. Le carattetistiche definite genetiche legate ai tumori non dipendono da questo punto di vista dall’organo legato al corpo dove tende a svilupparsi il tumore.

Parliamo di differenti tipologie di trattamenti che in quanto tali i medici utilizzano per cercare di stimolare quello che risulta essere il sistema immunitario. In tal senso possiamo citare quelli che vengono definiti anticorpi monoclonali, questi prevedono in tal senso l’utilizzo di anticorpi che sono prodotti in laboratorio. Uno dei farmaci che possiamo utilizzare in tal senso è il Rituximab, questa tipologia di farmaco risulta essere molto efficace se si tratta di trattare i linfomi, oltre ad una patologia come la leucemia linfocitica cronica.

Tuttavia questo non è l’unico approccio che possiamo utilizzare, infatti si potrebbero utilizzare le cellule chiamate T. Cosa avviene esattamente? In pratica avviene la rimozione di queste tipologie di cellule dal sangue di un soggetto che ha il tumore. In seguito, in un laboratorio i medici tendono a modificare in maniera genetica le cellule T, facendo in maniera tale che siano in grado di riconoscere e attaccare quelle che sono le cellule tumorali legate al soggetto.

Parlando ad esempio dei vaccini è bene sapere che sono composti da materiale che deriva da cellule di natura tumorale, in grado di stimolare la produzione legata all’organismo di anticorpi o cellule di natura immunitaria.

Considerazioni finali

Una fattore molto importante che dobbiamo considerare è quello legato alla ricerca, le scoperte fatte sui Linfociti T gamma delta, potrebbero essere utili per fare in maniera tale che in futuro siano più efficaci le immunoterapie che sono dirette a combattere tumori legati al colon-retto.

Oltre a questo, vengono presi in esame dei particolari nuovi legati al processo di interazione tra il microbiota intestinale e il sistema immunitario.

Colonscopia virtuale